La grammatica che salverà le due Primarie

Il Pd punta a Primarie 'di coalizione' per salvare il centrosinistra alle prossime Comunali di Frosinone. Ottaviani punta a primarie 'vere' per tenere unita la coalizione con cui ha governato dieci anni. Le due strategie.

Sarà la grammatica della politica a salvare il centrosinistra, il Partito Democratico, la loro alleanza alle prossime elezioni Comunali di Frosinone. Un complemento di specificazione offrirà la via d’uscita a tutti, terrà tutto insieme. In pratica? Il Partito Democratico va verso le Primarie di coalizione. Che non sono le Primarie del Pd, non sarà la conta interna con cui individuare il candidato del Partito da proporre agli alleati.

«Noi andiamo a delle Primarie aperte a tutti, alle quali tutti quelli che ritengono di avere qualcosa da dire possono partecipare e contare quanto peso hanno nella città le loro opinioni. Questo significa che nessuno, nemmeno se è iscritto al Pd, potrà dire di essere il candidato del Pd. Il Pd non esprimerà un candidato. Il suo candidato sindaco sarà quello che uscirà dalle primarie di coalizione». Verbo del Segretario provinciale Dem Luca Fantini. pronunciato oggi per l’intera giornata nel corso degli incontri con i quali punta a fare una sintesi già nelle prossime ore. (Leggi qui Perché il Pd non può che sostenere Mauro Vicano).

Missione molto difficile in un Partito Democratico che ha opinioni diverse e più di qualche riserva sulla fuga in avanti fatta da Mauro Vicano, il suo ex capogruppo comunale ed ex Direttore generale della Asl. Di fronte a quelle riserve ha convocato una conferenza stampa per dire “Non accetto lezioni su come si sta nel centrosinistra. Io mi candido a sindaco e sono disposto a confrontarmi alle Primarie”. (Leggi qui La doppia sfida di Mauro Vicano al centrosinistra).

Il raid di Bellincampi

Stefano Pizzutelli

Con questa posizione, Luca Fantini: tiene il Pd nel campo largo, non lo lega a Mauro Vicano, spalanca la porta a chiunque sia disposto a candidarsi come sindaco di Frosinone. In questo modo: se quelli che nel Pd hanno espresso riserve non formulano una proposta alternativa vorrà dire che non ne hanno la forza.

Fuori dal Partito Democratico, a dire si alle primarie ma no a Vicano sono stati più di uno. Li ha incontrati per un confronto il consigliere comunale Christian Bellincampi, eletto nel M5S ed uscito dal Partito: oggi dialoga con i civici di Luigi Vacana che è favorevole alle Primarie con o senza Mauro Vicano.

Bellincampi in queste ore ha visto i civici di Stefano Pizzutelli e di Frosinone Indipendente, il Movimento 5 Stelle. L’obiettivo è quello di aggregare le forze e fare la sintesi su un nome. Missione difficile come quella di Fantini nel Pd. Ha confermato la sua posizione Stefano Pizzutelli: è scettico di fronte al metodo scelto da Vicano ed è altrettanto scettico di fronte al comportamento del Pd. Preferisce proseguire il dialogo con gli altri interlocutori che avevano partecipato al tavolo del centrosinistra, saltato quando Vicano ha annunciato al disponibilità a farne parte.

Le primarie del Centrodestra

Tagliaferri, Piacentini, Magliocchetti, Mastrangeli

Per paradosso, le Primarie vere le farà questa volta il Centrodestra. Sia quelle di cinque anni fa che quelle di dieci anni fa furono consultazioni dall’esito scontato: Nicola Ottaviani volle farle anche se gli avversari non avevano la sua dimensione. Perché così ha potuto dire A) di avere la legittimazione popolare; B) nessuno del centrodestra ha potuto contestare la sua candidatura.

Questa volta sarà diverso. Anche nel centrodestra si passa per la grammatica della politica. Usando un aggettivo. Queste primarie saranno ‘vere‘. Combattute senza vincitori già scritti in partenza. Per Nicola Ottaviani è l’unico modo di tenere unita la coalizione con cui ha governato dieci anni. Alle primarie del centrodestra a Frosinone potrebbero partecipare tutti i pezzi da novanta della coalizione che da dieci anni sostiene Nicola Ottaviani. Ad oggi è lecito immaginare una situazione nella quale concorrono Adriano Piacentini (Forza Italia), Danilo Magliocchetti (Lega), Fabio Tagliaferri (Fratelli d’Italia), Riccardo Mastrangeli (assessore tecnico, fedelissimo del sindaco), Antonio Scaccia (Lista per Frosinone). In questo modo ci sarebbe una “conta” preventiva abbastanza indicativa.

E se poi davvero si riuscisse a sottoscrivere un patto di lealtà per restare tutti uniti, allora sarebbe davvero un passo in avanti importante. Inoltre della coalizione fanno parte anche Cambiamo di Mario Abbruzzese, l’Udc di Angelo D’Ovidio e la Lista Ottaviani. Possibili quindi alti candidati a sindaco.

Perché questa volta è diverso

I leader del centrodestra

Il centrodestra è ormai abbonato alle primarie, avendole svolte sia nel 2012 che nel 2017. Ma in entrambe le occasioni il risultato era scritto. Nessuno dubitava che avrebbe vinto Ottaviani. Questa volta è diverso. C’è chi pensa ad alleanze tra i protagonisti: Fabio Tagliaferri ha lasciato intendere che potrebbe appoggiare Adriano Piacentini o Antonio Scaccia. Questa formula non consentirebbe di capire la reale forza dei singoli partiti ma potrebbe condizionare con ogni probabilità il risultato finale.

Non va dimenticato che Frosinone è un capoluogo e quindi i Partiti del centrodestra non possono prendere alla leggera un simile appuntamento. Perché i loro numeri poi verranno ‘letti’ più in alto. Però il centrodestra a livello provinciale non soltanto non è unito, ma non si riunisce mai. Quando lo fa, vedi Sora, succedono terremoti politici enormi. Nonostante le frizioni seguite all’elezione del Presidente della Repubblica, i tavoli regionale e provinciale della coalizione non possono non confrontarsi sulle scelte che verranno determinate nel capoluogo ciociaro. Le primarie non sono più in discussione, ma gli argomenti non mancano di certo. Per esempio le alleanze e le liste civiche. Le uniche riunioni che si stanno svolgendo sono quelle al tavolo cittadino. Certamente importante. Ma quello provinciale?

Proprio alla Provincia le strade di Lega e Fratelli d’Italia si sono separate prima ancora dell’inizio della consiliatura. Tra un anno sono in programma le elezioni politiche e regionali e ogni territorio dovrà dire la sua. Indipendentemente dal sistema elettorale. In Ciociaria il centrodestra non ha una dimensione provinciale sistematica. Procede a scatti, di Comune in Comune. Ma la battaglia di Frosinone non potrà essere limitata al capoluogo.