La differenza tra speranza e illusione

C'è molta differenza tra speranza ed illusione. Perché la speranza è destinata a non sparire, a differenza dell'illusione.

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

una speranza viva, per un’eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce.

1Pt 1, 3-4

Le parole dell’apostolo Pietro sono taglienti: ciascuno di noi vuol lasciare un segno, un ricordo, qualcosa che ci garantisca di essere ricordati. Anche rimpianti,  forse… Ricordate Foscolo? “Sol chi non lascia eredità d’affetti poca gioia ha dell’urna” scrive nel carme che dedica appunto alla morte, costruendo una sorta di illusione progressiva che prende le mosse dalle relazioni affettive, poi dalle grandi imprese che sono degne di essere ricordate. Ma poi?

Anche le persone più amate vengono dimenticate, come pure gli eroi.  Chi ricorda il nome dei grandi faraoni egiziani? o quelli babilonesi? O dei consoli romani? C’è bisogno di un cantore, di un poeta che tenga vivo il nome di Achille, di Ulisse, di Ettore ma anche loro diverranno un pallido ricordo nel tempo. E dunque? Siamo destinati a sparire con le nostre ceneri?

Speranza e non illusione

Ecco il centro del messaggio cristiano: abbiamo una speranza viva, non un’illusione. Una speranza che è solida, vera: non destinata a scomparire. Non un’illusione che pure può essere capace di trasformare la nostra vita. Se le illusioni, le ideologie, le passioni sono capaci di farci fare gesta eroiche, tanto più la consapevolezza di essere stati salvati dal limite fondamentale della morte dovrebbe trasformarci in persone nuove, capaci di resistere alla corruzione, al male.

Tutto si è deciso in quel sepolcro su cui avevano fatto rotolare quella pietra pesante, la pietra che avrebbe dovuto togliere ogni speranza.Chi ci toglierà quella pietra?” è la domanda che tormenta le donne che tornano al sepolcro dopo aver osservato il sabato. E invece, quando arrivano in quel giardino, ecco: la pietra è rotolata via. Quel masso così pesante è il simbolo di tutte le nostre illusioni, quelle cose per cui pensiamo di essere eterni: il denaro, il potere, la salute, le cose che possediamo, la roba. Per poi accorgerci improvvisamente della loro illusorietà.

Parola viva che non muore

Dobbiamo invece cercare una speranza viva, non destinata alla morte, alla corruzione.  Questa speranza viva è un modo di vivere differente, il modo di vita di Gesù. Non poggiare tutto sul nostro conto corrente, sul nostro benessere, sui nostri affetti: potrebbero sparire da un momento all’altro e trasformarsi in pietre gigantesche che ci chiudono nel sepolcro, che diventano terribili ostacoli nella nostra vita.

Sono quelle fiere che Dante mette davanti a sé quando prova ad uscire dalla selva in cui è precipitato. Non possiamo farcela da soli, senza quella speranza viva, che non marcisce, quel Cristo che ci dice di essere la via, la verità, la vita…

Chi altro potrebbe dire lo stesso?

(Leggi qui tutte le meditazioni di Pietro Alviti).