La giravolta di Renzi. Calcagni e Caperna coordinatori

La prima assemblea organizzativa di Italia Viva. Le giravolte di Matteo Renzi. O è un genio o non ha una rotta. Indicati i coordinatori provinciali. Per Frosinone Germano Caperna e Valentina Calcagni

Avanti a tutta velocità. E poi indietro tutta. A rischio di apparire bipolare, Matteo Renzi manda in tilt i delegati arrivati da tutta l’Italia per seguire la prima assemblea organizzativa del suo nuovo Partito. Due giorni tra valzer e giravolte talmente veloci che alla fine determinano una chiara convinzione: o è un genio o non ha uno straccio di strategia e naviga a vista. Così accade che il primo giorno lo trascorra a dire che il governo no non cadrà e nemmeno corre rischi; il secondo giorno, quando stanno per calare il sipario si rimangia tutto e picchia con durezza il governo fino a vedere il sangue.

Matteo Renzi © Imagoeconomica / Carlo Lannutti

Usa il caso prescrizione per picchiare. Ma il messaggio è evidente: vale per ogni provvedimento che passi dal Parlamento. E il senso è questo: leali, ‘appoggio totale’ a Conte ma attenti che senza Italia viva la maggioranza al Senato non ha i numeri. Matteo Renzi mette in guardia gli alleati. ”Patti chiari, amicizia lunga: non dite che non ve lo avevamo detto”. E dal palco dell’assemblea a Cinecittà si rivolge al Guardasigilli così: ”A Bonafede dico fermati finché sei in tempo perchè in Parlamento votiamo contro la follia sulla prescrizione. Senza di noi non avete i numeri al Senato e forse neanche alla Camera, rifletteteci bene”.

Pretendiamo rispetto

Poco prima, dal palco, lo stesso concetto l’aveva espresso Teresa Bellanova. ‘‘Noi sosteniamo Conte ma pretendiamo rispetto. E rispetto -chiosa la ministra dell’Agricoltura- significa che non veniamo dopo gli altri. Vuol dire un chiaro impianto riformista più solido perché questo Paese ha perso 18 mesi con il Conte 1 e non ha più tempo da perdere“.

I sondaggi sono quello che sono ma ”tempo al tempo, c’è uno spazio politico enorme da occupare”, scommette Davide Faraone. E nel frattempo Italia Viva intende ‘sfruttare’ la golden share a palazzo Madama per incidere nell’azione di governo. E rivendicarla. Sempre Bellanova: ”Noi non siamo quelli che hanno dato fastidio, ma quelli che hanno aiutato a governare bene: Iva, plastic e sugar tax se noi non avessimo fatto una battaglia su questo, per Bonaccini era un altro film”.

Una golden share sui numeri della maggioranza al Senato che Italia Viva intende far valere sui dossier aperti. Come Autostrade di cui ieri ha parlato Matteo Renzi. E quelli da aprire come la riforma fiscale.

Teresa Bellanova Foto © Imagoeconomica / Carlo Lannutti

Dice Luigi Marattin: ”Non ci accontenteremo di riforme marginali dell’Irpef. Non si risolve cambiando qualcosa, cambiando solo due scaglioni. Non possiamo piu’ andare avanti con le clausole di salvaguardia dell’Iva“. Aggiunge che serve infatti “una riforma dell’Iva, ma non da fare tutta in una notte, iniziamo a ragionarci subito. Questo è il modo con cui ci presenteremo al tavolo al Mef giovedì”.

Via ai coordinatori

Intanto c’è la designazione dei coordinatori provinciali. Incarichi in tandem: un uomo ed una donna. Per Frosinone la coordinatrice è la storica pasionaria di Matteo Renzi: Valentina Calcagni. Con lei il coordinatore sul tandem è Germano Caperna che per passare con Renzi ha lasciato la carica di capogruppo del Pd in Provincia.

Sono pronta a lavorare – dice Valentina Calcagnicon impegno entusiasmo e coraggio! Voglio dire grazie a ItaliaViva per la  forza e il coraggio, per il cuore  e per la visione, per le proposte, per le idee e per i contenuti. Soprattutto per la voglia di futuro. Farò del mio meglio”.

Verso le Regionali

I territori sono fondamentali per organizzare la prossima sfida. Quella della una nuova campagna elettorale alle porte: sei regioni e tantissimi Comuni al voto in primavera. Una tornata in cui ci sarà il battesimo di Italia Viva alle urne. Per la prima volta sarà presentata la lista, a partire dalla Toscana culla del renzismo. Lì l’accordo di coalizione è fatto sulla candidatura del dem Eugenio Giani. Altrove la sintesi è tutta da costruire e non è detto che riesca.

Ettore Rosato con Valentina Calcagni e Germano Caperna

Caso più clamoroso è quello della Puglia con Michele Emiliano. Italia Viva
insieme a Carlo Calenda è pronta a mettere in campo una candidatura alternativa. A meno di non convincere il Pd a cambiare cavallo. Dice Ettore Rosato: ”Vogliamo far cambiare idea agli altri. Servono candidati vincenti. In Puglia, Emiliano è perdente. Mi vengono in mente anche le Marche: nulla contro Ceriscioli ma, se si sa che perde, perché insistere? Ci sono tante altre soluzioni”.

Su Emiliano, durissima la conterranea Bellanova: ”Al Sud non serve il reddito di cittadinanza, serve un progetto. Al Sud serve una nuova classe dirigente e quando diciamo no a Emiliano, non diciamo no a una persona ma diciamo no al peggiore notabilato meridionale”.

Messo in chiaro il ruolo di Iv nella maggioranza di governo e nelle alleanze sulle regionali, la chiusura di Renzi della prima assemblea nazionale viene -insolitamente per lo stile dell’ex-premier- dedicata al Partito. Tappe, organizzazione, struttura. Con una sottolineatura che ritorna spesso nell’intervento di Renzi: ”questo non è il mio Partito, ma è la vostra casa”. A
smentire il Partito di plastica, il Partito personale, il leader e attorno il vuoto.