La lunghissima notte dei lunghi coltelli tra i colonnelli di Ottaviani (Insider)

C'è stata una lunghissima notte dei lunghi coltelli a Frosinone. Protagonisti i colonnelli del sindaco Nicola Ottaviani. Che intanto continua le sue manovre con il neo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. Che ha incontrato a pranzo a Roma

Il primo ad avvertire Nicola Ottaviani che si era trovato l’accordo per un governo Lega-Cinque Stelle è stato Riccardo Mastrangeli, felpato assessore al Bilancio del Comune di Frosinone e uomo politico ben collegato a Roma. Dunque, il sindaco resterà a fare il sindaco. Come aveva ripetuto a tutti in questi giorni.

Potrà concentrarsi sul Comune di Frosinone, sui programmi e le opere da portare a termini. Tre su tutte: Parco del Matusa, riconversione dell’area ex Permaflex, completamento della Monti Lepini.

Ma adesso che non ci sarà più alcuna tentazione di elezioni anticipate nel breve termine, Ottaviani sarà ancora di più “dominus” della situazione. Non dovrà preoccuparsi a chi lasciare la guida del Comune per un periodo limitato, dovrà pensare a creare le condizioni affinché la scelta del suo successore avvenga senza che il centrodestra sia costretto a dilaniarsi.

 

Questo stesso ragionamento vale per gli aspiranti eredi. L’altra sera in consiglio comunale Adriano Piacentini, presidente dell’aula e coordinatore provinciale di Forza Italia, ha avuto un durissimo scontro con il consigliere dei Cinque Stelle Marco Mastronardi.

È andata così: si parlava della sdemanializzazione di una strada (delibera approvata dopo quattro tentativi andati a vuoto). Mastronardi ha chiesto l’elenco di tutte le strade sdemanializzate.

Piacentini lo ha freddato: “Si attenga all’ordine del giorno”. Mastronardi ha rilanciato: “Siamo alle barzellette”.

Piacentini ha tuonato: “Ma come si permette? Siete arrivati ora e volete dire a me come si conduce l’aula. Si attenga all’argomento o le tolgo la parola”.

Adriano Piacentini è uno di quelli in pole position per la successione ad Ottaviani. Ma ci sono pure Riccardo Mastrangeli, il vicesindaco Fabio Tagliaferri, l’assessore all’ambiente Massimiliano Tagliaferri, il capogruppo di Forza Italia Danilo Magliocchetti, l’ex assessore regionale Alessandra Mandarelli, il consigliere comunale Carlo Gagliardi. Si detestano l’uno con l’altro.

L’idea di Ottaviani è arrivare alle primarie, ma sa che in diversi potrebbero non condividerle oppure non accettare il risultato.

La “guerra dei delfini” andrà avanti, Ottaviani tiene sul comodino il De bello gallico di Giulio Cesare. Perché alla fine il metodo è sempre quello: “divide et impera”.

 

C’è un altro scenario, però, da tenere in considerazione. Con l’isolamento sempre più evidente di Forza Italia nel centrodestra, Ottaviani ha un doppio forno alternativo, che poi potrebbe riunirsi.

Mercoledì mattina ha avuto un lunghissimo colloquio telefonico con Giancarlo Giorgetti, da oggi pomeriggio alle 16 sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Quello che Gianni Letta è stato per Silvio Berlusconi. Ottaviani e Giorgetti si conoscono dai tempi della Democrazia Cristiana e fonti che chiedono l’anonimato (temendo la decapitazione in via Del Corso) riferiscono che dieci giorni fa Ottaviani e Giorgetti erano a pranzo insieme in un ristorante “vip” nei pressi di Montecitorio.

 

Il sindaco di Frosinone avrà il tempo di lavorare al Partito dei sindaci da schierare alla prossima tornata elettorale importante e ha il via libera di Giorgetti, che però confida di “attrarlo” in area Lega.

Nicola Ottaviani ama avere sul tavolo tutti gli scenari e le vie di fuga. Non si può escludere, in tempi medio lunghi, una sua adesione alla Lega. Ma non lo farebbe da solo. Si porterebbe dietro una decina di consiglieri comunali e almeno quattro tra presidente del consiglio e assessori. Fra i quali sicuramente Adriano Piacentini e Riccardo Mastrangeli. Perché sul Carroccio salirebbe per guidare. Non per accomodarsi in fondo al bus.

In fondo si vota tra un anno, alle europee.

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