La decrescita felice di Forza Italia, aspettando il tana libera tutti

In attesa che la Lega governi tutte le Regioni del nord gli “azzurri” si preparano all’ultima battaglia di Berlusconi e Tajani. Ma intanto i pezzi persi si moltiplicano, anche in provincia: da Pallone a Iannarilli, da Savo a Ottaviani e Piacentini. E a tanti altri.

La Lega vuole conquistare anche la Regione Piemonte. A quel punto avrà i presidenti della Lombardia, del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e dello stesso Piemonte. Senza considerare che alla guida della Liguria c’è Giovanni Toti, a suo tempo in quota Forza Italia, ma da sempre vicinissimo a Matteo Salvini, adesso interessato alla “seconda gamba” del centrodestra con Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e sempre più lontano politicamente da Silvio Berlusconi.

Il Carroccio guiderà il polmone economico del Paese per intero (in caso di vittoria in Piemonte) e intanto si sta espandendo al Sud, dove probabilmente piazzerà un suo candidato alle regionali del Lazio quando si voterà.

E Forza Italia? Sta provando a resistere. Antonio Tajani, numero due del partito, ha un solo obiettivo: l’ennesima conferma a parlamentare europeo. Ma cosa resterà di Forza Italia dopo le Europee, anche se dovessero andare bene, cioè in doppia cifra?

Complicato fare previsioni, ma quel che è certo è che la Lega nel centrodestra sarà largamente maggioritaria e dietro Silvio Berlusconi non c’è una classe dirigente in grado di rilanciare o ricalibrare il Partito.

In tanti sono andati già via, altrettanti lo faranno comunque, indipendentemente dalle percentuali. La provincia di Frosinone è un esempio importante. Il primo a prendere le distanze fu Alfredo Pallone, colonna di Forza Italia e del centrodestra. Poi si sono allontanati in tanti, fino ad Antonello IannarilliAlessia Savo, assessori, consiglieri comunali, sindaci.

Tutti traditori? O piuttosto delusi? E’ andato via anche il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani, che avrebbe dovuto rappresentare il fiore all’occhiello in questa provincia. Nessuno ha provato neppure a trattenerlo. Fa ancora parte di Forza Italia, formalmente, Adriano Piacentini, chiamato a gestire una situazione di emergenza su indicazione del senatore Claudio Fazzone, coordinatore regionale degli “azzurri”, pure lui sulla porta dopo le elezioni europee del 26 maggio.

Dovunque Forza Italia perde pezzi, dovunque si pensa alle europee per sostenere Antonio Tajani. E poi cosa succederà? Tana libera tutti.