La funivia della pace: con Peppino e con il padre abate (Conte della Selvotta)

I telegrammi del Conte della Selvotta sulla politica Cassinate. La funivia della pace: si faccia o no l'opera è però uno strumento di dialogo con l'abbazia e con l'ex sindaco. Il vertice di ieri sera. La questione dei leader

Domenico Malatesta

Conte della Selvotta

Un ingente sciame di api invase il Foro di Cassino”. ANNO CCVIII a.C. Tito Livio Libro XXVII.

Cassino, 2019 d.C. Uno sciame di api invade l’Aula consiliare.

Montecassino, 2019 d.C. Uno sciame di api invade l’Albaneta.

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La funivia della Pace

I due sindaci

Una funivia per fare pace. Con chi? Il sindaco di Cassino Enzo Salera ha lavorato in questi mesi, nella massima riservatezza, intorno al progetto caro all’ex primo cittadino Giuseppe Golini Petrarcone. È il progetto della funivia Cassino-Montecassino.

Una linea breve e veloce che già rivoluzionò il traffico per l’Abbazia negli Anni ’30 e che trovò ammirazione tra la gente dell’anteguerra. Un progetto sfuggito nel 2016 al sindaco Petrarcone per l’opposizione dei benedettini ma anche per i ribelli della sua maggioranza.

Il nodo. La società interessata aveva chiesto la chiusura della strada per l’Abbazia e ricostruirla su un percorso diverso.  Salera, memore di quel progetto, ha ripreso i contatti con una idea nuova. Funivia e strada aperta per Montecassino.  Progetto e finanziamenti sarebbero a totale carico della società costruttrice: la Marmolada. Che investirebbe 15 milioni di euro. Per ammortizzarli chiede la gestione della funivia per 25 anni. Una delle ipotesi sulle quali ora Salera sta lavorando è l’estensione a 40 anni della gestione, consentendo a Marmolada di avere più tempo per ammortizzare i maggiori costi legati ad un progetto in cui si preveda la costruzione della funivia ed il mantenimento della strada.

Nell’ultimo consiglio comunale Petrarcone aveva chiesto: perché  non si parla più della funivia? Silenzio. Domenica mattina la sorpresa. Il Messaggero con un articolo a firma del cronista antico Domenico Tortolano, attento alle dinamiche comunali, ha pubblicato la notizia con tutti i particolari dell’iter del progetto avviato da mesi dal sindaco Salera.

Una sorpresa per i consiglieri di maggioranza e di minoranza, ma  per la felicità di Petrarcone.  Tutti ignoravano la mossa di Salera. Un colpo da 90, se andrà in porto il progetto. Ed ora intende pubblicare un bando per un progetto di finanza. Ieri sera c’è stato un vertice con il quale mettere al corrente di ogni dettaglio la maggioranza. E soprattutto per tracciare una rotta politica: sarà diversa da quella imboccata all’epoca da Petracone, verrà evitato in ogni modo lo scontro con Montecasino, a costo di mettere in discussione l’intra opera.

Petrarcone rilancia. “Sono pronto a collaborare per la riuscita del progetto. Il mio voto in Aula sarà favorevole.”  Sarà l’occasione per fare  pace con Salera,  suo ex assessore diventato sindaco contro la sua volontà?  Chissà.

Petrarcone ha appreso la notizia domenica scorsa  a Fiuggi  in attesa di cimentarsi sul green nella finale di un torneo di golf a coppia. E Peppino ha vinto la Coppa Fiuggi, l’ennesima. Doppia felicità.

L’Aula della discordia

Nell’aula consiliare del comune di Cassino  le Api di Tito Livio si stanno annoiando.

Abbruzzese nell’Aula del Consiglio Comunale. Foto © Giornalisti Indipendenti

Tutto diverso dal passato. Oggi tutti seriosi, ieri allegri ma l’un contro l’altro. La musica è cambiata. La maggioranza accusava la minoranza di nullità oltre ad una porzione di offese. Oggi la minoranza accusa la maggioranza di ritardi.

Non c’è un leader dell’opposizione ma tanti capigruppo autonomi. Con votazioni sparse. Si distingue il già consigliere regionale Mario Abbruzzese il quale, seduto al primo banco, si alza sempre per primo per chiedere la parola alla presidente di ferro  Barbara Di Rollo

E parla per i canonici 15 minuti di argomenti vari dando consigli al sindaco sulle cose da fare. Un ironicamente collaborativo, insomma.

La musica potrebbe cambiare ora che il fido consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli è passato nella Lega. Potrebbe accadere che miracolosamente entrino in sintonia Abbruzzese ed i due consiglieri leghisti Francesco Evangelista e Michelina Bevilacqua. Che oggi invece sono divisi al loro interno e nei rapporti con gli altri. Le api sostengono che al momento questa sintonizzazione non avvenga perché non conviene ad Abbruzzese: quale utilità politica ne avrebbe? Così come sta può continuare a recitare il ruolo di leader. Di se stesso.

Liberi & Forti, ma chi comanda?

Benedetto Leone con l’allora sindaco Carlo Maria D’Alessandro

Dopo la sconfitta di giugno scorso il centrodestra è  ancora in sonno. In ordine sparso. Ma ora Carlo Maria D’Alessandro (già sindaco pro tempore), Carmine Di Mambro e Benedetto Leone ed altri (tra ex  nuovi) hanno dato vita ad un “laboratorio politico di idee” intitolato Liberi e Forti. Un nome che riprende quello di un gruppo politico già esistente al tempo della Dc.

Dopo le belle parole e la volontà di rivincita (nel 2024) è nato il problema del leader. D’Alessandro o Leone, o tutti e due.

Per ora la leadership è  rimandata. Si pensa di più a far litigare all’interno della maggioranza con voci al veleno. “Litigano ma non fanno sapere nulla, a differenza dei nostri”. Dicono. Ed anche: “Salera sulla via di Demos”. Traduzione: i fedeli di don Mazzi, spesso, alzano la voce.

Voce, naturalmente, smentita dall’altra parte, come da copione.

Capogruppo e leader

Chi è l’uomo forte della truppa che sostiene Enzo Salera, sindaco bulldozer che governa e impera, collegialmente. In ufficio dalla mattina alla sera. È l’avvocato Gino Ranaldi, capogruppo della lista Pd ma ormai leader della maggioranza.

D’altronde è lui che ha insistito per la candidatura di Salera. E mattina e sera è nell’ufficio del sindaco per “consigli”. Con lui il vice sindaco e assessore Francesco Carlino.

In città dicono che Ranaldi sia pronto ad iscriversi al Partito del segretario Zingaretti.