La Lega boccia Mignanelli e oggi annuncia il candidato

La Lega annuncia il nome del suo candidato sindaco di Cassino a mezzogiorno. Rottura verticale con l'onorevole Gerardi. Che si infuria davanti alla bocciatura della sua indicazione di votare Mignanelli. Fazzone e Abbruzzese si confrontano e...

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

La Lega ha il suo candidato per le elezioni comunali di Cassino. Lo annuncia a mezzogiorno. Ma è rottura su tutto il fronte. Il direttivo cittadino ha respinto la linea dettata dall’onorevole Francesca Gerardi e avvallata dal Coordinamento Regionale. No all’indicazione di appoggiare Massimiliano Mignanelli (lo aveva rivelato ieri Alessioporcu.it, leggi qui: E sul tavolo della Lega arrivò il nome: Mignanelli sindaco). I dirigenti cittadini del Carroccio hanno rivendicato il diritto a scegliersi il candidato.

Scontro frontale

La decisione arriva poco dopo le 22:30. Al termine di un confronto aspro e intenso. Il Direttivo della Lega di Cassino e l’intera lista sbarrano la strada tracciata dall’onorevole Gerardi. Portava all’appoggio del vice presidente del governo di centrosinistra della Provincia di Frosinone, eletto nella lista del Partito Democratico (dove si era schierato da Indipendente).

In questi giorni i dirigenti della Lega di Cassino avevano proposto alla deputata una serie di nomi alternativi. Lei li aveva bocciati tutti. Nessuno andava bene. A ognuno trovava un difetto. Quando l’indicazione di appoggiare Massimiliano Mignanelli è stata formalizzata c’è stata la rivolta.

A porte chiuse è stato detto no per il suo passato e ciò che rappresenta: Mignanelli è stato il presidente del Consiglio Comunale durante la gestione del sindaco Bruno Scittarelli. Una pedina talmente importante che sul suo nome Mario Abbruzzese consumò la caduta anticipata della seconda consiliatura Scittarelli. Un’epoca dalla quale i dirigenti leghisti prendono le distanze e pretendono totale distacco. E poi, no per il suo presente: è vice presidente di un’amministrazione di centrosinistra, eletto nella lista di partito del Pd.

La versione ufficiale è un’altra. Nella dichiarazione che verrà data alla Stampa domenica a mezzogiorno si dirà che non è stata una bocciatura per Mignanelli ma l’affermazione di un principio basilare che il candidato sindaco lo deve esprimere la Lega di Cassino e non altri.

Il patto anti Abbruzzese

Il nome di Massimiliano Mignanelli è il frutto di un accordo “controMario Abbruzzese, già potentissimo presidente del Consiglio Regionale del Lazio, vice coordinatore nazionale Enti Locali di Forza Italia, battuto alle elezioni politiche un anno fa da un altro patto simile. Che concentrò i voti cassinati sulla pentastellata Ilaria Fontana pur di far perdere il seggio blindato all’onorevole.

Il patto per Mignanelli appoggiato dalla Lega è nato alcuni mesi fa da un accordo tra l’ex capogruppo di Forza Italia Rossella Chiusaroli e la deputata leghista Francesca Gerardi. Una vera e propria Conventio ad excludendum: l’accordo in virtù del quale due parti si alleano per estromettere la terza. In questo caso il vero patto non era ‘Per Mignanelli Sindaco‘ ma ‘Contro Abbruzzese‘ per tentare di bloccarne una volta per tutte l’egemonia politica sul centrodestra provinciale.

Fazzone e Zicchieri

Nel corso degli incontri, Rossella Chiusaroli avrebbe lasciato a intendere che il Coordinatore Regionale di Forza Italia Claudio Fazzone era informato. Non solo. In cambio dell’appoggio leghista a Massimiliano Mignanelli si prospettavano all’onorevole Francesca Gerardi passaggi in massa da Forza Italia cassinate al Carroccio.

La parlamentare pontecorvese si è convinta che la cosa potesse stare in piedi. E l’ha sponsorizzata con il coordinatore regionale Francesco Zicchieri. Il quale ha evitato di lasciare impronte digitali: limitandosi a lasciar fare.

Quando il Direttivo della Lega di Cassino ha sbarrato il passo e detto no, l’onorevole Francesca Gerardi è letteralmente esplosa. Si è lasciata andare ad un attacco politico frontale, tentando di imporre la propria volontà ai dirigenti locali. Che le hanno tenuto testa senza una scalfittura. Addirittura arrivando a dire: se questa è la linea della Lega vorrà dire che usciremo noi dalla Lega e ne faremo un’altra a Cassino ma i voti a Mignanelli glieli portate voi.

Nel frattempo, c’era chi continuava ad informare della situazione il potentissimo Andrea Paganella, l’uomo che sussurra a Matteo Salvini. E che da settimane monitora la situazione leghista nel Lazio. (leggi qui La strategia dei commissari per proteggere la Lega. Anche nel Lazio).

L’annuncio dell’imminente rivoluzione ai vertici della Lega anche nel Lazio è stato il segnale che a Cassino aspettavano. Hanno rotto gli indugi. Annunciano il nome sul quale hanno deciso di puntare.

Abbruzzese e Fazzone

Intanto a Roma Mario Abbruzzese e Claudio Fazzone si appartavano durante una pausa dell’assemblea nazionale di Forza Italia. Fazzone ha escluso nel modo più categorico di avere avvallato un’operazione di convergenza per Forza Italia su un candidato che è vice presidente di un’amministrazione provinciale targata Pd. E che è stato eletto nella lista del Partito Democratico.

Di più ancora. Claudio Fazzone non ha partecipato ad alcun incontro politico ad alcun livello nel quale si parlasse delle candidature a Cassino.

Soprattutto, nessun avvallo alla migrazione verso la Lega. I destini di Forza Italia si decideranno alle Europee, con i risultati che Fazzone e Abbruzzese vogliono raggiungere a tutti i costi. Perché spalancheranno la porta alla caduta del Governo gialloverde ed il ritorno alle elezioni. (leggi qui Europee già “superate”, i big si preparano alle elezioni politiche anticipate e leggi qui Quei segnali in Regione che fanno sentire l’aria di elezioni). Ma per raggiungere quel traguardo, i due avversari dovranno unire le forze su Antonio Tajani al parlamento Europeo e su Forza Italia oltre il 10%.

Ma questa è un’altra storia.

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