La Lega va da sola alle elezioni, caos candidature per gli alleati anche in Ciociaria

Foto: © Imagoeconomica, Stefano Carofei

TUTTE LE INDISCREZIONI -Il Carroccio potrebbe fare man bassa nel maggioritario: Zicchieri al Senato, Ottaviani e Gerardi alla Camera. Mentre Ruspandini (Fratelli d’Italia) dovrebbe puntare sul proporzionale. Spazi risicati per Forza Italia e Cambiamo di Toti. I Cinque Stelle dovranno abolire il limite dei due mandati. Nel Pd una certezza: De Angelis nel proporzionale. Poi duello Scalia-Pompeo.

Come al solito Matteo Salvini è stato diretto: si candida a premier e da solo. Poi, ha spiegato, si potranno scegliere i compagni di viaggio. Perché, nonostante gli appelli all’alleanza di Giorgia Meloni, il leader del Carroccio intende presentarsi per conto proprio.

Il perché lo spiega benissimo Affaritaliani.it. Così:

“Il Carroccio attualmente, prendendo in esame gli ultimissimi sondaggi dei principali istituti, si attesta sul 38,1%. Proiettando questi numeri sul territorio emerge che alla Camera la Lega, in caso di corsa solitaria alle elezioni (ipotesi altamente probabile nonostante gli appelli all’alleanza di Giorgia Meloni, Giovanni Toti e Silvio Berlusconi) conquisterebbe circa 190 collegi su 231 della parte maggioritaria e al Senato 89 collegi su 115.

Tutto ciò è possibile considerando la frammentazione delle altre forze politiche: a sinistra il Pd, le varie liste della sinistra radicale, +Europa, i Verdi e il probabile movimento che potrebbe fondare l’ex premier Matteo Renzi.

C’è poi il M5S che, anche se in netto calo, potrebbe comunque valere intorno al 15-17% (stando ai dati di oggi). Mentre nel Centrodestra da un lato potrebbero esserci Fratelli d’Italia insieme a Cambiamo! di Toti e al centro una mini-coalizione attorno all’Altra Italia di Berlusconi.

Uno scenario che consentirebbe alla Lega di vincere in tutti i collegi perdendo, probabilmente, solo qualcuno a Milano e Torino città (area ztl), quelli dell’Alto Adige, della Valle d’Aosta, qualcuno in Emilia Romagna e in Toscana (Bologna e Firenze) e al Sud qualcuno in Campania, Calabria e Sicilia. Da non dimenticare che in Sardegna all’interno delle liste del Carroccio alle Politiche entra il Partito Sardo d’Azione che vale circa il 10% nell’Isola.

C’è poi la parte proporzionale e al 38,1% ipotetico della Lega va aggiunto il ricalcolo dei resti (una sorta di premio di maggioranza implicito) che scaturisce dai voti dispersi nelle liste che resteranno sotto la soglia di sbarramento.

Complessivamente, quindi, il partito del vicepremier leghista potrebbe conquistare nel prossimo Parlamento tra 324 e 329 deputati e tra 166 e 171 senatori. Certo, soprattutto a Palazzo Madama la maggioranza non sarebbe molto amplia ma Salvini avrebbe sulla carta i numeri per governare da solo e senza Meloni, Toti e Berlusconi.

E non dimentichiamoci che il prossimo Parlamento eleggerà anche il nuovo presidente della Repubblica nel 2022. Un leghista al Colle”.

Uno scenario che allarma soprattutto gli alleati, in particolar modo nei territori. Perché la legge elettorale, il Rosatellum, è metà proporzionale e metà maggioritaria. Con la Lega che correrebbe da sola, per esempio, Massimo Ruspandini (Fratelli d’Italia) dovrebbe cercare il primo posto nel collegio proporzionale. Stesso discorso per Forza Italia e Cambiamo di Toti.

