La città che confonde il dove con il come

Andare 'dove' non vuol dire la località dello sbarco ma la qualità del luogo in cui si sbarca. La sfida è far diventare ricca la marina, dandole un come.

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Latina è una grande città del nord diceva Francesco De Gregori, ma non era vero. Bella la suggestione, meno la realtà. Latina ha votato qualche settimana fa: ha un nuovo sindaco, una nuova giunta, un nuovo Consiglio comunale, tutto è da rodare, tutto da far funzionare. E questo ci sta: anche Gesù Bambino è caduto prima di imparare a camminare. Ma bisogna sempre provare.

Il Comune ha messo in campo nuove corse per il mare, intendo corse di bus. Bene. Il provvedimento porta la forma del sindaco Matilde Celentano e dell’assessore Gianluca Di Cocco che ha la delega alla marina. Bene, benissimo. Anzi no si poteva far di meglio, ma il meglio non è mai abbastanza. Non basta portare le persone al mare bisogna anche farle stare in un mare che sia accogliente: bus puliti, fermate linde, vigili a controllare il traffico.

Una idea di come far “perdere tempo a chi ha il lusso di poterlo fare“. Come dire: bisogna aver tattica (i tanti bus in più), ma anche la strategia (per andare dove).

Il turismo del come non è dove

Il turismo è cosa difficile da fare perché devi vendere qualità, devi vendere bellezza. La sciatteria non è prevista. Vado a Venezia perché altra non ce n’è, vado ad Amalfi perché non c’è altro posto uguale. E non basta avere la costa, serve possedere la scorsa di pensare agli altri e non a se stessi.

Per andare dove, non vuol dire la località dello sbarco ma la qualità del luogo in cui si sbarca. Riconosco una casa buona da una cattiva non dalla sua grandezza ma dai soprammobili, dai quadri, dalle fotografie. Una casa perfetta senza fotografie, senza quadri, senza ricordi di viaggio è povera. Ecco la sfida è far diventare ricca questa marina, come. Deve essere pulita, deve essere curata, ci deve stare l’amministrazione con il fiato sul colla con la capacità di indignarsi per le siepi sulla ciclabile, le buche sulla strada, i cassonetti logori, le fontane senza acqua.

Di Cocco ha il fisico per fare il gendarme delle piccole cose che fanno grande il tutto. Non mi basta andare e venire dal mare, la sfida è come sostare. La sfida è la musica la sera.

Una rotonda senza Fred

La rotonda sul mare di Fred Bongusto (Foto © Paolo Zorzetto)

A Capoportiere c’è piazzale Loffredo con una “rotondina sul mare“, non dico di resuscitare Fred Bongusto ma metterci un pianoforte per accompagnare baci al chiaro di luna lontano dalle zanzare. Complicato? Ma si potrà fare.

Ecco, il turismo si fa col bus che va e viene di frequente ma anche con uno che suona su una rotonda sul mare al mare.  Si fa con i vigili in bicicletta che si fermano a parlare, con la spazzatrice dove l’operatore viene salutato da tutti mentre curva per togliere l’ultima cicca di sigaretta e ricominciare. 

Allora ci saranno bus pieni, corse da integrare, perchè sapremo dove andare. Alberto Moravia diceva che queste dune gli ricordavano quelle di Dakar, dobbiamo essere così selvaggiamente capaci di musica. I bus, vanno bene ora mettiamo i soprammobili.

(Foto di copertina © DepositPhotos.com)

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