La nuova eco invettiva di Del Brocco. Buschini: «E mo basta»

Ennesimo scontro tra FdI e Pd in materia ambientale. L’assessore di Ceccano torna ad attaccare il consigliere regionale. E scatta la replica al «becero attacco personale»

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

«E mo basta», avrà sbottato Mauro Buschini a fronte della nuova eco invettiva social di Riccardo Del Brocco nei suoi confronti. Tre mesi e mezzo fa aveva sfidato il consigliere regionale del Pd a far approdare a Ceccano, roccaforte di FdI, il “suo” Festival provinciale dell’Ambiente: «Gliela faremo noi la festa – tuonò l’assessore comunale al ramo – come avviene da qualche anno a questa parte ad ogni tornata elettorale».

A rispondergli l’altra volta era stato il responsabile del festival Vincenzo Cacciarella. Precisando che avrebbero fatto tappa anche nella Contea e non soltanto nei Comuni filo democrat. «A parte qualche insulto, alcuni spot e qualche minaccia – aveva dichiarato il vicesindaco di Ceprano Cacciarella – nel merito Del Brocco non ha avanzato alcuna proposta».

“Distratto” e “Becero”

Ora, invece, è direttamente Buschini a replicare a Del Brocco rispedendo al mittente le accuse di immobilismo. E non solo.  

Riccardo Del Brocco

Perché il delegato della Giunta Caligiore associa la maglia nera provinciale di Ceccano per lo smog a un fatto ben preciso. Quale? Il mal posizionamento della centralina Arpa.

Del Brocco ha postato: «Mauro Buschini pensava al festival, tra un concorso e l’altro. E proprio a Ceccano voleva fare il focus sulla qualità dell’aria. Lo avremmo accolto a braccia aperte. “Peccato” abbia interrotto quel ridicolo tour in una provincia dove l’Ambiente è una cosa seria. E proprio stamattina leggiamo l’ennesimo commissariamento della Valle del Sacco per inerzia di Zingaretti e del centrosinistra».   

Buschini, stizzito dalle insinuazioni circa un suo presunto coinvolgimento nella Concorsopoli regionale, lo ha definito «un becero attacco personale». E ha aggiunto: «Anche per i soliti toni utilizzati, mi viene da dire che la mia presenza a Ceccano è veramente una cosa che non lo fa dormire, visto anche l’orario del post». In quanto al Festival, invece, «è stato sospeso causa l’aumento dei contagi – ha detto il Democrat – qualora nel suo distratto modo di amministrare non lo abbia saputo».

I veleni politici della Valle del Sacco

La pagina di Ciociaria Oggi

Ma entriamo pure nel merito: partendo, però, dalla Valle del Sacco per poi approdare a Ceccano.

Alle 9.15 di stamattina, l’assessore all’Ambiente Riccardo Del Brocco aveva finito di leggere i titoli in prima pagina di Ciociaria Oggi: “Bonifica della Valle del Sacco: scocca l’ora del commissario” e “Ceccano e Cassino le più inquinate”. A quel punto ha attaccato la Regione Lazio e scagliato una freccia contro il suo bersaglio preferito.

Per l’appunto Buschini, già assessore all’Ambiente nella Giunta Zingaretti 1 e presidente del Consiglio regionale nello Zingaretti 2. In quest’ultimo caso prima delle dimissioni rassegnate quasi otto mesi fa, come ha messo in chiaro lui stesso, «per aiutare a fare chiarezza» sulle controverse assunzioni in Regione. (Leggi qui Buschini paga per tutti: si dimette da Presidente).

Nelle scorse ore era stato il consigliere regionale di FdI Antonello Aurigemma a criticare la prossima designazione di un commissario per la bonifica della Valle del Sacco. Che è stata disposta tramite un emendamento alla legge di stabilità regionale. «Certifica il fallimento dell’operato dell’amministrazione Zingaretti su questa rilevante tematica – ha detto l’oppositore – e allo stesso tempo conferma la fondatezza delle nostre posizioni».

Riassunto dei precedenti

La Valle del Sacco

Breve riassunto delle puntate precedenti: dal 2005 la dichiarazione di stato di emergenza socio-economica e ambientale, prima da Colleferro a Ferentino-Supino e poi fino a Ceprano-Falvaterra. Quindi, la nomina a commissario della presidente della Regione Piero Marrazzo ed a seguire del successore Renata Polverini.

E poi ancora: nel 2013 il declassamento da Sito di interesse nazionale (Sin) a Sito di interesse regionale (Sir): nel primo caso la bonifica è principalmente di competenza del Ministero e nell’altro della Regione. Dopo la battaglia a carte bollate, c’è stata la reintroduzione e la riperimetrazione del Sin Bacino del fiume Sacco; nel marzo 2019, infine, l’accordo di programma tra Ministero e Regione per la realizzazione dei più urgenti interventi di messa in sicurezza entro il 2023.

