La Lega in confusione: non c’è spazio per Mussolini (di L. Grassucci)

A Latina, durante un dibattito della Lega, alle spalle degli intervenuti c'è l'effige di Mussolini. Forse bisognerebbe spiegare ai novelli sovranisti che il loro movimento ha poco da spartire con il Duce. Che, al suo tempo, li avrebbe combattuti

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

E’ come il calcare in un lavandino blu, riciccia sempre, è inquietante. Facciamo qualcosa: il sindaco di Latina, Damiano Coletta si sbaglia e crea via “Duce del Mare”, Matteo Adinolfi il parco comunale, i giardinetti, li intitola a Falcone e Mussolini. Ora pure il resto della Lega fa un incontro pubblico “supervisionato” dal faccione con la mascella volitiva dell’uomo della provvidenza, del Duce. Dio mio, è una ossessione.

 

Ma uno spiego agli uomini della Lega va fatto.

Un movimento come loro, che difendeva le identità locali, sotto il Nostro sarebbe stato perseguitato e Durigon, Tripodi, Zicchieri sarebbero a Ventotene e non in vacanza.

Se c’era Lui probabilmente l’olio di ricino avrebbe favorito la digestione di molti dei militanti leghisti.

Capisco che loro sono passati da movimenti di destra ad altri come prendere una pastiglia Valda, ma Mussolini con la Lega è non incompatibile è impossibile. Mussolini cercò di creare l’uomo nuovo eliminando ogni memoria che ci faceva diversi: ha combattuto le lingue locali, tolto le tradizioni delle comunità. ha cercato di uniformare non di esaltare le differenza.

 

I nostri amici della Lega pontina debbono scegliere non si può essere membri della Santa Inquisizione ed eretici insieme. Non si può amare Sant’Ignazio e anche Lutero.

La storia poi ti perseguita Alberto da Giussano che difendeva la libertà dei lombardi dal potere centrale del Barbarossa, non è un tipo che passa lì per caso.

La storia se non la risolvi ritorna.

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