Ma è anche vero che si aprirebbero molti spazi per le candidature in provincia di Frosinone. In una ipotesi del genere la Lega non avrebbe problemi. Nei collegi uninominali lo schieramento potrebbe essere il seguente: Francesco Zicchieri al Senato, Nicola Ottaviani alla Camera Nord, Francesca Gerardi alla Camera Sud. Gianfranco Rufa al proporzionale, oppure al posto di Zicchieri per Palazzo Madama se il coordinatore regionale decidesse di concorrere in provincia di Latina.

Spazi importanti nel proporzionale anche per Kristalia Rachele Papaevangeliu e Maria Veronica Rossi, considerando le quote rosa. Ma già affilano le armi anche Carlo Gagliardi, Mimmo Fagiolo e diversi altri. Suggestione Enzo Di Stefano. Su Claudio Durigon non si discute neppure: capolista blindato nel proporzionale. Dove vuole lui.

Fratelli d’Italia dovrebbe puntare tutto sul proporzionale, dove però il collegio è in comune con Latina. Certo è che Massimo Ruspandini potrebbe pure “sacrificarsi” nel maggioritario, ma soltanto a condizione di essere in posizione numero uno nel proporzionale. Il fatto di concorrere per conto proprio, però, apre spazi che sicuramente Giorgia Meloni terrà in considerazione. Potremmo vedere in campo, contemporaneamente (tra maggioritario e proporzionale) Alessandro Foglietta, Antonello Iannarilli, Alessia Savo, Paolo Pulciani. E gli outsiders.

Punti interrogativi in quel che resta di Forza Italia, considerando chi andrà via per seguire Giovanni Toti. L’attuale legge elettorale spinge alle alleanze. Ma perché dovrebbero mettersi insieme persone che in questo momento si dividono? I “totiani” potrebbero provare a fare alleanze con Fratelli d’Italia, andando però a restringere gli spazi dei Fratelli. Comunque Mario Abbruzzese, Pasquale Ciacciarelli, Tommaso Ciccone e Danilo Magliocchetti sono tutti possibili candidati in Cambiamo. Forza Italia potrà rispondere con Gianluca Quadrini, Beppe Incocciati, Anselmo Rotondo e diversi altri. Pure in tal caso però saranno cercate alleanze. Tantissime le suggestioni.

Il Movimento Cinque Stelle cercherà di vendere cara la pelle. Intanto il primo passo sarà quello di abolire il limite dei due mandati, che lascerebbe a casa esponenti come Luigi Di Maio, Roberto Fico, Paola Taverna e tanti altri. Se così sarà (e sarà così), pure in tal caso si punterà tutto sul proporzionale. Gli uscenti sono Luca Frusone, Enrica Segneri, Ilaria Fontana. Sgomiteranno. E’ inevitabile. Ma dovranno fare i conti anche con Aniello Prisco, Fabrizio Pintori, Fernando Fioramonti, Christian Bellincampi.

Un discorso a parte per il Partito Democratico. Molto dipenderà dalle scelte di Matteo Renzi, se cioè darà vita o meno ad un partito di centro. La sensazione è che alla fine un accordo forte con Nicola Zingaretti sarà trovato. In provincia di Frosinone una sola certezza: Francesco De Angelis superblindato nel proporzionale della Camera o del Senato.

Alle politiche potrebbero scendere in canpo in ogni caso anche Mauro Buschini e Sara Battisti, indipendentemente dalla corsa o meno alle Regionali. Perché Nicola Zingaretti si candiderà alla Camera o al Senato come segretario nazionale del Pd. Ma le Regionali si terranno diversi mesi dopo. C’è ala renziana: il presidente della Provincia Antonio Pompeo un pensierino alla candidatura lo farebbe, ma è anche possibile che venga richiamato dalla riserva indiana Francesco Scalia. Senza dimenticare la linea diretta che lega Matteo Renzi a Valentina Calcagni. Poi ci sono le quote rosa. Oltre alla Battisti, attenzione a Francesca Cerquozzi, Stefania Martini, Sarah Grieco, Antonella Di Pucchio, Alessandra Sardellitti. E Maria Spilabotte naturalmente.