La parabola di Zingaretti e l’anomalia Frosinone

Il presidente della Regione sarà uno dei protagonisti assoluti del Pd in avvicinamento alle politiche e alle regionali. In Ciociaria la classe dirigente del fa diretto riferimento a lui, eppure nessuno trova una soluzione per unire il centrosinistra nel capoluogo.

Nella recente intervista al direttore de Il Messaggero, nella quale ha annunciato primarie e Campo largo per la scelta del candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio, Nicola Zingaretti per la verità ha detto anche altro. Per esempio: “Non sopporto i politici che quando prendono un incarico già pensano a quello che dovranno fare dopo. Finito l’incarico, vedremo: facciamo bene il nostro lavoro, poi quello che farò lo decideremo insieme”. (Leggi qui Zingaretti lancia le Primarie per scegliere il suo erede).

Segnali amministrativi e politici

Zingaretti e Massimo Martinelli

Tra poco più di un anno Zingaretti concluderà i dieci anni alla guida del Lazio. I risultati amministrativi sono stati tanti, il più importante dei quali è l’uscita dal commissariamento sulla Sanità. Ma sul piano politico Zingaretti ha davvero lasciato un segno indelebile: l’intesa con il Movimento Cinque Stelle ha anticipato la linea nazionale del fronte progressista.

In questi anni è stato anche segretario nazionale del Pd, carica che ha lasciato più o meno un anno fa in polemica con lo strapotere delle correnti. Anche Zingaretti però sa che la prossima tappa sarà quella della candidatura al Parlamento. Camera o Senato. Con ottime possibilità di poter fare il ministro qualora dovesse vincere la coalizione progressista.

Lo spettro dell’effetto Monti

Mario Monti (Foto Sergio Oliverio © Imagoeconomica)

Al Nazareno in questi giorni si aggira lo spettro di una situazione che il Pd ha già vissuto, quella del sostegno a Mario Monti, sostegno pagato con un salasso in termini di voti decisamente impressionante. Quello che portò alla “non vittoria” di Pierluigi Bersani.

Ma l’attuale segretario Enrico Letta è convinto che l’appoggio a Mario Draghi darà invece slancio ai Democrat. Perfino nelle urne. Nicola Zingaretti sarà uno dei protagonisti della fase che si concluderà tra un anno. Insieme a Enrico Letta e all’intero gruppo dirigente del Pd. Quando si parla di Campo largo non si può non ricordare che tutto è nato con la Piazza Grande che ha incoronato Nicola Zingaretti alla guida del Partito.

A Frosinone c’è un gruppo dirigente che continua ad avere nel presidente della Regione il punto di riferimento. Lo è per il Segretario provinciale Luca Fantini, lo è per il leader Francesco De Angelis, lo è per i consiglieri regionali Mauro Buschini e Sara Battisti. E siccome l’appuntamento politiche-regionali sarà doppio e contemporaneo, le strategie saranno definite insieme. Intanto però tra pochi mesi si vota a Frosinone e il centrosinistra è in alto mare. Ma la cosa che maggiormente stupisce è che nessuno sembra voler risolvere la situazione.