La Corte dei Conti dice si: bilancio parificato, il Lazio può uscire dal commissariamento

Foto: © Imagoeconomica, Paolo Cerroni

La Corte dei Conti parifica il bilancio della Regione Lazio. Disco verde per l'uscita dal commissariamento in Sanità. Bilancio in attivo per la prima volta dopo 12 anni. Il 31 luglio confronto con i ministeri

La Corte dei Conti accende il segnale verde: parere favorevole per l’uscita del Lazio dal regime di commissariamento della sua Sanità. Lo ha detto il presidente della sezione regionale di controllo per il Lazio della Corte, Roberto Benedetti. «Riteniamo possano essere maturi i tempi per la chiusura del commissariamento e per tornare finalmente ad un regime di ordinarietà. Consentirà di avere più risorse e soprattutto di colmare con l’assunzione di personale i vuoti che si stanno creando». Numeri che già ieri erano stati anticipati dall’assessore regionale alla sanità del Lazio, Alessio D’Amato. (leggi qui Sanità, Lazio tra 8 giorni fuori dal commissariamento).

La Corte parifica il Bilancio

Il giudizio della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti del Lazio è arrivato con il si alla parifica del rendiconto generale della Regione Lazio per l’esercizio finanziario 2018.

La gestione dell’esercizio finanziario 2018 chiude con un saldo contabile pari a 730.481.745,22 euro. È un dato in miglioramento rispetto al saldo contabile negativo della precedente gestione (era pari a -450.019.511,15 euro). Per i tecnici: c’è con un differenziale positivo di euro 1.180.501.256,37). E, sepmre per i tecnici: di segno positivo anche i saldi della gestione di competenza (che espone un valore pari a 1.179.586.522,35 euro) e della gestione dei residui (che espone un valore pari a 914.734,02 euro). 

Ma il giudizio è severo

Il parere è positivo ma il giudizio è severo. La Sanità del Lazio è nelle condizioni per uscire dal commissariamento ma gran parte delle entrate tributarie regionali sono già vincolate, lasciando pochissimi spazi per investimenti e riduzione delle tasse.

Il futuro che scorgono i giudici contabili non appare entusiasmante.

Gli equilibri dei conti della Regione Lazio «paiono garantiti solo per via del mantenimento della pressione fiscale imposta dalla permanenza della Regione nel Piano di rientro dal deficit sanitario e dalla restituzione trentennale delle anticipazioni di liquidità riscosse per estinguere le passività pregresse». A sostenerlo è la relazione della consigliera della sezione regionale di controllo Oriella Martorana.

In altre parole: possiamo uscire solo grazie alle tasse aumentate apposta per pagare il debito della nostra Sanità. Il piano di rientro irrigidisce il Bilancio della Regione ed impone pesanti limiti. Tanto che nella relazione si resta molto scettici sulla possibilità di centrare «gli obiettivi individuati negli atti di programmazione regionale, come pure sul grado di intensità e coerenza con i quali i medesimi possono essere in concreto perseguiti».

Le aliquote Irpef e Irap mantenute al livello attuale, sono in grado di garantire entrate che però verranno assorbite «per una parte rilevante, dalle quote da destinarsi al ripiano annuale dei disavanzi pregressi».

La Corte individua tutto questo come un limite ad «una efficace azione di programmazione regionale e di una resa efficiente dei servizi ai cittadini residenti sul territorio». 

Acqua sul fuoco

Getta acqua sul fuoco l’assessore regionale al Bilancio, Alessandra Sartore. La parifica della Corte dei Conti del Lazio sul rendiconto generale della Regione -per dirla in termini tecnici – «è avvenuta con una rideterminazione del disavanzo da anticipazioni di liquidità tra le componenti accantonate del risultato di amministrazione».

In parole meno tecniche? L’assessore Alessandra Sartore ha spiegato che «non si tratta di una obiezione. È una riconsiderazione del tutto formale e non sostanziale. D’altronde la parifica e’ sempre stata cosi’ per anni».

Per essere ancora più concreti: «le risorse che abbiamo preso per pagare i creditori sono formalmente ‘esposte’ nel rendiconto patrimoniale. La Corte dice: per una trasparenza esponetela anche nel conto finanziario».

L’assessore Sartore ha quindi sottolineato che «il vero disavanzo consolidato è di 448 milioni, piu’ il ‘pezzetto’ che sta nel conto del patrimonio».

Il buon governo aiuta le persone

Nicola Zingaretti condivide. Ed esprime contentezza. Non solo per la parifica ma perché «c’è il riconoscimento di un lavoro molto importante fatto in questi anni all’insegna del risanamento».

Per la prima volta dopo 12 anni il bilancio della Sanità del Lazio è in attivo e il Lazio è tra le prime regioni in Italia per velocità nei tempi di pagamento ai comuni e alle imprese. «Sono risultati straordinari – evidenzia Zingaretti – basta pensare che nel 2013 i tempi medi erano di 1.023 giorni. Questo dimostra che risanare i conti vuol dire aiutare le persone a vivere meglio in una comunità».

In effetti, l’indicatore di tempestività dei pagamenti della Regione Lazio è risultato pari a -23,60, evidenziando un miglioramento rispetto al 2017, il cui indicatore era pari al -12,97%, per l’intero bilancio.

Nella relazione della Corte emerge una «media ponderata complessiva (calcolata sull’intero bilancio della Regione) entro i margini normativamente fissati, mentre il dato relativo ai pagamenti effettuati a carico della gestione sanitaria accentrata (GSA) evidenzia andamenti che si discostano ancora dai parametri di tempestivita’ fissati a livello legislativo».

Uscita e assunzioni

L’uscita del Lazio dal commissariamento in Sanità è atteso per il 31 luglio al termine del confronto tra Regione e ministeri delle Finanze e della Sanità.

Il ritorno ad una gestione ordinaria consentirà di tornre ad assumere ed a pianificare l’assistenza.