La luce dei Cinque Stelle si spegne alle Comunali

Il Movimento 5 Stelle mette a nudo i suoi limiti nelle prossime Comunali. In nessuno dei principali Comuni chiamati al voto, ad oggi, risulta che sarà presente. A vuoto l'appello di Luigi Di Maio per patti con le liste civiche locali

Movimento di protesta. Ma non di proposta. Il Cinque Stelle si avvia a perdere una partita fondamentale, mettendo a nudo ancora una volta tutti i suoi limiti politici ed organizzativi. Nelle elezioni comunali del prossimo 26 maggio sarà presente in nessuno dei principali Comuni della provincia di Frosinone chiamati alle urne. Non è stato in grado di esprimere un candidato sindaco né una lista di consiglieri comunali.

A Cassino il Movimento 5 Stelle esprime un Deputato. Italia Fontana ha vinto la sfida di un anno fa battendo addirittura il mostro sacro Mario Abbruzzese, andando a sedersi a Montecitorio al suo posto. Il minimo era ora una lista forte ed autorevole, con un candidato sindaco in linea con i principi rivoluzionari del Movimento, capace di mettere fine allo scontro tra i Partiti tradizionali. Spinto dall’azione di governo messa in campo dalla deputata eletta sul posto e dagli altri due diventati onorevoli sempre in provincia di Frosinone ma nel listino Proporzionale. Basta ricordare cosa faceva la Dc quando aveva un deputato del posto, figuriamoci con tre.

Mai un momento sarebbe stato più propizio di quello attuale, nel quale il centrodestra è collassato sotto il peso di sé stesso e dei riti di una politica superata; il centrosinistra si è diviso, una parte sceglierà il proprio candidato attraverso le Primarie, il segretario del Pd Marino Fardelli si è dimesso, l’ex sindaco Peppino Petrarcone forse renderà lo sgarbo che tre anni fa gli ha impedito la rielezione.

Il Movimento 5 Stelle avrebbe potuto sbaragliare il campo attraverso le sue proposte in favore del principale motore di sviluppo del territorio: l’ecobonus e l’ecotassa per Fiat Chrysler. O in materia di ambiente, ora che governa il Paese ed il Comune di Roma e quindi ha messo in campo le sue battaglie contro Acea, sia per la gestione dell’acqua che del termovalorizzatore di San Vittore del Lazio (sempre in mano alla multiutility romana governata ora da Virginia Raggi).

Nulla. Nessun dibattito. Nessuna corsa a selezionare i candidati. Anzi. Nessun candidato. Fino ad oggi.

È la stessa cosa che sta accadendo a Isola del Liri. In quel polo è stato eletto un deputato regionale, Loreto Marcelli. Nemmeno lì si sta arrivando ad una lista capace di creare consenso sul territorio, mettere le radici ad un Movimento che è nato per essere popolare e quindi affidare al popolo la gestione della politica togliendola dalle mani dei Partiti tradizionali.

A spingere la lista poteva essere, anche in questo caso, l’azione riformatrice messa in campo alla Pisana dall’onorevole Loreto Marcelli. La cui proposta solo pochi fortunati hanno avuto modo di recepire in Aula. Così sul territorio. La conseguenza è che non c’è stata una sintesi tra i due meetup isolani. Niente simbolo.

Diventato un peso troppo in fretta.

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