La nuova rotta del Pd: asso pigliatutto, campo largo addio

Il Pd in Regione Lazio tiene per se le due Commissioni di Garanzia. E rompe con il Terzo Polo. La collera dei renziani. Il pranzo di Leodori e De Angelis da Checco al XIII. Ora tocca a Battisti

In rotta di collisione. Il Partito Democratico del Lazio decide di tenere fisso il timone sulla linea nazionale tracciata dal Segretario Elly Schlein. E raggiunge due risultati. Il primo: tiene per sé le presidenze delle due Commissioni di garanzia che in Regione spettano alle opposizioni; ne affida una a Marta Bonafoni (leader del movimento Pop ma destinata ad entrare nella Segreteria nazionale Pd nell’ambito della nuova politica di abbattimento degli steccati); l’altro va ad Enrico Panunzi riequilibrando così sia con i territori che con l’altra sensibilità interna (Panunzi è di Viterbo e sta nell’area Bonaccini).

Il secondo risultato sta nella intima soddisfazione di Daniele Leodori che con questa scelta vede affondare ogni forma di dialogo con i renziani di Italia Viva: restano fuori da ogni incarico, sono stati loro insieme ad Azione nei mesi scorsi a mettersi di traverso alla sua candidatura come Governatore.

Addio Campo Largo

Marta Bonafoni

Nei fatti, c’è una nuova linea politica nel Partito Democratico del Lazio. Prende atto della fine del Campo Largo costruito con pazienza proprio da Daniele Leodori quando era il braccio destro di Nicola Zingaretti. Il Pd vira a sinistra e si mette in posizione di dialogo con il Movimento 5 Stelle, lascia andare a fondo la coalizione sconfitta alle elezioni Regionali di febbraio guidata da Alessio D’Amato. Nell’Aula della Pisana ora c’è la stessa frequenza che attraversa quella di Palazzo Madama: dove Carlo Calenda nelle ore scorse ha detto “Se questo è il Pd mi trovo meglio con la destra”.

Le tensioni erano iniziate già alla seduta di insediamento del nuovo Consiglio Regionale del Lazio. Quando Daniele Leodori ha fatto fare rotta ai voti Pd verso il consigliere Valerio Novelli, unico superstite della vecchia pattuglia M5S e non sulla renziana Marietta Tidei al momento di eleggere l’Ufficio di Presidenza. (Leggi qui: Benvenuti nella nuova Regione Lazio: è qui la I Repubblica).

La manovra di oggi rompe definitivamente con Italia Viva-Azione. A Marta Bonafoni va la commissione Trasparenza e ad Enrico Panunzi la guida della commissione Vigilanza sul Pluralismo dell’Informazione.

La collera dei renziani

Marietta Tidei

Durissima reazione della capogruppo Marietta Tidei e di Luciano Nobili. Tuonano “Il Pd ha deciso di arraffare tutto quello che poteva prendendosi la responsabilità di rompere la coalizione che ha sostenuto D’Amato senza neanche un passaggio di confronto”. Evidenziano che “Quello che ha fatto il Pd è vergognoso e senza precedenti: un atto di prepotenza e arroganza assoluta di cui si prende tutta la responsabilità. In 45 giorni non ha ritenuto opportuno convocare una riunione della coalizione che ha sostenuto D’Amato, nonostante le nostre ripetute sollecitazioni“.

Nel complesso, il Pd ha tenuto la vicepresidenza d’Aula per Daniele Leodori, votato Valerio Novelli (M5S) come Segretario d’aula, eletto Eleonora Mattia al Comitato regionale di controllo contabile. Per Marietta Tidei la decisione del Pd di tenere per se 4 delle 5 caselle riservate alle opposizioni è legata ai “problemi interni del Partito che si sta avviando al congresso Regionale in cui eleggere il successore del compianto senatore Bruno Astorre.

Tidei ha raccontato che “il PD ci ha detto che aveva problemi legati alla questione del Congresso regionale” e non riuscivano a fare quadrare i conti senza quelle posizioni. “Hanno chiuso delle partite interne fregandosene della prassi istituzionale di questo luogo e delle regole democratiche. Altro che nuovo corso della Schlein, siamo all’arrembaggio“.

Il pranzo da Checco al XIII

Sara Battisti (la prima a sx)

Ora ci sono le due nuove commissioni da varare, sono quelle speciali su Grandi Eventi (Giubileo ed Expo) e Piani di Zona. Una andrà all’opposizione. Il Pd ha indicato In pole position c’è la rieletta Sara Battisti di Frosinone, vice Segretario regionale del Partito. Il Partito Democratico ha chiesto alla consigliera Regionale Sara Battisti di Presiedere la Commissione Speciale dedicata ai Piani di Zona.

È uno dei pilastri di Pensare Democratico, la componente di Francesco De Angelis: la scorsa estate ha seguito la linea del Partito che portava sulla candidatura di Alessio D’Amato e non su Daniele Leodori. Sono partite le prove pratiche di disgelo. De Angelis e Leodori sono stati a pranzo da Checco al XIII ristorante romano adorato dal compianto assessore regionale Fernando D’Amata ai tempi della Democrazia Cristiana: lì la sua componente intrecciava accordi e disfaceva le intese.

Hanno fatto una riflessione sul voto di febbraio e sul Congresso Regionale. Erano circolate indiscrezioni dopo il voto di febbraio ma Francesco De Angelis ha messo in chiaro che non ha nessuna intenzione di candidarsi. I due leader hanno parlato della necessita di aprire una fase nuova e lasciarsi alle spalle le divisioni del passato. Nell’ambiente c’è chi parla di pontieri già all’opera per unire.

Intanto il Pd dovrà fare i conti anche con Verdi-Sinistra, altro pezzo della coalizione rimasto senza nulla. Questa mattina il capogruppo Dem alla Pisana Mario Ciarla ha incontrato il suo omologo ecologista Claudio Marotta. Con lui c’era il deputato dei Verdi Filiberto Zaratti ed Alessandro Luparelli capogruppo di Sinistra Ecologista in Campidoglio. Anche qui i pontieri sono al lavoro.

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