La notte di San Giovanni che lascia il futuro nell’albume in bottiglia

La leggenda della notte di San Giovanni. Con il suo solstizio. E la tradizione dell'albume d'uovo lasciato nell'acqua fuori dall'uscio per una notte. Capace di lasciare indizi sul futuro

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

È tradizione nelle nostre campagne: la notte del 23 giugno è la notte di San Giovanni Battista e si deve mettere la “chiara alla finestra“. In pratica, si immerge l’albume dell’uovo in una bottiglia con l’acqua, da posizionare poi sul davanzale.

Nottetempo “passa” direttamente San Giovani  e nella bottiglia si formavano figure che “disvelano” la sorte da venire della famiglia. Ne escono castelli, torri, vascelli… Figure che – secondo la tradizione – annunciano fortune o sventure. Figure che vengono interpretate da donne con il dono di conoscere il domani: profetizzare la fertilità, il destino da venire…

LA NOTTE DI SAN GIOVANNI

Sono notti corte, brevi. Notti che ti accorgi appena, poi la luna si fa piena in questo tempo di giugno dove la luce pare voler prendersi tutto, anche i campi con il grano giallo.

Solstizio d’estate si chiama. È il punto della notte più corta, del giorno più lungo, del caldo più pieno e della luna così grande che incombe nella notte corta.

Queste notti hanno un appuntamento certo con la magia, sono così particolari che gli uomini ricordano i maghi. Il tempo in cui in questa terra l’eccezionale era normale e nulla era banale. Queste notti brevi hanno un tempo loro per far dormire le piante e gli animali che la luce non vuole farli mai riposare.

SAN GIOVANNI BATTISTA

(Foto: Josep Monter Martinez ©  Pixabay) 

Notte di Giovanni il Battista: colui che fa “cristiano” il Cristo, che lo battezza a vita nuova, lui che è vita nuova, umanità nuova. Deve essere un Santo eccezionale questo Giovanni Battista e la notte, una di queste notti con tanta fretta di giugno, lui viene ricordato dagli uomini e lui in cambio gli dona il domani.

Un albume di uovo in un recipiente fuori dall’uscio per la notte intera. Poi, con la luce, dentro la bottiglia c’è il domani, meglio il suo racconto. La fortuna delle fortune, la fortuna di innamorarsi, la sfortuna di non aver conosciuto il poter donare, l’amore di amare senza chiedere conto di altro amore, il fato al bambino che è già il mondo di domani.

Giovanni il Battista “disegna” l’albume come fa il casaro con la cagliata, il vasaio con la creta, il falegname con il legno, il sognatore con i sogni, il cantastorie con la fiaba che ancora non c’è. Tutto nella notte del 23 giugno. Notte che ha fretta, notte che sente il fiato del mattino appena la sera saluta l’ultimo tutto del sole nel mare.

Notte che sono qui a raccontare, a ricordare, a vedere scritta in una storia che sta sulla luna che diventa più grande. Luna grande di giugno, luna del mare che si quieta.