La lunga partita del centrodestra per il candidato alla Provincia: finisce ‘patta’

Nella Federazione FdI si è giocata la partita del centrodestra per determinare il candidato presidente della Provincia. Ognuno è rimasto sulle sue posizioni. Nulla di fatto. Chi c'era. Cosa volevano. Come hanno giocato. Chi ha vinto e chi ha perso. La mossa di Pantano e Massimiliano Quadrini

Come nella celebre partita a poker sulla quale si svolge l’intero film Regalo di Natale di Pupi Avati. Solo che negli uffici della Federazione provinciale di Fratelli d’Italia nessuna ha intenzione di fare regali ed il clima non è affatto come quello di Natale. Nessun torrone, niente panettoni: è la tensione che si taglia a fette prima che inizi la partita a carte con cui si determineranno gli equilibri della prossima sfida per l’elezione del nuovo Presidente della Provincia di Frosinone.

La partita

Quella partita è per alcuni l’ultima spiaggia. Per altri è l’ultimo ostacolo. L’ha convocata domenica scorsa il Coordinatore provinciale della Lega Nicola Ottaviani: per battere i suoi colleghi di Fratelli d’Italia e di Forza Italia. Togliergli ogni alibi, eliminare ogni giustificazione.

Quali? Loro dicono che è stato lui a far saltare l’alleanza di centrodestra sulle prossime Provinciali, candidando il sindaco del capoluogo Riccardo Mastrangeli senza concordarlo. Ottaviani sa benissimo che è vero e loro hanno ragione. Ma che quella era l’unica mossa da fare per puntare alla Provincia: FdI e FI non gli avrebbero mai concesso il lasciapassare; perché la Lega ha solo l’8% dei voti alle Politiche e se vince la partita si trova tra le mani Capoluogo e amministrazione Provinciale. Fratelli d’Italia ha il 30% dei recenti sondaggi: ma ha solo 2 sindaci su 91 Comuni. È stato il dato che ha convinto Ottaviani a lanciare la candidatura di Mastrangeli.

Alla convocazione della partita giocata nelle ore scorse si arriva quando il coordinatore provinciale di FdI Massimo Ruspandini ed il Regionale di Forza Italia Claudio Fazzone denunciano la corsa solitaria di Mastrangeli ed annunciano il varo di un loro progetto di centrodestra.

A Nicola Ottaviani va pure bene. È sicuro di poter disporre d’un campo più largo. Ma non vuole lasciare agli altri i sigillo del centrodestra sul loro progetto. È per questo che lancia la sfida della partita a poker tenuta nelle ore scorse. Perché se non si chiude su un candidato unitario significa che la convergenza è impossibile e ci sono due candidati di centrodestra.

I giocatori

Riccardo Mastrangeli

La Lega concede agli altri giocatori il campo. Si gioca nella sede di Fratelli d’Italia. Chi si siede intorno al tavolo.

La squadra di Fratelli d’Italia è composta dal deputato ed ex coordinatore provinciale Paolo Pulciani, dai sindaci Roberto Caligiore di Ceccano e Lucio Fiordalisio di Patrica.

La Lega manda in campo il coordinatore di Cassino Alessio Ranaldi, l’assessore di Alatri Roberto Addesse ed il deputato Nicola Ottaviani. In un primo momento era circolata l’indiscrezione che al posto di Addesse ci fosse il consigliere Gianluca Borrelli di Alatri ma non è così.

Per Forza Italia giocano la partita i tre sub coordinatori Daniele Natalia, Adriano Piacentini e Rossella Chiusaroli.

I messaggi nascosti

Borrelli e Ottaviani

È la composizione dei tavoli a far capire come verrà giocata la partita. Fratelli d’Italia non vede in campo il coordinatore provinciale Massimo Ruspandini. È un chiaro segnale di apertura al dialogo: perché la delegazione è composta dai personaggi con la maggiore propensione per la trattativa; Ruspandini è un pragmatico, un istintivo che poco si concilia con una discussione lunga, estenuante, a tratti densa di provocazioni per poter chiamare il fallo.

