La città dove tutto è segreto

Più facile avere i documenti sulla dislocazione della flotta russa, i progetti dell' F15. Ma sul progetto con cui candidare Latina a capitale della Cultura nulla si riesce a sapere

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Di regola , gli uomini si preoccupano più di ciò che non possono vedere che di ciò che possono vedere

Giulio Cesare

Latina è diventata la città dei misteri: le cose si fanno palude. È scomparsa la bandiera tricolore dal pennone del Comune, ora pare tornerà ma non si sa. Comunque pare l’abbiamo comprata. Ma che scompaia una bandiera è anche un gioco “il ruba bandiera“.

Poi? Sono sei mesi che debbono scegliere un Direttore generale, si è fatto un complicatissimo concorso ma nulla è dato sapere. Non si sa. Per il Capo di gabinetto ci hanno messo il tempo che impiega un bradipo a cambiare ramo. Manco stessimo scegliendo un candidato al Nobel. Ma va bene, almeno c’è. Ma quello che proprio non si riesce ad avere è “il dossier della candidatura di Latina a capitale della cultura 2026“.

Segreto, quello che non si sa non esiste

Il segreto è custodito con tale attenzione che è più facile avere i documenti sulla dislocazione della flotta russa, i progetti dell’ F15. Questa mattina su Latina Oggi Daniela Cavallo, l’architetto veronese incaricata di redigere il documento, ha fatto trapelare tanto amore ma nessuna indiscrezione. Segreto è il termine che più si usa: Piazza del Popolo è più blindata dei luoghi in cui, in capo al mondo, gli elfi preparano i doni di Natale. Ma cosa sarà mai? (Leggi qui: Il dossier Cultura ed i dubbi di una presentazione segreta).

Credo che, stante i segreti, il Comune di Latina non abbia bisogno del direttore generale ma ci sia più urgenza nel dotarsi di un capo dei servizi di controspionaggio. Vi immaginate il nostro Andrea Apruzzese con in mano il dossier? Quello capace che li pubblicava e pure precisi, precisi. Magari poi si veniva a sapere che Santa Maria Goretti sta alle Ferriere, che a piazza del Popolo in realtà non c’è mai stato un popolo, che le fontane che danno vino stanno a Marino e non a Borgo Sabotino.

Per tacere se si sa che Fausto Furlanetto ha contattato Zaia per fare di Latina una grande provincia cispadana con  tanto di corso rapido di veneto per il sindaco Matilde Celentano: Alessandro Panigutti già lo sa.

Misteri pontini, pare pure che nel dossier ci sia il mostro del canale delle acque medie, avvistato anche da un bambino. Se Apruzzese lo legge poi lo scrive e il mostro fa la fine delle nutrie… in salmì.

Quindi fortuna che nulla si sa, perché quel che non si sa non esiste.