«Il commissario? Sbloccherà le bonifiche»

Nell’appuntamento dell’Ecofestival a Ceprano si era parlato della necessità di un intervento legislativo per velocizzare le bonifiche. A dimostrare che fosse necessario erano i forti ritardi registrati. Per ora ci sono state esclusivamente caratterizzazioni ambientali e indagini epidemiologiche, per accertare le tipologie di sostanze inquinanti e il loro effetto sulla salute. La cosa imbarazzante è che in diversi casi non s’è trovata traccia di alcuna sostanza inquinante: segno evidente che l’area perimetrata è troppo vasta e comprende anche terreni senza alcun problema.

Ora l’intervento è arrivato. Buschini è certo che «il commissariamento della Valle del Sacco sia un atto molto importante rispetto al quale il bilancio della Regione Lazio prevede delle ingenti risorse». Ritiene che darà governance e operatività agli interventi e sbloccherà finalmente la bonifica generale.

«La figura del commissario è una consapevole scelta della Regione, non imposta a seguito di negligenza, come in queste ore la facile lettura del centrodestra vorrebbe far veicolare», ha dichiarato il consigliere dem. Un messaggio inviato anche e soprattutto all’attenzione dei Fratelli d’Italia Aurigemma e Del Brocco.

L’attacco di Del Brocco

Riccardo Del Brocco con il sindaco Roberto Caligiore

L’attacco dell’assessore all’Ambiente di Ceccano, però, è partito perlopiù per via del 68° superamento giornaliero del limite di Pm10 in un anno nella cittadina fabraterna. A ruota, con 53 sforamenti annuali della soglia di 50 microgrammi per metro cubo, seguono accoppiate Frosinone Scalo e Cassino.

Del Brocco ha lamentato: «Ci risiamo, Ceccano e Cassino in testa, segno evidente che le polveri sottili non sono solo nere, ma anche rosse. Guarda caso nelle uniche due città che chiedono lo spostamento della centralina Arpa perché posizionata in posti sbagliati che alterano in negativo i risultati». Sia la nera Ceccano che la rossa Cassino, politicamente parlando, hanno difatti richiesto da tempo lo spostamento delle rispettive stazioni che l’Agenzia regionale per la protezione ambientale utilizza per il rilevamento dell’inquinamento atmosferico. Sono piazzate nei punti di principale congestione del traffico: rappresentano la situazione nel punto peggiore della città, non la situazione media.

L’assessore comunale della Grande Ceccano, in quota FdI, ha fatto presente che «nel nostro piccolo proviamo a reagire, al di là delle ridicole chiusure al traffico che la Regione “consiglia”». Intende i blocchi totali che si verificano nelle Domeniche ecologiche, che non risultano più obbligatorie sin dall’aggiornamento del 2020 del Piano regionale di risanamento della qualità dell’aria. Per questo, a differenza di Frosinone, Ceccano sta ancora valutando se disporle o meno.

Buschini: «Attacco preventivo»

Una Domenica ecologica di Ceccano

A Ceccano, per la riduzione delle polveri sottili, si è preferito puntare ultimamente su altro: sostituzione delle vecchie caldaie nelle scuole, rinnovo del trasporto scolastico con bus a metano, efficientamento energetico delle sedi comunali e rinnovo del parco auto con mezzi ibridi ed elettrici.  

«Tutto questo però non basta, vuoi per la conformazione del nostro territorio, vuoi perché dalla Regione e dal Governo servono cose più serie del bonus monopattini», ha riattaccato poi Del Brocco, anche a nome del senatore Massimo Ruspandini, leader provinciale di FdI, e del sindaco Roberto Caligiore. «Insieme agli altri sindaci, dirigenti ed eletti non faremo sconti su questi temi. – ha assicurato in conclusione – Per amore della nostra terra, per rispetto della nostra gente».

Cosa ne pensa Buschini? Che «forse l’Assessore dovrebbe ricordare che chi ricoprire un ruolo istituzionale e, ancor più, chi si occupa di ambiente dovrebbe avere idee, avanzare proposte, collaborare con altre istituzioni. Invece perde tempo ad insultare. Scrive mediocri post anche e persino nello stesso giorno in cui esce su tutti i giornali la notizia che la sua città è in cima alle classifiche per i livelli di Pm10».

Da qui la sua velenosa conclusione: «Ecco, probabilmente più che di idee l’Assessore segue l’antico principio di chi attacca per non essere attaccato, visto il suo totale fallimento in tema ambientale. Non appena possibile si organizzerà la tappa di Ceccano e si presenterà un manifesto sull’ambiente per il nostro territorio. Perché il lavoro e la politica del fare, almeno per me, non si ferma. Mai».