La nostra civiltà ferma al ’47

Senza ricevuta di ritorno. La raccomandata del direttore su un fatto del giorno. L'incapacità di una politica senza autorevolezza, surrogata da una magistratura in costante servizio di supplenza. Mentre...

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Clicca qui per ascoltare

Il livello di civiltà di un Paese sta nella misura in cui riesce a fare una sintesi tra le tante voci al suo interno ed arrivare a definire leggi che siano quanto più possibile condivise e frutto di compromesso.

Pensate alla Costituzione della Repubblica Italiana: mise insieme la visione del mondo che avevano i cattolici, i comunisti, i socialisti, i socialdemocratici, i repubblicani, i liberali, in parte anche la destra. E quella Costituzione ci sta accompagnando anche oggi a distanza di 76 anni.

Oggi la nostra capacità di fare sintesi è notevolmente diminuita. A differenza di tanti altri Paesi nel mondo non abbiamo chiuso i nostri conti con il passato. Nessuno. Ecco perché oggi c’è ancora chi si divide tra fascismo e comunismo, perché teniamo in piedi il dibattito sul terrorismo…

Argentina, Brasile, Francia, Regno Unito, Grecia e tanti altri hanno avuto, chi l’uno e chi l’alto, periodi di guerra, terrorismo e dittatura. E ben pochi oggi si cimentano in quei dibattiti che sono per lo più materia per storici.

Noi siamo riusciti ad avere una legge su aborto e divorzio: ma era l’Italia degli anni 70, gente ben più evoluta di noi. Lo dimostra il fatto che non siamo stati capaci di darci una seria normativa sui matrimoni gay, sulle fecondazioni, sulla fine vita.

Dall’inizio degli anni Novanta la magistratura si è assunta l’onere di surrogare una politica senza autorevolezza, sempre meno rappresentativa, sempre più incapace di trovare una sintesi. Così andiamo avanti a colpi di sentenze. E se qualcuno vuole una norma deve creare un caso: nessuno legifera, ci deve mettere una toppa la Cassazione. La cui funzione sarebbe un’altra.

Proprio per questo, nella sua cruda realtà, fa piacere sapere che in Olanda il Consiglio dei Ministri ha deciso di dare il via libera all’eutanasia per i bambini affetti da malattie incurabili e con sofferenze insopportabili. Lì, la capacità di sviluppare il dibattito, trovare una sintesi e fare una legge, l’hanno avuta. Anche su un tema così spinoso.

Noi, con la nostra civiltà, non siamo capaci di andare oltre quel 1947.

Senza Ricevuta di Ritorno