Sull’altro lato del tavolo non c’è il Capogruppo in Provincia Gianluca Quadrini: è il giocatore che farebbe da sponda ad una soluzione di compromesso; non è stato invitato: è un segnale che riduce gli spazi di manovra verso la convergenza. Inoltre, non viene schierato Gianluca Borrelli: è un provocatore nato, abilissimo nell’innervosire l’avversario: una specie di Materazzi che si prende la testata da Zidane nella finale Mondiale dopo avergli insultato vivi e morti e poi si butta a terra provocando l’espulsione. Addesse e Ranaldi sono invece uomini di trattativa.

Ottaviani però si presenta con ritardo, come a snobbare quel tavolo; non lo snobba ma sa benissimo che il suo atteggiamento da primo della classe innervosirà gli avversari.

A giudicare dagli uomini in campo, Fratelli d’Italia vuole trovare un compromesso, la Lega non con la stessa convinzione.

Ipotesi alternativa

Paolo Pulciani (Foto © Stefano Strani)

Una partita ad alta tensione. Paolo Pulciani apre, Daniele Natalia mette il cip, Gianluca Borrelli dice che deve andare in bagno. Roberto Caligiore spizza le carte ad una ad una con lo sguardo fisso negli occhi degli avversari, Adriano Piacentini cerca di sistemare la posta, Nicola Ottaviani rilancia.

È un sottile gioco di nervi. Nel quale Fratelli d’Italia e Forza Italia si dicono disposti a rinunciare al loro candidato civico Giuseppe Sacco sindaco di Roccasecca. Ma chiedono che anche la Lega ritiri Mastrangeli. E così si parta da una posizione serena per giungere ad una candidatura nuova: di sintesi, di copmpromesso.

Pongono alcune condizioni. Chiedono che il candidato non sia espressone di una grande città e che possa portare in dote la sua capacità di attrarre civici e centrosinistra; suggeriscono di guardare al sud perché il nord della provincia esprime già tutti i deputati.

Fumata nera

Gioacchino Ferdinandi

Non sanno che Nicola Ottaviani conosce il loro gioco: prima di sedersi al tavolo ha mandato un sms sul quale c’è scritto “Scommetti che proveranno a candidare il sindaco di Piedimonte San Germano Gioacchino Ferdinandi”?

La sostanza è che non si trova l’accordo. Ognuno resta fermo sulle sue posizioni. E la disponibilità di FdI d’azzerare tutto e trovare un nome di sintesi non viene giudicata percorribile. Ognuno andrà avanti per la sua strada. Una parte del centrodestra si schiererà intorno a l sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli che nelle ore scorse ha ottenuto l’appoggio anche dei sindaci di Torrice, Santopadre, Viticuso e Vallemaio. Un’altra parte del centrodestra starà sul sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco che parte dai 12 che hanno lanciato la sua candidatura, più i 3 che si sono aggiunti restando coperti, più adesso i 2 di FdI.

Ipotesi Di Stefano, forse

Nel centrosinistra intanto il sindaco di Posta Fibreno Adamo Pantano ed il suo collega di Isola del Liri Massimiliano Quadrini hanno lavorato tutto il giorno ad un documento politico.

Non stanno più nel Pd e nemmeno vogliono sentirne l’odore. Chiedono però ai Dem ed ai civici di unirsi in un progetto di chiara impronta progressista ma fortemente civico. Nel quale ci sia spazio per i territori e non ce ne sia per le logiche che hanno governato la politica nell’ultimo quarto di secolo.

Inizieranno a far circolare il documento nelle prossime ore. Il nome che intendono proporre è quello del sindaco di Sora Luca Di Stefano. Ma a martedì sera non aveva ancora sciolto la riserva. Vuole la certezza che quel progetto sia davvero civico e davvero alternativo: “Mi candido solo se ho la possibilità di cambiare le cose per tutta la Provincia” ha detto ai fedelissimi.

Su di lui pesa ancori dubia (senza amoris laetitia) del sindaco di Cassino Enzo Salera.