La lucidità di Pompeo e la nebbia di FdI sulla pista di decollo

Antonio Pompeo blocca ogni velleità di partenariato della Provincia su un eventuale aeroporto a Frosinone. Perché l'ente ha già una società costituita con questo scopo. FdI sta accelerando per lo scalo. Ma quando era Francesco Scalia a proporlo il centrodestra sparava a palle incatenate. E’ la solita storia che i progetti vanno bene a seconda di chi li propone.

Fratelli d’Italia sta spingendo al massimo per la previsione di uno scalo aeroportuale civile a Frosinone. Il Presidente del Consiglio provinciale Daniele Maura (FdI) ha incontrato nei giorni scorsi un’associazione. E “durante l’incontro – recita una nota –  si è parlato di crescita, dell’importanza di sviluppo di un aeroporto civile, che porterebbe il nostro territorio ad essere uno dei fondamentali poli strategici non solo di Frosinone ma di tutto il centro Italia”.

E ancora: il presidente dell’associazione “ha condiviso e confermato insieme all’ onorevole Maura (ndr: onorevole?), l’importanza del progetto infrastrutturale anche considerando i più avanzati criteri di sostenibilità ambientale, innovazione tecnologica ed eccellenza operativa, verso una visione dei più moderni Terminal Aeroportuali del Paese”.

La Provincia ha già la società

Francesco Scalia

Ma cosa ha incontrato il presidente del Consiglio Provinciale Daniele Maura: una società intenzionata a fare l’aeroporto a Frosinone, con un nucleo di investitori pronti a finanziare i lavori? No. Ha incontrato un’associazione che intende promuovere la fattibilità dell”aeroporto. Cioè quello che ha già detto il tribunale di Frosinone processando ed assolvendo i presidenti che si sono alternati alla guida della Società Aeroporti di Frosinone: Francesco Scalia, Giacomo D’Amico, Gabriele Picano. (Leggi qui L’aeroporto si doveva fare: assolti D’Amico e Picano).

Perché questo deve essere chiaro: l’Ente Provincia ha una sua società interamente in house, titolare di un progetto (da adeguare) e di uno studio di fattibilità economica (messo a punto da una primaria società di calibro internazionale). Entrambi sono stati pagati con i soldi delle tasse dei contribuenti.

La questione, da tecnica si fa politica quando il comunicato prosegue. E sostiene che il presidente dell’associazione “e l’onorevole Maura hanno anche parlato dell’accordo di partenariato che l’associazione e la Provincia, hanno intenzione di siglare per velocizzare e rafforzare il progetto”.

Su questo aspetto, il presidente della Provincia Antonio Pompeo mette subito un punto: “Non abbiamo bisogno di fare alcun genere di partenariato. Abbiamo una società che abbiamo avviato alla liquidazione, il recente pronunciamento del Tribunale ci dice cose del tutto diverse dalla prospettazione che era stata fatta. Quindi stiamo valutando se procedere con la liquidazione o riprendere tutto il discorso. Stiamo lavorando da mesi a fari spenti: perché abbiamo già una società totalmente nostra costituita appositamente per fare l’aeroporto e per gestirlo”.

La Legge di Pompeo

Antonio Pompeo

A cosa fa riferimento il presidente Antonio Pompeo? C’è una legge regionale che parla chiaro: assegna alla Società Aeroporti di Frosinone (totalmente proprietà dell’Ente Provincia) la mission di valutare la fattibilità dell’aeroporto a Frosinone. Ed eventualmente realizzarlo.

C’è soprattutto l’operazione compiuta da Alfredo Pallone, amministratore di lungo corso (ha governato il Popolo delle Libertà nel Lazio, guidato il Gruppo PdL in Consiglio regionale, fatto parte della Commissione Econ a Bruxelles). Oggi è autorevole consigliere d’amministrazione all’Ente Nazionale dell’Aviazione Civile: la relazione per la Commissione Trasporti del Senato parla di un riassetto del sistema aeroportuale nel Lazio. Ed in totale linea con quanto sentenziato dal Tribunale, evidenzia che Frosinone ha le caratteristiche per ospitare un aeroporto e pure cresciute con la stazione Tav in via di realizzazione a ridosso dell’area individuata per lo Scalo.

Proprio per questo il presidente Antonio Pompeo sta valutando il da farsi. E proprio per questo esclude partenariati come quelli ipotizzati da Daniele Maura.

Ma non fate domande

Se si domanda al presidente Daniele Maura qualche elemento in più sul progetto e sull’incontro con l’associazione, si riceve un messaggio di risposta. Non da lui. Ma dal presidente dell’associazione. Che tra le altre cose scrive: “Se continueranno ad arrivarci prossime chiamate dove verranno a dirci che ci diffamerai o spingerai parti terze a non darci retta sarò costretto veramente a fare una denuncia per diffamazione”.

Premesso che questa testata continuerà a sostenere le posizioni che più gli garbano, dal messaggio si apprende che “il nostro lavoro con tanta fatica sta avendo supporto da Enac”. Quindi Enac sta supportando un progetto di promozione: a che titolo?

La folgorazione di FdI

Gabriele Picano e Daniele Maura

Sotto il profilo politico poi è singolare che adesso Fratelli d’Italia scopra la voglia matta di volare dopo che in passato analoga operazione venne portata avanti dall’allora presidente della Provincia Francesco Scalia. Il quale, è bene ricordarlo, era arrivato fini alla convocazione della conferenza dei servizi. Portando avanti progetti, idee e fatti concreti. Ma allora il centrodestra era contrario. Forza Italia e Alleanza Nazionale non credevano in quella proposta, puntavano sulle condizioni orografiche del territorio e su tutto il resto.

Adesso la folgorazione sulla via di Damasco. Anzi, sulla pista di decollo. Il limite della Ciociaria è sempre stato questo: il progetto va bene se a sponsorizzarlo sono io, ma se lo fa un altro va accettato. Magari Fratelli d’Italia potrebbe invertire il trend dando merito a Gabriele Picano (suo vice presidente provinciale) d’avere ben governato la società Aeroporti di Frosinone (la Provincia di cui Maura fa parte si costituì parte civile). Ed a Francesco Scalia della grande intuizione che aveva avuto in tempi non sospetti.

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