La lunga notte del Pd: i big non toccano palla (di C. Trento)

Le candidature nel Lazio. Né il Pd né Forza Italia hanno toccato palla: leader locali inconsistenti. E comincia ad esplodere il malcontento. I trent'anni di Ciociaria Oggi

Corrado Trento

Ciociaria Editoriale Oggi

Una Caporetto per il Partito Democratico della provincia di Frosinone. C’é poco da girarci intorno.

Nessuno dei big locali è capolista in un collegio plurinominale proporzionale. Il senatore Francesco Scalia é terzo nel collegio senatoriale di Viterbo, la senatrice Maria Spilabotte é terza in quello che comprende anche la Ciociaria, Francesco De Angelis é terzo alla Camera Frosinone-Latina, Nazzareno Pilozzi quarto nel Roma 1.

Per poter essere eletti hanno bisogno di due condizioni. La prima é che uno di quelli che li precede venga eletto altrove, magari nell’uninomimale, in modo da far scorrere la graduatoria. La seconda é che il Pd ottenga percentuali molte alte, tali da far scattare due seggi in uno stesso collegio.

È vero che manca più di un mese alle elezioni, ma al momento (stando ai sondaggi) si tratta di una condizione futura ed incerta. Maria Spilabotte e Nazzareno Pilozzi saranno anche candidati nei collegi uninominali, del Senato e di Frosinone nord. Ad entrambi va riconosciuto coraggio ed orgoglio, ma si tratta di partite che definire complicate é un piacevole eufemismo. Pure in tal caso i sondaggi sono chiari: si tratta di collegi considerati “ blindati” per il centrodestra.

Ora, é normale che tutti ringrazino il Partito e spieghino che “ si può fare” . Certo che “si può fare”. Però al momento il dato politico é un altro e cioè che i big locali non sono stati considerati di “ prima fascia” .

Matteo Orfini al primo posto ha piazzato Claudio Mancini e soltanto dopo Francesco De Angelis. Non era forse quello che il presidente dell’ Asi si aspettava dopo il lavoro fatto sul territorio.

Nella componente di Luca Lotti é emerso che Claudio Moscardelli (Latina) é stato tenuto più in considerazione di Francesco Scalia.

Nazzareno Pilozzi confidava in una posizione migliore, che poteva arrivare soltanto con un sostegno maggiormente convinto da parte di Maria Elena Boschi.

Maria Spilabotte é l’ unica a non essersi fatta mai troppe illusioni. Aveva fiutato perfettamente l’aria.

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Classe dirigente a una drammatica resa dei conti

Dopo il 4 marzo un’ intera classe dirigente rischia di essere rottamata. I risultati elettorali peseranno. Basta leggere i nomi del Pd in campo: certo qualcuno potrà essere eletto, ma il punto non é solo questo. In realtà il nodo è il “ peso” politico del territorio.

Se Sparta piange, però, Atene non ride. Forza Italia si prepara ad un post-elezioni caldissimo. Mario Abbruzzese parte con i favori del pronostico per quanto riguarda il collegio uninominale Camera Cassino. Però tutto quello che sta succedendo per le candidature, anche regionali, é destinato a lasciare il segno. Gianluca Quadrini, capogruppo alla Provincia, si candida con Noi con l’ Italia. Il gruppo “ azzurro” di Frosinone é in rivolta, neppure tanto silenziosa.

Intanto perché ancora una volta è rimasto ai margini delle candidature che contano. Le vittorie elettorali del 2012 e del 2017 non sono servite. Al consiglio regionale, nella lista di Forza Italia, è candidato Carlo Gagliardi, che è sì consigliere comunale di maggioranza, ma non degli “ azzurri” . Inoltre, nel quadro generale hanno pesato le scelte del coordinatore regionale Claudio Fazzone, che ha dato il via libera alle candidature di Antonello Iannarilli e dello stesso Carlo Gagliardi. Un guanto di sfida politica all’asse Mario Abbruzzese-Nicola Ottaviani.

Chi all’interno di Forza Italia alzerà la mano per chiedere la celebrazione di un congresso?

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Orgogliosi per trent’anni di storia

Venerdì a Fiuggi, nella splendida cornice del Grand Hotel Palazzo della Fonte, abbiamo festeggiato un traguardo importante: trenta candeline di Ciociaria Oggi.

Grazie a tutti coloro che sono intervenuti, a cominciare dal prefetto e dalle massime autorità civili e militari. Senza dimenticare gli esponenti della politica, delle associazioni di categoria. A dimostrazione che il quotidiano Ciociaria Oggi è parte integrante del territorio. Sul piano culturale e identitario.

Una festa che ha regalato momenti che davvero hanno toccato le corde emotive dell’intera platea. Una festa che indubbiamente ha rappresentato un propulsore irrinunciabile per chi, con i fatti, dimostra di credere nella carta stampata. Perché alla fine la “passionaccia” del giornalismo viene alimentata dalla voglia di continuare a squarciare il velo. Sempre e comunque. Anticipando i tempi. E non c’è gratificazione più bella che farlo per il territorio.

Umberto Eco diceva: «Il giornalista è uno storico del presente, ma non sempre i buoni libri di storia si scrivono in un giorno, spesse volte in un’ora, spesse volte in un minuto».

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L’informazione dà forza ai territori

Ma quello che si “respirava” venerdì sera era la necessità di continuare ad avere in edicola un giornale come Ciociaria Oggi per i prossimi trent’anni.

Perché un giornale che racconta la cronaca, lo sport e la politica quotidianamente è un valore aggiunto. Per il semplice fatto di dare voce soprattutto alla gente normale. Oltre che ai protagonisti. Al nostro compleanno non sono voluti mancare il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti (che cerca il bis alla guida di una coalizione di centrosinistra) e Stefano Parisi, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Lazio. Peccato che per un “soffio” non si siano incrociati.

Doveva venire anche Roberta Lombardi, candidata del Movimento Cinque Stelle alla presidenza della Regione Lazio. Purtroppo la febbre ha voluto metterci lo zampino. T

utti e tre nella stessa sala sarebbe stato troppo: forse è per questo che il destino “cinico e baro” ha voluto dire la sua.

Scherzi a parte, è l’ulteriore testimonianza di un’autorevolezza che questo giornale ha saputo costruirsi in trent’anni: giorno dopo giorno, redattore dopo redattore, direttore dopo direttore.

Ma soprattutto lettore dopo lettore. È un gioco di squadra, che coinvolge tutti. Perciò, grazie a tutti.

 

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