Mentre Salvini e Berlusconi disegnano (ma solo sulla carta) scenari da partito unico nel 2023, la realtà è che al massimo si potrà arrivare ad una coalizione elettorale tra Lega e Forza Italia. Poi ci sono gli altri “cespugli” centristi e Coraggio Italia di Mario Abbruzzese. In provincia non sarà semplice. Mentre i Fratelli d’Italia di Massimo Ruspandini continueranno a ballare da soli.
Tutto si continua a giocare sul filo dell’equivoco (voluto) e di un gioco delle parti per cercare di prendere tempo. Ma nel centrodestra l’idea del Partito unico stenta a decollare. Qualche ora fa Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia, ha dato l’interpretazione autentica del pensiero di Silvio Berlusconi: una federazione tra Lega e Forza Italia. Poi nel 2023 si vedrà.
Ma intanto Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, con i suoi silenzi fa capire che a suo giudizio il Partito unico ha più rischi che vantaggi. In realtà sa perfettamente che l’operazione servirebbe a Matteo Salvini a restare davanti nel centrodestra, con un accordo elettorale con Forza Italia che poi potrebbe diventare anche politico.
Ma calare questa intesa sul piano pratico avrebbe non pochi problemi. Pensiamo alle candidature a Camera, Senato e Regioni. Perfino a quelle nei Consigli comunali e Provinciali.
Però la strada è tracciata: prima o poi si procederà con liste uniche di Lega, Forza Italia, forse Coraggio Italia e altri cespugli centristi. Con Fratelli d’Italia che però manterrà un proprio profilo.
La Federazione locale
In Ciociaria immaginare uno scenario del genere è arduo. Basta guardare a quanto sta succedendo a Sora. In prospettiva anche a Frosinone. Ovunque insomma. L’unico che potrebbe credere davvero ad una soluzione del genere è Nicola Ottaviani, coordinatore provinciale della Lega. Lui alla dimensione centrista del Carroccio ha sempre guardato. E l’intesa con Forza Italia gli darebbe enormi spazi in più.
Ma intanto bisognerà vedere cosa ne pensano nella Lega il coordinatore regionale Claudio Durigon, i deputati Francesco Zicchieri e Francesca Gerardi, il senatore Gianfranco Rufa. E il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli. Soprattutto quest’ultimo, visto che una eventuale federazione Lega-Forza Italia rimescolerebbe le carte anche sulle candidature alla Regione. Per esempio gli “azzurri” potrebbero schierare Adriano Piacentini o Rossella Chiusaroli, nella stessa lista in cui è schierato proprio Pasquale Ciacciarelli.
Poi c’è il tema di Coraggio Italia: Mario Abbruzzese fa già “sponda” con Ciacciarelli. Una coalizione più ampia, con dentro anche Forza Italia potrebbe complicare tutto. Considerando anche che alla guida degli “azzurri” c’è sempre il senatore e coordinatore regionale Claudio Fazzone. Il quale, per usare un eufemismo, non stravede per Abbruzzese.
Il senatore e commissario provinciale Massimo Ruspandini tiene Fratelli d’Italia esattamente dove vogliono che stia la leader Giorgia Meloni e il responsabile regionale Paolo Trancassini. Nel centrodestra ma in una posizione diversa da quelle di Forza Italia e della Lega. E così sarà per tutto il prossimo anno. Poi naturalmente dipenderà dalle elezioni comunali del 3 e 4 ottobre. Ma l’impressione è che la federazione Lega-Forza Italia alla fine si farà. Ma senza Fratelli d’Italia.