La manovra della Lega per avvicinare i Fratelli. D’Amato vara la squadra

Salvini si collega in video con la festa di Ciacciarelli. Ed apre le porte ad Aracri, Armeni, Belfronte. D'Amato dice che Conte è bipolare. E presenta la sua squadra. Sei liste più due civiche.

Il clima si scalda. La Lega vuole accorciare le distanze da Fratelli d’Italia nel suo fortino del Lazio. Scende in campo direttamente Matteo Salvini, vengono arruolati i grandi portatori di voti nel passato.

Sul Carroccio sono saliti in queste ore Fabio Armeni (già vicepresidente della Regione Lazio) Francesco Aracri (assessore nella Giunta di Francesco Storace e poi parlamentare), Rocco Belfronte (consigliere capitolino di lungo corso).

Ad annunciarlo è stato il segretario romano delle Lega Davide Bordoni: «Diamo il benvenuto a tre politici e amministratori di indiscussa esperienza e capacità, dirigenti importanti. Grazie al loro contributo siamo certi che il nostro schieramento potrà fare un altro deciso passo verso la vittoria del centrodestra alle elezioni regionali».

La telefonata a Ciacciarelli

Pasquale Ciacciarelli

Matteo Salvini sa che il Lazio è per Fratelli d’Italia ciò che la Lombardia è per la Lega. È consapevole di partire in svantaggio. Vuole che la forbice sia stretta. Lo ha fatto capire intervenendo in videocall mercoledì sera all’Edra Palace dove il suo consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli ha riunito circa 700 sostenitori per lo scambio degli auguri di Natale.

Tre minuti di collegamento video. Con il quale galvanizzare le truppe e dire che «siamo quelli che stanno crescendo più di tutti stando ai dati degli ultimi giorni. Sono contento del lavoro che la Lega sta facendo. Anche nel Lazio e nella Ciociaria dimostreremo che si possono fare tante cose e non solo le chiacchiere fatte dalla sinistra». Salvini sa che i voti può prenderli al centro ed allora aggiusta il mirino su Carlo Calenda. «L‘obiettivo è vincere la Regione Lazio che non è solo il salotto degli amici di Calenda, il Lazio è le sue province ed i suoi comuni».

Tocca il tasto dei sentimenti. «Ci vediamo da voi molto presto. Ricordo l’affetto di cassino nella scorsa primavera». Ed il nervo scoperto della Sanità ma prendendo uno svarione: «Riapriremo i punti di Sanità che la sinistra a chiuso». A volerla dire tutta, gli ospedali vennero chiusi ai tempi del Popolo delle Libertà e di Renata Polverini.,

D’Amato senza stelle

La squadra di Alessio D’Amato

Sul fronte opposto Alessio D’Amato presenta la sua coalizione. Lo fa dopo la serata a Frosinone nella quale ha dato uno scossone al Movimento 5 Stelle. Definendo Giuseppe Conte “bipolare. Non siamo mica a Zelig”.

Spiega «Il Movimento 5 Stelle sta con noi al governo della Regione però non desiderano fare la coalizione con noi. È una situazione che non si concilia. Decidano: le due cose non possono stare insieme». Conte non ha ancora annunciato il nome del candidato governatore: in questi giorni sono circolati quelli di vari personaggi ma tutti del mondo dello spettacolo. E tutti hanno fatto sapere di non essere interessati. Alessio D’Amato conferma di avere smesso d’aspettare. «Noi andiamo avanti, le porte sono sempre aperte però non corro dietro a nessuno».

Concetto espresso nelle ore scorse anche dall’ex Governatore Nicola Zingaretti. Ha ribadito che anche cinque anni fa i grillini non stavano con lui. «Nel Lazio ho vinto senza il Movimento Cinque Stelle, la partita è aperta». Parole affidate all’inserto Metropolis di Repubblica.it dove il neo deputato rimprovera «hanno sbagliato molto a distruggere un’alleanza (…) pagheranno questo grave errore. Perché alla fine le persone optano per le forze più credibili per governare».

