La domenica bestiale dei ballottaggi, tra scaramanzia e pioggia

[dfads params=’groups=105&limit=1&orderby=random&return_javascript=1′]

 

Chi potrà mai favorire la pioggia ai ballottaggi? Chissà, forse quelli che hanno un elettorato allergico all’ombrello. Oppure, al contrario, quelli che non sopportano la sabbia e allora preferiscono rimanere in città.

Le scaramanzie di una giornata elettorale sono infinite e ognuno ha la propria.
 Ma in questa domenica “bestiale” di metà giugno succede che l’Italia del calcio è già qualificata per gli ottavi di finale del Campionato Europeo riservato alle nazionali. Tutti quelli che fino ad una settimana fa avevano criticato aspramente il presidente federale Tavecchio e il commissario tecnico Conte, adesso intonano i peana. Salire sul carro del vincitore: è lo sport preferito in Italia, anche nella politica.


Chi favorirà, ai ballottaggi, l’entusiasmo per la Nazionale di calcio? Improvvisamente Buffon non è vecchio (calcisticamente), improvvisamente Giaccherini è ai livelli di Cristiano Ronaldo e Pellé e Zaza non hanno nulla da invidiare a nessuno. Messi è avvertito. E’ l’Italia del calcio, ma anche della politica.


Il Gran Premio di Formula Uno chi potrà mai favorire al ballottaggi? Gli uscenti o gli sfidanti? Se vince Vettel la scarica di adrenalina a chi porterà consensi? Ma se alla fine trionfano sempre Hamilton o Rosberg, chi ne trarrà vantaggio? Ma se Ricciardo…


I seggi, aperti da questa mattina alle 7, chiuderanno alle 23. Candidati, politici e addetti ai lavori scruteranno il cielo cercando di cogliere segnali propizi o avversi.
 Qualcuno sta già facendo la danza della pioggia. 
Ma il dio degli indiani, Manitù, ha cose più serie delle quali occuparsi.