La lezione di Antonio, venuto dal Portogallo

Senza ricevuta di Ritorno. La raccomandata del direttore su un fatto del giorno. A Sorrento pensavamo a Forza Italia e invece la lezione ci arrivava dal Portogallo

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

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È li che stanno nascoste le notizie: tra le righe, verso la parte finale, dove nessuno ha mai la pazienza per arrivare. 

Alla convention della settimana scorsa a Sorrento organizzata dal ministro Mara Carfagna i più hanno voluto vedere solo l’aspetto politico; quello nostrano naturalmente, con le infinite fibrillazioni di una Forza Italia data sempre in liquidazione e da sempre lì sopra il 10%.

Scorrendo le pagine si trova l’intervento di un signore arrivato dal Portogallo. Si chiama Costa Silva. È venuto a dire che nel 2005 dipendevano dall’energia degli altri per l’87%; hanno iniziato un viaggio che li ha portati adesso a prodursi da soli una buona fetta dell’energia che occorre per illuminare le case, cucinare pranzo e cena, farsi la doccia, spingere i motori delle fabbriche. E la producono per il 60% da fonti rinnovabili. La loro dipendenza ora è scesa di oltre il 20%.

Renato Brunetta, Mara Carfagna, Mario Draghi (Imagoeconomica)

Antonio Costa Silva è il ministro dell’Economia e del Mare del Portogallo.

Cambiamo scenario. Bruxelles ci informa che l’Italia deve ancora usare 2,3 miliardi di fondi europei per Clima e Ambiente degli stanziamenti 2014-2020. 

Per usarli abbiamo tempo fino al 2023, poi verranno ridistribuiti tra quelli che li hanno usati meglio. Al Lazio nessun premio: non arriva neanche al 70%. Tanto per fare un esempio, il Lazio è la regione dove si dice no a quei fondi con i quali è possibile realizzare biodigestori e termovalorizzatori, proprio quelli che hanno alleggerito dai pensieri il Portogallo.

Ed i numeri dicono che da quelle parti la gente non muoia come le mosche. Forse hanno ragione loro. E – se così fosse – i fessi siamo noi.

Senza Ricevuta di Ritorno.