La squadra in campo

Pd, Azione/Italia Viva, +Europa, Demos, Psi, Radicali, Europa Verde, Articolo 1, Sinistra Civica Ecologista, POP, Repubblicani, Socialdemocratici e Volt. Sono queste le liste politiche di centrosinistra che sosterranno la candidatura di Alessio D’Amato alla presidenza della Regione Lazio. Sono state presentate questa mattina nella sede del suo comitato elettorale a via di Portonaccio: lo stesso che fu di Roberto Gualtieri.

«Ve lo dico subito, voglio vincere e voglio farlo assieme a questa bellissima coalizione che dimostra coraggio e visione per lo sviluppo di questa Regione. Questa è una coalizione che vincerà il 12 e 13 febbraio e che farà della concretezza e del coraggio gli elementi fondamentali. Getteremo il cuore oltre l’ostacolo. Noi non guardiamo i sondaggi» ha detto D’Amato intervenendo durante l’evento.

Alessio D’Amato punta sugli affetti. E chiama a guidare il suo Comitato Elettorale l’ex Governatore Piero Badaloni, famoso volto del Tg1 negli anni Novanta: «È espressione di battaglie che abbiamo vinto». Coordinatore del comitato sarà Enzo Foschi, mentre a curare il programma è l’ex assessore e sottosegretaria al Mef del Governo Draghi, Alessandra Sartore. È stata lei durante il governo Zingaretti a mettere le briglie ai conti nella Sanità.

Sei liste, spazio ai civici

In merito alle geometrie di coalizione, D’Amato ha spiegato che «ci saranno sei liste di formazione politica e poi le liste di espressione civica, che presenteremo più avanti. Saranno in totale 8 liste. Le liste legate ai partiti sono quella del Pd, Terzo polo Azione-Italia viva, Più Europa, Demos, Partito socialista italiano e la lista dei Verdi».

Per il candidato «la competizione è ‘competitiva’, nel senso che possiamo e dobbiamo vincere. La coalizione è molto motivata, abbiamo una visione importante del Lazio nei prossimi anni, soprattutto con l’occasione di grandi appuntamenti, a partire dal Giubileo e dall’Expo, e su questo noi ci presenteremo competitivi».

Il programma guarda avanti. La visione damatiana del Lazio passa per un progetto innovativo: nel quale ci sarà spazio per il reddito di formazione per i giovani che non studiano e non lavorano, trasporto pubblico gratuito per gli under 25, cento comunità energetiche in cento comuni, per abbattere i costi dell’elettricità. Vengono riportati al centro alcuni dei principi inseriti dal Governop renzi ed adattati su scala regionale: industria 4.0 per la parte che riguarda il biofarma, i dieci chilometri di scienze per l’innovazione nella parte verso i Castelli Romani e la parte Sud di Roma, dove c’è l’Istituto nazionale di fisica nucleare.

La cittadella della Salute

Il Lazio secondo D’Amato deve avere anche un assessorato ai Diritti civili per arrivare pronti da tutti i punti di vista ai prossimi eventi internazionali attesi a Roma, a partire da Expo e Giubileo.

Sul fronte della Sanità, l’assessore uscente punta al più grande intervento su Roma, al pari di quello grandi Capitali europei, trasferendo il Bambino Gesù al Forlanini. Nascerebbe così un quadrilatero con Bambino Gesù, Spallanzani e San Camillo, che diventa un quadrilatero tra i più importanti in Europa.

Non approfitta dei veleni lanciati sul suo avversario di centrodestra Francesco Rocca. «È un candidato che va rispettato, ma lo batteremo. Non rappresenta il nuovo. Noi abbiamo la consapevolezza di avere una visone progettuale importante per la nostra Regione».

Non lo sottovaluta invece Nicola Zingaretti. Che di lui dice «riuscirà a tenere unite tante cose diverse che sono le tre forze politiche, che soprattutto in questa regione hanno molte differenze. È per questo che è stato scelto Rocca». Perché allarga il campo e tiene allo stesso tempo le diverse sensibilità interne di FdI.

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