La mozione che fece scoprire al centrodestra di essere… nudo

Perché la questione della riapertura (impossibile) dell’ospedale di Anagni fa emergere l’irrimediabile spaccatura del centrodestra provinciale. I leader di lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia non si pongono proprio il problema della coalizione.

La vicenda della mozione sull’ospedale di Anagni in Consiglio Regionale conferma l’assoluta e insanabile spaccatura del centrodestra in questa provincia. Oltre alla cronica assenza di coordinamento. (Leggi qui Top e Flop, i protagonisti del giorno: 27 maggio 2021).

Bando alle chiacchiere e alle ipocrisie: non ci sono possibilità in questa fase di riaprire gli ospedali chiusi. E una mozione è poco di meno che un tema a traccia libera delle superiori. Ma detto questo, il voto favorevole avrebbe posto un problema e soprattutto marcato una posizione. I consiglieri Mauro Buschini e Sara Battisti sono del Pd. Certo avrebbero potuto far prevalere logiche di territorio, ma ci sta che possano non essere stati presenti.

Daniele Natalia

Ma ci sta pure l’assenza di Pasquale Ciacciarelli, non perché il consigliere della Lega volesse affondare le speranze mediatiche di Anagni. Semplicemente perché non c’è stato coordinamento. Sotto questo punto di vista non sono stati fatti passi avanti rispetto a quando Tommaso Ciccone fu impallinato nella corsa alla presidenza della Provincia.

Il centrodestra che non esiste

I Partiti di centrodestra non parlano fra loro, ma non si confrontano neppure al loro interno con i sindaci, gli assessori, i consiglieri. Con la base insomma. E se vogliamo è anche singolare che una mozione presentata da Giancarlo Righini (Fratelli d’Italia) non sia stata blindata preventivamente. Dall’intero centrodestra provinciale prima che regionale.

Senza dimenticare che alla fine Daniele Natalia è un esponente di Forza Italia. Non di Fratelli d’Italia. E Forza Italia ha un suo autorevolissimo esponente in Consiglio regionale: Pino Simeone è una costola del coordinatore regionale Claudio Fazzone, cioè lo stesso al quale fanno riferimento politico diretto Natalia ed il resto dei sub commissari di Forza Italia in provincia di Frosinone.

Francesco Zicchieri, Massimo Ruspandini, Claudio Fazzone

Certo, su questioni del genere si possono fare delle comuni battaglie identitarie. Il problema sta nell’assetto del centrodestra in provincia di Frosinone. Tutti forti e rappresentativi i leader: Claudio Durigon e Francesco Zicchieri (Lega), Claudio Fazzone (Forza Italia), Massimo Ruspandini (Fratelli d’Italia). Ma tra loro non parlano, non fanno iniziative comuni e concrete insieme.

Ognuno di loro si preoccupa di blindare l’assetto interno del proprio Partito. Senza mai provare a ragionare in termini di coalizione.

Le radici del fallimento sono queste. Non altre.

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