La dote di Berlusconi a Salvini e Mara Carfagna mina vagante

Foto © Imagoeconomica, Stefano Carofei

Forza Italia si è consegnata alla Lega, ma i malumori potrebbero esplodere e a quel punto la Carfagna potrebbe entrare in gioco. I rumors continuano a darla in avvicinamento a Italia Viva di Matteo Renzi. Gli “azzurri” sbagliano a sottovalutarla, può fare male. A differenza di Angelino Alfano e Giovanni Toti.

Che tristezza vedere Silvio Berlusconi consegnare le chiavi del centrodestra a Matteo Salvini”: è il missile terra-aria lanciato da Mara Carfagna, che nei confronti del leader della Lega non ha mai avuto simpatia. La Carfagna ha pure aggiunto che “dove c’è CasaPound non posso esserci io”. Nel frattempo è rimasta in Forza Italia, anche se il tambureggiamento mediatico continua a darla in avvicinamento a Italia Viva di Matteo Renzi.

Mara Carfagna, Silvio Berlusconi © Imagoeconomica, Benvegnu’ Guaitoli

Comunque vada a finire, la Carfagna ha mantenuto la schiena dritta in questi mesi, dimostrando una lealtà sostanziale nei confronti del Partito che, viceversa, il partito non ha avuto per lei. Era stata nominata coordinatrice nazionale insieme a Giovanni Toti e poi scaricata senza neppure una telefonata preventiva.

Cos’ha portato in dote Silvio Berlusconi in piazza San Giovanni?”, ha chiesto provocatoriamente il direttore de L’Espresso Marco Damilano nell’ultima puntata di DiMartedì? Già, cos’ha portato in dote? Non la percentuale di un partito che  oggi si attesta sul 6%. Non le truppe cammellate che Matteo Salvini ha già in produzione industriale. Non la potenzia di fuoco mediatica che comunque rimane un patrimonio comunicazionale del centrodestra.

Berlusconi sul palco è intervenuto dopo Salvini e la Meloni. Cioè è terzo nella gerarchia della coalizione. Può rappresentare però un valore aggiunto sul piano della rassicurazione internazionale. Basterà? Lo vedremo.

Mara Carfagna e Giovanni Toti © Imagoeconomica, Stefano Carofei

Certo adesso non si può pretendere che Mara Carfagna resti a tutti i costi in Forza Italia. In questi anni sono andati via Angelino Alfano e Giovanni Toti, cioè degli strettissimi collaboratori di Silvio Berlusconi. E tantissimi altri collaboratori del Cavaliere. Sono andati via soprattutto milioni di elettori.

Tra i fedelissimi è rimasto Antonio Tajani, che ha il merito di non contraddire mai il fondatore e leader di Forza Italia. In dote però Berlusconi ha portato la promessa che non unirà le sue forze a quelle di Matteo Renzi. Però, se la situazione dovesse precipitare, questa operazione potrebbe farla Mara Carfagna. Cominciando dalla Campania, regione strategica nel puzzle nazionale.

Attenzione quindi alle mosse di Mara. Può far male a Forza Italia e al centrodestra.