Le elezioni politiche bussano alle porte, quelle regionali sono vicine, le comunali di Frosinone ormai dietro l’angolo.
Tra una campagna elettorale e l’altra i problemi quotidiani e urgenti del territorio sono passati in secondo piano. Della bonifica della Valle del Sacco non parla più nessuno e si fa fatica a ricordare che nel dicembre scorso l’assemblea dei sindaci dell’Ato 5 ha votato per la risoluzione della convenzione con Acea.
Il presidente della Provincia Antonio Pompeo sta facendo i salti mortali per assicurare la continuità dei servizi di un ente per il quale il taglio dei finanziamenti stati è stato durissimo. In questo momento però si guarda soltanto a Frosinone, per capire se Nicola Ottaviani e Fabrizio Cristofari andranno al ballottaggio, quale sarà la percentuale di Christian Bellincampi (Movimento Cinque Stelle), come si piazzerà Stefano Pizzutelli (Frosinone in Comune) e che riscontri avranno Giuseppina Bonaviri (Giuseppina Bonaviri Sindaca) e Fernando Incitti (Casapound).
A pensarci bene, però, occhio al voto dei partiti: Forza Italia, Partito Democratico, Alternativa Popolare, Socialisti. I capi ne trarranno conclusioni importanti. Parliamo, rispettivamente, di Mario Abbruzzese, Francesco De Angelis, Alfredo Pallone, Gian Franco Schietroma. Soprattutto per le candidature alle politiche e alle regionali.
Non c’è da meravigliarsi, è sempre stato così e sempre sarà così. Dalla percentuale e dai destini politici di Nicola Ottaviani e Fabrizio Cristofari passa di più. Molto di più.
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