La falange macedone degli industriali

Il numero uno di Unindustria Filippo Tortoriello si complimenta con Carlo Bonomi, neo presidente nazionale dell’associazione di categoria: «Si troverà ad affrontare un momento molto delicato della storia del nostro Paese, una situazione mai vissuta prima con una recessione economia dovuta all’ emergenza sanitaria». E’ il segnale che gli imprenditori non faranno sconti.

Gli auguri al neo presidente designato di Confindustria Carlo Bonomi rappresentano l’occasione anche per fare il punto su quanto sta accadendo a livello economico nazionale e regionale.

Anche perché Filippo Tortoriello non parla soltanto come presidente di Unindustria (quindi Roma, Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo), ma, come lui stesso specifica «a nome mio e di tutti gli imprenditori di Unindustria». Cioè Unindustria è unita e compatta. Come lo è stata Confindustria nell’aver designato Carlo Bonomi quale nuovo presidente per il quadriennio 2020- 2024.

Vincenzo Boccia e Carlo Bonomi, Foto © Imagoeconomica / Canio Romaniello

Bonomi è il numero uno di Assolombarda, succede al salernitano Vincenzo Boccia. È stato eletto con 123 voti poco più del doppio dei 60 ottenuti da Licia Mattioli, vicepresidente con delega all’internazionalizzazione. Scrutinio on line ed esito già scritto da tempo: Carlo Bonomi ha potuto contare sulla designazione dei Saggi di Confindustria, nero su bianco hanno scritto di avere riscontrato per lui “un consenso superiore alla maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio Generale e dei voti assembleari”. In maniera compatta lo ha sostenuto la gran parte degli industriali lombardi, compresi i bresciani che in principio puntavano su Giuseppe Pasini. Lo hanno sostenuto figure come Tronchetti Provera, i Bracco, i Recchi.

Ed ha avuto l’appoggio da larga parte della potentissima organizzazione che riunisce gli industriali del Lazio: Unindustria è la seconda in Italia per peso. Non è un caso che il suo presidente Filippo Tortoriello abbia salutato il risultato dicendo: «Con l’elezione di Carlo Bonomi, abbiamo dimostrato, ancora una volta, una grande capacità di rinnovamento nella continuità. Il presidente designato, che ha avuto un consenso veramente molto significativo, potrà e dovrà contare sul supporto di tutto il sistema confindustriale. Ora, finita la fase di competizione, si apre la fase della compattezza, perché il successo di Carlo Bonomi è il successo di tutta Confindustria. Siamo convinti che la squadra di presidenza, che il Presidente designato dovrà presentare il prossimo 30 aprile, sarà all’altezza delle grandi sfide che ci attendono, con la scelta di imprenditori di alta competenza e notevole prestigio».

Carlo Bonomi © Imagoeconomica / Paolo Lo Debole

L’ultima frase significa che Unindustria si aspetta un rappresentanza forte e autorevole nella squadra di Bonomi e parte dalla vicepresidenza di Maurizio Stirpe.

La designazione di Bonomi sposta l’asse confindustriale a Nord, cioè nell’epicentro del terremoto economico scatenato dalla pandemia di coronavirus. Ma il fattore geografico conta poco. Perché la sua azienda, la Synopo rappresenta il punto di sintesi dell’attuale modello imprenditoriale italiano: innovativa, snella, di dimensioni contenute e molto distribuita nell’azionariato; nella quale la finanza e non solo la produzione ha importanza. Nulla a che vedere con l’imprenditoria classica basata solo sulle grandi dimensioni e la manifattura.

Soprattutto, il presidente è la sintesi della volontà dell’imprenditoria italiana di tornare ad avere un peso al tavolo delle decisioni. Tra le innumerevoli commissioni varate in questi giorni nessuna vede la presenza di un industriali che possa rappresentare le esigenze di chi produce. Come lascia capire Filippo Tortoriello allargando lo squadro sull’intero quadro economico nazionale. Afferma: «Carlo Bonomi si troverà ad affrontare un momento molto delicato della storia del nostro Paese, una situazione mai vissuta prima con una recessione economia dovuta all’ emergenza sanitaria. L’obiettivo primario sarà quello di stimolare il Governo ed il Parlamento, affinché facciano ripartire in tempi molto veloci tutto il nostro sistema produttivo, supportandolo con significativi sostegni economici, ai quali tutte le imprese con facilità possano accedere, con procedure che devono essere estremamente chiare e semplici».

Confindustria

Carlo Bonomi ha già fatto capire che Confindustria non farà sconti. Ha criticato il Governo per i ritardi e le indecisioni. Mettendo una distanza notevole coll’intero mondo politico, di maggioranza e di opposizione. L’Italia dovrà affrontare una sfida simile a quella del dopoguerra. Non ci sarà spazio per la melina. Confindustria di Carlo Bonomi martellerà a livello nazionale. Unindustria di Filippo Tortoriello ha già iniziato nel Lazio. Il clima è cambiato. Gli industriali sono schierati come la falange macedone.