La mina vagante del Basso Lazio sull’unità del centrodestra regionale

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Coalizione lacerata a Frosinone e Latina, mentre nel resto d’Italia la compattezza è totale. E a questo punto emergono i profili di responsabilità politica delle classi dirigenti locali. In questo modo le regionali sono in salita.

In un’intervista a La Nazione Antonio Tajani, numero due di Forza Italia, ha escluso ipotesi di governissimo con il centrosinistra, aggiungendo che la strada maestra rimane il voto. Dunque a livello nazionale gli “azzurri” restano agganciati al centrodestra, con la Lega di Matteo Salvini e con Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. E anche alle regionali l’alleanza tiene, allargata anche a Giovanni Toti.

Sulla base di questo schema il centrodestra si appresta a confermare il Veneto e la Liguria (con Luca Zaia e Giovanni Toti) e a strappare al centrosinistra la Puglia e le Marche. Per provare a giocarsela anche in Toscana, mentre in Campania battere Vincenzo De Luca è difficile.

ANTONIO TAJANI. FOTO © CARLO CARINO / IMAGOECONOMICA

Ma il centrodestra sta lavorando per l’unità anche nei Comuni che andranno al voto sia a settembre che soprattutto il prossimo anno. Dunque, quello che sta succedendo nelle province del Basso Lazio è responsabilità politica dei livelli locali del Partito.

Se a Fondi ed a Terracina ogni vertice del centrodestra si trasforma in una notte dei lunghi coltelli, qualche domanda dovrebbero farsela (e seriamente) l’europarlamentare Nicola Procaccini (Fratelli d’Italia), il deputato Francesco Zicchieri (Lega), il senatore Claudio Fazzone (Forza Italia). In provincia di Frosinone la coalizione è come se non esistesse da due anni. Sempre qualche domanda dovrebbero farsela l’onnipresente Francesco Zicchieri (Lega), il senatore Massimo Ruspandini (Fratelli d’Italia), il vicecoordinatore regionale Gianluca Quadrini (Forza Italia).

A pensarci bene anche al Comune di Frosinone, il capoluogo, ci sono fibrillazioni enormi che attraversano il Carroccio e se non fosse per il carisma del sindaco Nicola Ottaviani la situazione sarebbe già precipitata.

Claudio Durigon © Imagoeconomica

Una situazione, quella dello sfilacciamento del centrodestra nel Basso Lazio, che può riverberarsi in maniera forte anche nella prospettiva delle elezioni regionali nel Lazio.

Se Zingaretti andasse al Governo, nella primavera 2021 alla Pisana si voterebbe. Con quale candidato alla presidenza? Claudio Durigon (Lega), Claudio Fazzone (Forza Italia), Fabio Rampelli (Fratelli d’Italia)? O magari con uno tra Maurizio Gasparri e Francesco Storace.

Il centrodestra deve decidere il fretta, perché il Basso Lazio è una mina vagante sull’intera coalizione regionale.