La goccia che ha fatto traboccare… Fontana

Cosa c'è dietro le dimissioni di Salvatore Fontana da consigliere comunale di Cassino. La goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il ruolo di Borraccio: non riporterà la Lega in Aula nonostante sia il vice coordinatore cittadino

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Salvatore Fontana ha gettato la spugna: dopo due anni e mezzo ha deciso di lasciare il suo scranno in assise ed annunciato urbi et orbi dalla sua bacheca Facebook di aver rimesso il mandato di consigliere comunale.

Nel suo lungo post Fontana dice di “non reggere la politica dell’odio”, spiega come e perché è maturata la sua scelta. Si nega al telefono per ulteriori delucidazioni: le indiscrezioni sostengono che la goccia che ha fatto traboccare il vaso della pazienza verrebbe però non dal Palazzo Comunale di piazza De Gasperi. Ma da quello di fronte, dal Palazzo di Giustizia: ad uno dei dirigenti del suo Partito ha spiegato di avere ricevuto una denuncia per alcune espressioni usate durante un suo appassionato intervento. Non è detto che dia origine ad un’indagine, non è detto che sia fondata. Ma a lui tanto è bastato. Dal Partito gli hanno detto di ripensarci.

Fontana e l’Orgoglio Cassinese

L’ex sindaco Giuseppe Golini Petrarcone. Foto © Michele Di Lonardo

La sostanza politica: Salvatore Fontana nel 2019 si era candidato capolista nella civica “Orgoglio cassinese”, una delle liste a sostegno del già due volte sindaco Giuseppe Golini Petrarcone. Per appoggiarlo, Fontana non esitò a lasciare il Partito Democratico che aveva rifiutato di candidare Petrarcone ma aveva disposto il passaggio per le Primarie.

Quelle elezioni videro il trionfo di Enzo Salera. Petrarcone venne eletto all’opposizione insieme a Salvatore Fontana. Entrambi non si sono mai riconciliati con il Pd: si sono avvicinati al progetto di Matteo Renzi sebbene non abbiano mai dato vita in Consiglio comunale al gruppo di “Italia Viva” ed il Partito non si sia mai costituito ufficialmente a livello cittadino. All’inizio della settimana erano al fianco del vice presidente della Camera Ettore Rosato (Italia Viva) nella sua visita a Sora.

L’ariete dell’opposizione

Sul piano amministrativo e politico Salvatore Fontana è stato però il più battagliero tra i Consiglieri della minoranza: tanto da guadagnarsi l’appellativo di ariete dell’opposizione. Per 18 mesi – da giugno del 2019 a dicembre del 2020 – ha combattuto l’amministrazione di Enzo Salera in Consiglio, sui social e sulla stampa. Senza risparmiare colpi.

All’improvviso dal 2021 ad oggi si è invece quasi eclissato: poche presenze in Consiglio, opposizione di più basso profilo rispetto al primo anno e mezzo. Nel mezzo l’epico Consiglio comunale ribattezzato “il caso feccia” nel quale il sindaco Enzo Salera lanciò pesanti accuse nei confronti del mondo dell’informazione, della comunicazione social, dell’opposizione. Rivelò l’esistenza di una macchina del fango con la quale diffamare il suo governo e tentare di pilotarne le scelte amministrative. Da quel giorno, nulla è stato più come prima. (leggi qui: Salera pirotecnico: ci mette la faccia e bastona la ‘feccia’).

Quel Consiglio è stato un momento di rottura interiore.

La questione Laura

Laura Borraccio

Salvatore Fontana nelle settimane successive aveva infatti confidato a qualche suo fedelissimo di voler lasciare. A frenarlo era il fatto che con le sue dimissioni sarebbe entrata in Consiglio comunale Laura Borraccio: un passato nel Centrosinistra (aveva infatti sostenuto Giuseppe Golini Petrarcone anche nel 2016) ma che esattamente un anno fa, nel marzo del 2021, è però entrata a far parte della Lega. Con un ruolo non secondario: il 2 giugno è infatti diventata vice coordinatrice del circolo di Cassino.

Con la surroga di Fontana e l’elezione di Laura Borraccio la Lega potrebbe ora tornare nell’Aula del Consiglio comunale di Cassino. Ne era scomparsa lo scorso anno nel giro di pochi mesi. Infatti, l’allora capogruppo Franco Evangelista si era iscritto a Fratelli d’Italia proprio nel giorno della visita di Matteo Salvini in provincia di Frosinone; poi si è dichiarato indipendente (Leggi qui Evangelista si dimette da capogruppo. Bevilacqua lo segue?). Nel giro di poco il consigliere Michelina Bevilacqua è entrata a far parte di Fratelli d’Italia (Leggi qui La Lega sparisce da Cassino: tutti Fratelli).

Scorrendo la lista dei primi non eletti, dopo Laura Borraccio c’è il centrista Franco Valente che ha ottenuto in quella tornata elettorale 223 voti, una manciata in meno di Borraccio che di preferenze ne ha ottenute 256. Primo ed unico eletto della lista fu Salvatore Fontana con 516 voti.

L’amarezza di Fontana

Nonostante quei tanti voti ricevuti, il consigliere dimissionario Salvatore Fontana decide di andare via. E spiga sui social il motivo: “Nonostante la sconfitta della nostra coalizione sono entrato con entusiasmo in Consiglio comunale. Andavo nelle Commissioni per dare il mio contributo per migliorare, nel mio piccolo, la vita della mia comunità. Poi ho cominciato a vedere che gli avversari erano diventati nemici, non do colpa di questo solo agli altri, sia chiaro, ma sicuramente non mi poteva appartenere”.

Poi c’è il passaggio che potrebbe spiegare le dimissioni e confermare l’indiscrezione fatta ai vertici del Partito. “Purtroppo però mi sono fatto trascinare in questo scontro personale del quale mi vergogno e chiedo scusa ai cittadini. Questa non è la politica di cui mi ero innamorato. Io nella politica credevo, e, sia chiaro, non critico chi ci crede ancora, anzi lo apprezzo. Però a me ha portato via la serenità che avevo conquistato, e di conseguenza non mi fa dare quello che avrei voluto dare a questa città, che amo immensamente, questo ci tengo a sottolinearlo, anche se non ci sono nato”.

Un Martini dry

Alessandro Di Battista e Giuseppe Martini

A caldo, l’unico commento politico che arriva è quello di Giuseppe Martini, che alle elezioni comunali del 2019 era candidato sindaco con il M5S. “Sono dispiaciuto per le dimissioni di Salvatore Fontana da consigliere comunale. Le sue dimissioni non mi lasciano indifferente. Fontana è un uomo leale”.

Ma Laura Borraccio accetterà di sedere in Consiglio comunale al posto di Salvatore Fontana? “Da qualche ora ho appreso le dimissioni del consigliere comunale Salvatore Fontana con il quale mi sono candidata nell’ultima tornata elettorale nella coalizione a sostegno di Peppino Petrarcone. Nell’apprestarmi al nuovo ruolo mi è doveroso ringraziare il consigliere dimissionario per il lavoro e l’impegno profuso, talvolta non capito, anche se svolto con spirito di servizio”.

È un si, accetta l’incarico. “Con entusiasmo mi vorrò avvicinare all’istituzione comunale mostrando disponibilità ad una programmazione, ad interventi e a progettualità che si mostrino vantaggiose per la crescita della comunità locale, prescindendo dalle formazioni che, attualmente, sono presenti in consiglio”. Tradotto dal politichese all’italiano: il Carroccio non tornerà in Consiglio, Borraccio entrerà come consigliera civica.