La doppia soluzione del 118 ad Anagni: per la Sanità e per la politica (di F. Ducato)

La soluzione per l'ospedale di Anagni. La legge non consente di riaprirlo: bacino troppo piccolo. Ma la gente deve avere un presidio di Salute. La proposta: una postazione con i medici ed i rianimatori del 118. Con tanto di elicottero fisso. E lo scontro si fa politico.

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

Ci sono due modi per analizzare l’incontro che si è tenuto ieri sera ad Anagni presso la Sala della Ragionesul tema della difesa della sanità locale. Un incontro organizzato dal comitato Adesso Basta, creatosi in città per intercettare la rabbia popolare scatenata dalla morte della signora Anna Maria Ascenzi a luglio per la puntura di un calabrone. Una tragedia assurda, che ha creato una risposta di popolo enorme, con 5000 persone arrivate a Porta Cerere a protestare ed a chiedere a gran voce una sanità migliore. (leggi qui Le tristi verità e le bugie rivelate dalla morte di Annamaria)

L’incontro di ieri ha cercato di dare delle risposte concrete dopo mesi di annunci, di tante parole, ma di pochi fatti. E, come detto, si può vedere da due punti di vista.

La postazione 118

Il primo è quello tecnico. Da quel punto di vista, l’idea forte della serata è stata quella presentata da Mauro Buschini; “inutile girarci intorno: il pronto soccorso ad Anagni non si può riavere. Almeno, non prima di riaprire l’ospedale. Ma si può avere un centro di assistenza”. Spieghiamo: non un Pronto Soccorso, ma un posto in cui anestesisti e cardiologi stazionano per offrire un servizio di assistenza. Si stabilizzano i casi più seri, in attesa di portarli a Frosinone, o a Tor Vergata. Un servizio a cui si potrebbe aggiungere anche un servizio di eliambulanza fisso. Che, da Anagni, potrebbe portare i malati gravi in pochi minuti dove è necessario. (La proposta venne anticipata nelle scorse settimane durante la trasmissione A Porte Aperte su Teleuniverso Un hub del 118 per gestire i casi di emergenza in tutta l’area di Anagni)

Una proposta che si può giudicare in tanti modi. Si può accettarla, come ha fatto ad esempio il sindaco Natalia. Che ha detto in pratica “è un punto di partenza, che non esclude di continuare la battaglia per la sanità. Ma non si vede perché dovremmo rifiutarla”.

Oppure si può rifiutarla; come hanno fatto, ad esempio alcuni medici in sala, e le tartarughe di Casapound. Che di fatto si sono trovati d’accordo su un punto: “la proposta Buschini è una fregatura. Che punta a non farci combattere per avere quello che ci serve; un vero ospedale, un vero pronto soccorso”.

Pareri opposti, ma la proposta in campo rimane. E la sensazione è che in qualche modo, Buschini sia riuscito a crearsi uno spazio di manovra. Indicando un fronte nuovo. E garantendosi la collaborazione del sindaco.

L’aspetto politico

E qui si arriva al secondo punto di vista; quello politico. Chi era in sala ha visto, prima del convegno, confabulare il sindaco Daniele Natalia: il capo segreteria Nazzareno Pilozzi (già deputato Dem) e appunto Mauro Buschini (componente della Direzione Nazionale Pd).

Cortesia istituzionale? Forse. Ma forse non solo quella. Proviamo a ragionare; Natalia, dopo mesi di stallo, sente che quello della Sanità rischia di diventare per lui un problema. Capisce che, dopo aver scaricato tutto addosso alla sinistra, ora i cittadini potrebbero additare lui come ulteriore responsabile del degrado sanitario. Di qui la decisione di prendere al volo l’occasione di Buschini. Presentandosi come la sponda istituzionale locale di un progetto che, quantomeno, potrebbe rappresentare un passo avanti.

Interrompere, sulla sanità, lo stallo di tanti mesi. Garantendosi tra l’altro, un fronte più ampio anche a livello locale. Ed infatti, subito dopo Natalia trova la collaborazione del Pd locale, nella persona di Sandra Tagliaboschi, che lo appoggia senza equivoci sul tema.

Natalia esce così dal potenziale isolamento in cui rischiava di trovarsi. Anzi, rilancia. Sapendo che, se va bene, sarà il sindaco che ha fatto ripartire la sanità in città. Se va male, la colpa sarà dell’odiata sinistra.

Una partita delicata. Il cui primo tempo si è giocato ieri sera. Il secondo tempo ci sarà al consiglio comunale straordinario sulla sanità fissato per il prossimo 3 aprile. (leggi qui Il segreto del doppio appuntamento sulla Sanità di Anagni (di F. Ducato))

Lì si comincerà a capire davvero se quello di Natalia è un azzardo oppure no.

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