La Cultura dura un anno se non è solo un fatto privato

Il successo della rassegna L’alchimia del Teatro ripropone il progetto di Anagni come città della Cultura. Con eventi che durano tutto l'anno e non solo l'estate. Unendo gli sforzi di Pubblico e Privato

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

È proprio vero che in teatro la finzione serve a rivelare la verità. Prendete Anagni. Martedì scorso si è tenuta, nella splendida Casa Barnekow, il primo degli eventi della rassegna teatrale L’alchimia del teatro, organizzata dall’associazione Casa Barnekow. Spettacolo bellissimo, con una meravigliosa versione de L’uomo dal fiore in bocca di Pirandello, con la presenza del bravissimo Corrado Tedeschi, coadiuvato per l’occasione da un validissimo Andrea Di Palma.

Corrado Tedeschi

Prima del monologo vero e proprio, Corrado Tedeschi ha intrattenuto il pubblico con una serie di esperimenti di carattere metateatrale.

Ad un certo punto sul palco sono arrivati anche i due esponenti dell’amministrazione che erano stati invitati alla rassegna, e cioè il sindaco Daniele Natalia e l’assessore alla cultura Carlo Marino. Che, per inciso, hanno anche dimostrato notevoli capacità attoriali.

Un successo… privato

La cosa interessante è però che all’inizio della serata Tedeschi ha ringraziato la pubblica amministrazione per la possibilità di utilizzare spazi di questo tipo. Ed il sindaco ha dovuto, con un filo di imbarazzo, far presente che il tutto era stato realizzato dai privati. E cioè dai responsabili dell’associazione per la difesa di Casa Barnekow. Che da anni si stanno battendo per riportare una delle dimore più suggestive della città al proprio naturale splendore. Sia con un’attività di restauro che proprio in questi giorni sta andando avanti; sia con attività di carattere culturale che hanno lo scopo, appunto, di valorizzare una delle location più suggestive della zona. Dov’è il punto?

Il punto è nel fatto che, come è stato messo in evidenza appunto martedì scorso, attraverso la disarmante confessione del sindaco Natalia, ad Anagni molto spesso le iniziative culturali vengono proposte dai privati. Il che, ovviamente, non vuol dire che non ci sono delle attività portate avanti anche dalla pubblica amministrazione. Anzi.

L’ultima estate anagnina, con il grande successo della stagione 2021 del Festival del teatro medievale e rinascimentale, la rassegna I giorni dello schiaffo, dimostrano che le proposte ci sono. Il problema è che, al di fuori di queste proposte canoniche, che comunque vanno portate avanti, sembra non esserci una vera e propria politica di tipo culturale in città.

L’unione fa la forza

Anagni, il Festival del Teatro Medioevale

Nelle ultime settimane, ad esempio, sono stati particolarmente apprezzati in città lavori come quello della scuola del Teatro Popolare, una applauditissima versione teatrale dell’Antologia di Spoon River; nei prossimi giorni ci sarà nella zona periferica di Tofe Pistone la prima rassegna di Pagine di periferia, un progetto che assomiglia molto a Grande come una città di Christian Raimo nel terzo municipio a Roma, che prevede di portare cultura nelle zone della periferia cittadina.

Aggiungiamoci, come detto, la rassegna di Casa Barnekow. Attività meritorie, che sono state però proposte e realizzate da privati. Il punto è proprio questo; in città, forse sarebbe il caso di realizzare un efficace coordinamento che metta insieme le energie del pubblico, cioè della pubblica amministrazione, e quelle del privato cioè dei tanti centri, associazioni culturali, che si danno da fare ogni giorno dell’anno per fare cultura. L’obiettivo potrebbe essere quello di creare, magari in modo sinergico, una programmazione lunga tutto un anno. e non necessariamente legata soltanto ai mesi estivi.

Che poi sono sempre e soprattutto le settimane di agosto. Sarebbe un buon modo per fare di Anagni una vera Città della Cultura.

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