La maggioranza apre a Fratelli d’Italia

Vertice questa mattina per la soluzione della crisi ad Alatri. La maggioranza non dichiara irricevibile la richiesta di sacrificare il presidente d'Aula, Sandro Vinci. Ma rileva che c'è differenza tra le posizioni all'interno di FdI. Ma il 13 maggio in piazza ci sarà il colpo di scena

Massimiliano Pistilli

Informare con umiltà e professionalità

Sessanta giorni dall’apertura della crisi interna alla maggioranza che governa il Comune di Alatri: annunci, proposte, rotture e alla fine, dopo giravolte e passi indietro, la soluzione è quella che tutti sottovoce ipotizzavano. E cioè cedere a Fratelli d’Italia la presidenza del Consiglio Comunale per riequilibrare così i nuovi rapporti di forza maturati da febbraio. Cioè da quando il Consigliere Gianluca Borrelli si è spostato dalla Lega a FdI alterando così i pesi specifici dei Partiti e delle rappresentanze in Giunta.

Dalla riunione di questa mattina la crisi prende atto che sacrificare il Presidente potrebbe essere la soluzione. Ma anche che potrebbe non essere la soluzione definitiva. Perché? Le posizioni sostenute dalla delegazione di FdI hanno dato l’impressione di non essere esattamente sovrapponibili. Lasciando più di qualche dubbio nel sindaco e la sua coalizione.

Per il presidente del Consiglio Comunale Sandro Vinci (espressione della civica Alatri Bene Comune) si aprono giorni di riflessione.

Non senza colpi di scena.

La riunione di maggioranza

Antonello Iannarilli con Damiano Iovino

Iniziata questa mattina alle 10 ha visto la presenza della delegazione di FdI e dei coordinatori delle altre liste: Lega, Forza Italia, Civiche. Presente il sindaco Maurizio Cianfrocca al quale il coordinatore FdI Damiano Iovino ha subito messo in chiaro che senza una risposta alle richieste avanzate nelle settimane scorse la strada della sfiducia in Aula al presidente del Consiglio Comunale sarebbe partita già da lunedì.

Le varie delegazioni si sono chiuse in difesa. Con un doppio risultato. Il primo ad uso interno: ciascuna ha chiuso la porta ad una eventuale discussione sul proprio assessorato. Così è stato per la Lega, per Forza Italia e le civiche. Il secondo ad uso di FdI: se non si toccano gli assessori, restano ben pochi margini per dialogare.

Il che ha ingarbugliato ancora di più la matassa. Si è ragionato sui possibili scenari. Ed è emersa quella che il sindaco Cianfrocca e la sua maggioranza ritengono una grande contraddizione. Su cosa? Su quanto sostenuto dal coordinatore Damiano Iovino e quello che invece sosteneva il consigliere Gianluca Borrelli: che in pratica contraddiceva anche i suoi colleghi consiglieri di Partito ed il suo coordinatore. (Leggi qui: Alatri, “questo c’è se vi accontentate”; e leggi anche Alatri, crisi verso la soluzione: venerdì si decide).

E quindi? Per la maggioranza appare complesso formulare una risposta politicamente chiara all’ultimatum di Fratelli d’Italia se di fronte non si ha un interlocutore che esprima un unico pensiero.

Mossa e contromossa

Maurizio Cianfrocca

E quindi quale potrebbe essere la scelta più comoda per la maggioranza? Ovviamente cedere la casella della Presidenza del Consiglio guidata da Sandro Vinci. In fondo, in questo modo ogni Partito manterrebbe le proprie di caselle. Ma non c’è intenzione di farlo al momento. per una serie di motivi. Il primo: alla maggioranza non è chiaro cosa voglia FdI avendo rilevato che le posizioni di Borrelli sono diverse da quelle di Iovino. Il secondo: il sacrificio del Presidente d’Aula, eventualmente si decidesse di farlo, potrebbe essere del tutto inutile in quanto giudicato insufficiente da FdI. Il terzo: non c’è al momento alcuna fretta di cedere ad un ultimatum diventato più volte penultimatum.

Intanto, l’avvicendamento del Presidente è un’opzione. Non decisa. Ma eventuale. Dal momento che nessuno oggi ha respinto formalmente la richiesta dichiarandola irricevibile. Nelle fila di FdI si è avuta però la chiara percezione che sia questa la direzione. Si chiederà così a Vinci di valutare se dimettersi ed evitare la conta in consiglio. Ma Vinci, che contattato non ha voluto rilasciare dichiarazioni, cosa farà? Accetterà in silenzio? Non si sa. Mentre è certo che dopo la riunione il suo telefono è stato bollente.

Vinci però potrebbe chiedere un altro ruolo in caso accettasse di dimettersi. Perché? Semplice. La lista di cui fa parte ha due consiglieri e potrebbe a questo punto chiedere un assessorato in base allo stesso principio che ha portato Fratelli d’Italia a chiedere il riequilibrio.

Infatti la Lega con due consiglieri ha due assessori in giunta, Forza Italia un assessore con un consigliere in Aula. Certo dovrebbe giocare di sponda con l’altro collega di lista. Ma attenzione. Perché le carte in tavola possono cambiare giorno dopo giorno. E su questo aspetto la parola finale spetterà al sindaco. Non resta che attendere mercoledì giornata dopo il ponte festivo per saperne di più. Ma fino a quel giorno passerà molta acqua sotto i ponti.

Ma ad incendiare l’aria già satura potrebbe arrivare una novità inattesa. Per il 13 maggio è annunciato un comizio in piazza della civica Patto Civico e Alatri in Comunità ex movimenti civici con il dente avvelenato nei confronti dell’amministrazione che hanno contribuito ad eleggere. E si annunciano strali verso l’attuale maggioranza