La mia Lega: Berretta e le divisioni, gli errori, le Provinciali, il Comune

La Lega vista dal dirigente meno omologato. Le divisioni interne "fisiologiche in un Partito cresciuto in fretta”. Gli errori: "La candidatura a Sora era di Di Stefano. E ad Alatri dovevamo schierare Addesse”. I sindaci che non arrivano. E le Provinciali come occasione di riscatto

Emiliano Papillo

Ipsa sua melior fama

Critico, scomodo e pure non omologato. Maurizio Berretta, 50 anni, imprenditore, impegnato da sempre nel volontariato sociale, è il capogruppo della Lega a Ferentino. Fa parte della Direzione Provinciale del Carroccio ma non si riconosce in nessuna delle correnti che agitano il partito.

Ha iniziato a far politica da giovanissimo: anno Domini 1996 nel Partito Repubblicano diventando capogruppo consiliare nel 2000. Dal 2003 per dieci anni è stato assessore comunale in giunte di centrosinistra con deleghe ad Attività Produttive e Turismo nel primo quinquennio, Bilancio e Pubblica Istruzione nel secondo. Successivamente è stato capogruppo del Pd.

Poi c’è stata la rottura. Colpa della candidatura a sindaco nel 2018: si presenta come Civico, viene sconfitto da Antonio Pompeo. Decide che è il momento di passare alla Lega.

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Maurizio Berretta
Maurizio Berretta, quante Leghe esistono in provincia di Frosinone: noi abbiamo contato quella di Ottaviani, quella di Ciacciarelli, quella di Zicchieri e Gerardi. lei da dentro quante ne vede?

Esiste una sola Lega, quella di Matteo Salvini”.

Ma sul Carroccio si sentono tante voci diverse e spesso in contrapposizione…

È la logica conseguenza di un Partito che solo da qualche anno si sta radicando nel centro sud Italia, portando in poco tempo tante adesioni. E tanti passaggi da altri Partiti. Cosi’ da importare modi di fare e di militare, lontani dai canoni veri della Lega. È una fase di assestamento fisiologico“.

 A Sora secondo lei sono stati commessi errori?

Il risultato delle urne ha sancito gli evidenti ed eclatanti errori commessi. Il vero ‘errore commesso è stato semplicemente uno: non credere nel progetto Luca Di Stefano capogruppo d’opposizione da 3 anni e coordinatore locale della Lega, naturale candidato sindaco. L’errore elementare è quello non aver rispettato le normali regole della politica, ossia chi intende aderire, bussa, entra con educazione e rispetto, si adegua alle regole della nuova casa e sostiene, chi fino a quel punto e con sacrificio ha portato avanti il progetto Lega”.

Si riferisce a Lino Caschera, il colonnello di Pasquale Ciacciarelli su Sora che ha aderito, seguendo sul Carroccio l’ex coordinatore provinciale di Forza Italia diventato un vostro dirigente.

Parlano gli atti. E non smentiscono questa ricostruzione. Alla quale poi dobbiamo aggiungere un vero e proprio atto ostile commesso su Luca Di Stefano: il voto favorevole dato dai neo leghisti all’ultimo bilancio della Giunta De Donatis. È un chiaro atto politico. Un voto contro la linea locale della Lega. Ha chiaramente sancito la rottura Luca Di Stefano. Sono le basi della politica”.  

Zicchieri, Ottaviani, Gerardi
I Coordinatori provinciali della Lega vengono cambiati con la stessa frequenza con cui ci si cambia la camicia: come mai?

Semplicemente perchè ancora non si apre il tempo dei congressi. Le nomine imposte dall’alto possono funzionare solo nelle piccole realtà partitiche. Se un coordinatore non ha la legittimazione di tesserati, militanti, amministratori, ossia della base, il rischio sarà sempre questo. A Ferentino ad esempio, la nomina del coordinatore locale, l’avvocato Patrizio Coppotelli, è stato il frutto di una condivisione di tutti gli amici militanti della Lega locale.  

La Lega continua a non eleggere sindaci in provincia di Frosinone, perché?

Perché non ha mai espresso un candidato sindaco di propria ed effettiva appartenenza. Ed è stato un grande errore, in special modo in questi ultimi 3 anni, periodo in cui le percentuali elettorali sono state bulgare. Mai si comincerà a candidare uomini e donne nostri, mai eleggeremo nostri sindaci. E mai incideremo fattivamente alle assemblee dei sindaci, quali Saf, Acea Ato 5, Sanità, Provincia”.

In Direzione i vostri quadri parlano di “Sindaci vicini alla Lega”

I cosidetti “Sindaci amici o vicini alla Lega” lasciano sempre il tempo che trovano. Sono stato uno di quelli che cercava di spingere in tutto e per tutto le candidature a sindaco di Luca Di Stefano a Sora e Roberto Addesse ad Alatri. E visti i risultati personali di entrambi forse oggi, avrebbe avuto inizio il radicamento vero succitato, cosi’ come del resto anche Vittorio D’Ercole ad Anagni.”    

Di cosa ha bisogno la Lega?

La Lega, ma come del resto tutti i Partiti che crescono troppo in fretta, in ambito locale ha bisogno di regole certe, nell’organizzazione e nella gestione del Partito. Essere amico dell’amico lascia il tempo che trova. È bene valorizzare le vere professionalità interne e coloro che hanno il consenso elettorale e dare finalmente un significato vero alla militanza e all’appartenenza sincera”.

Sempre meno gente va a votare

“Durante la recente Direzione provinciale della Lega ho posto il problema del dato record dell’astensionismo alle elezioni del mese scorso. La politica deve avere il dovere di rispondere al messaggio chiaro ed inequivocabile degli elettori: la prima occasione utile per farlo sono le elezioni provinciali di dicembre. Diatribe interne politiche, rivalità con gli alleati, contrapposizioni personali non interessano a nessuno.

Ho lanciato in quel contesto la proposta da formulare una “lista politica unica di centrodestra”, che metta insieme oltre ai Partiti politici storici, anche l’area civica di riferimento, con 12 candidati consiglieri (una sorta di 4-4-1-1-2. Che oltre a rappresentare il proprio Partito, siano scelti per area geografica, professionalita’ e categoria sociale. Creare cosi’un gruppo consiliare provinciale “granitico” di centrosestra.

Un momento del consiglio comunale
A Ferentino come intendete muovervi per le prossime comunali, come individuerete il candidato sindaco?

C’e’ molto da fare, dobbiamo essere capaci a trasmettere alla gente, la bonta’ del lavoro genuino e certosino che stiamo facendo in Consiglio comunale. Un opposizione dura, ma allo stesso tempo costruttiva e propositiva. Ne sono la riprova le diverse nostre proposte passate all’unanimita’, su diversi ambiti. Ci stiamo confrontando con gli amici alleati di Fdi, Fi, Destra Sociale per mettere in campo un progetto largo che vada oltre il fattore identitario di ciascun gruppo attuale. Abbiamo il dovere di rendere Ferentino libera da questa egemonia Pd.

La Lega avanza una candidatura per Ferentino o si affida alle primarie?

Oggi è prematuro, ma di certo a tempo debito avanzeremo sul tavolo politico la nostra candidatura. Lo strumento delle Primarie potrà essere utilizzato solo nel caso in cui permetta di allargare ulteriormente la coalizione a forze politiche o civiche che riconoscono la bonta’ del nostro progetto. E comunque nel caso anche con questo strumento sara’ presente il candidato sindaco della Lega.