La città martire abbraccia i martiri di Ucraina

Cassino ricorda il suo martirio durante la Seconda Guerra Mondiale. E si mobilita per aiutare la popolazione Ucraina. Un piano con 4 obiettivi. Ma nemmeno questa tragedia riesce ad unire maggioranza ed opposizione

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Il territorio di Cassino conosce le atrocità del conflitto bellico e per questo oggi siamo qui. Invochiamo la preghiera a Dio contro ogni prevaricazione, interessi di parte perché Dio sta con gli operatori di Pace come ci ricorda Papa Francesco. Cassino città della pace ha un ruolo fondamentale. Agli amici ucraini assicuriamo momenti di solidarietà e vicinanza. Supplichiamo Dio più intensamente assieme agli amici ucraini”.

Si affida alle Fede, alla Parola, ed al Papa il vescovo Gerardo Antonazzo: lo ha fatto nel corso della veglia di preghiera che si è svolta domenica sera nella chiesa di San Giovanni a Cassino. Nei giorni scorsi aveva fatto cenno a Cassino ed al territorio della Ciociaria che ha conosciuto l’atrocità dei bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale: “Il nostro territorio ha subito in modo drammatico la tragedia terribile della Seconda guerra mondiale. Mentre facciamo memoria della grave distruzione che tale evento bellico ha provocato nelle nostre comunità, non possiamo restare inermi davanti ad un ulteriore devastante conflitto. La pace è un bene universale e tutti ne siamo costruttori. L’odio può essere disarmato solo dal dialogo e dalla riconciliazione fraterna”.

Cassino abbraccia l’Ucraina

L’incontro con le associazioni di volontariato

La città di Cassino si è quindi stretta intorno al popolo ucraino. Non solo con veglie di preghiera. Anche la politica e le associazioni si sono mobilitate organizzando una manifestazione per la Pace all’interno del Parco Baden Powell. In prima linea nell’organizzazione dell’evento il segretario del circolo cittadino del Pd Romeo Fionda e l’Anpi, l’associazione Nazionale Partigiani d’Italia.

Sulla locandina, e nel parco Baden Powell dove si è svolto il sit-in, nessuna bandiera, però, se non quelle della Pace e dell’Ucraina. Proprio per significare che non era un’iniziativa di una parte politica, ma di tutta la città. Con un titolo didascalico e allo stesso tempo incisivo: “Cassino dice No alla guerra”.

E in centinaia, infatti, hanno preso parte all’evento. Il sindaco Enzo Salera nel corso della mattinata ha spiegato: “La nostra città di Cassino ha vissuto l’orrore della guerra e non poteva non partecipare al dissenso per questa tragedia che si è abbattuta al centro dell’Europa. Come ha detto l’altro giorno il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Norcia durante l’accensione della fiaccola Benedettina, è una guerra che riguarda l’intera Europa, che riguarda tutti noi e quindi non possiamo essere silenti e assenti a partecipare con tutte le iniziative possibili per cercare di bloccare queste orrore che si è abbattuto in Europa”.

Pronti ad accogliere

L’iniziativa al paco Baden Powell

Cassino è qui perché ha vissuto quell’orrore, viviamo ancora il ricordo di quel periodo vissuto dai nostri genitori e dai nostri nonni e questo purtroppo rischia di ripetersi in Europa. Siamo pronti ad accogliere i profughi che sono già in viaggio dall’Ucraina, offriamo loro tutta la nostra disponibilità ed accoglienza per fare fronte a questa emergenza. Questa manifestazione non ha colore e non ha bandiere politiche, ma è della città”.

Stesso concetto è stato ribadito dal consigliere regionale Mauro Buschini e da altre autorità che hanno preso la parola nel corso della mattinata.

Solidali ma divisi

Ma perché rimarcare che la manifestazione non ha colore politico ma è della città? Perché a nessuno è sfuggito che la manifestazione è stata disertata da tutti i consiglieri dell’opposizione. Nessun rappresentante dei partiti di Centrodestra o di altre forze civiche. L’unico esponente della minoranza presente è stato il consigliere Luca Fardelli. I partiti di Centrodestra ed i consiglieri comunali di opposizione hanno disertato l’appuntamento prendendo le distanze da quell’iniziativa.

Chi sui social, chi sulla stampa o con altri mezzi, hanno mostrato solidarietà al popolo ucraino. Ma non hanno voluto condividere l’iniziativa della maggioranza. Per questo non c’è stata alcuna foto di gruppo degli amministratori di Cassino tutti uniti per dire No alla guerra. Con l’abbazia di Montecassino sullo sfondo, che proprio 78 anni fa veniva bombardata. Poteva diventare una foto-simbolo per il Paese. Un peccato non poterla pubblicare.

La mobilitazione dei volontari

A fare squadra sono invece i cittadini di Cassino che in queste ore stanno rispondendo “presente” alle iniziative di sostegno intraprese dal Comune. Alla luce della delicatissima situazione umanitaria che sta investendo la popolazione ucraina, ieri è stata infatti istituita una cabina di regia presso l’Assessorato alla Coesione Sociale. Si occuperà del coordinamento delle attività e dei volontari, con l’importante coinvolgimento della numerosa ed attiva comunità ucraina locale.

Quattro gli obiettivi principali: raccolta di beni alimentari e farmaci da inviare nelle aree di conflitto; accoglienza di profughi da ospitare in strutture ed alloggi da individuare sul territorio cittadino; assistenza sanitaria e sociale, in particolare per i minori; raccolta di fondi per finanziare viaggi da e verso l’Ucraina e per l’acquisto di beni di prima necessità.

I cittadini – ha detto il sindaco Enzo Salerapotranno supportare in prima persona l’iniziativa sia portando beni e viveri nell’Emporio solidale di via San Marco ma anche mettendo a disposizione spazi abitativi da impiegare per l’accoglienza delle famiglie colpite dal conflitto. Assicurare a queste persone una accoglienza dignitosa è per noi un’assoluta priorità”.

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