La partita infinita è… finita: Frosinone-Palermo oggi è un’altra storia

Sabato allo “Stirpe” le 2 squadre si ritrovano dopo oltre 4 anni dalla finale playoff ma è passata tanta acqua sotto i ponti. Le scorie comunque sono rimaste tra i tifosi mentre solo 3 i reduci (Crivello, Szyminski ed Accardi) della sfida. Tanti altri invece i motivi d’interesse di una gara che si preannuncia molto tirata e ricca di contenuti tecnici

Alessandro Salines

Lo sport come passione

Calma e gesso, la partita infinita è finita. Scusate il bisticcio di parole ma Frosinone-Palermo di sabato pomeriggio è un’altra storia rispetto alla famosa (o famigerata dipende dai punti di vista) finale playoff di oltre 4 anni fa che regalò ai ciociari la seconda promozione in Serie A della loro storia.

Dal quel 16 giugno del 2018 è passata tanta acqua sotto i ponti, sono cambiate molte cose sia nel Frosinone che nel Palermo (il club rosanero è diventato addirittura straniero) e si dovrebbe pensare soltanto al presente di un campionato avvincente. Come di sicuro faranno le 2 squadre che cercheranno di tenere fuori dallo spogliatoio tensioni e risvolti emotivi.

Ma allo stesso tempo non si può nascondere la testa sotto la sabbia: soprattutto tra i tifosi (700 quelli annunciati da Palermo) le scorie sono rimaste, basta farsi un giro sui social e poi le entrate a gamba tesa di qualche protagonista dell’epoca hanno contribuito ad alimentare il fuoco del rancore. E non a caso l’Osservatorio per le Manifestazioni Sport ha inserito la gara tra quelle a rischio.

Solo 3 i reduci della sfida

Roberto Crivello con la maglia del Frosinone

Che la partita di sabato sia ormai un’altra storia lo dimostrano anche gli interpreti. Tutti o quasi diversi rispetto a quelli di 4 anni fa. I reduci sono solo Roberto Crivello, Przemyslaw Szyminski ed Andrea Accardi: erano presenti il 16 giugno del 2018 e lo saranno anche sabato tranne Accardi infortunato di lungo corso. Crivello e Szyminski tra l’altro a maglie invertite. Dunque sono rimasti solo loro ad aver vissuto quella sfida che ha avuto pesanti strascichi dopo la vicenda dei palloni in campo. Una lunga coda di polemiche, veleni e ricorsi ai tribunali (sportivi ed ordinari) che però non hanno mai scalfito la vittoria del Frosinone legittimata in ogni grado di giudizio.

Crivello, palermitano doc, terzino sinistro di 30 anni, ha un passato importante nel Frosinone: 5 stagioni (2013-2018) e ben 3 promozioni (1 in Serie B e 2 in A), collezionando 122 presenze e 3 reti. E’ stato insomma uno dei protagonisti degli anni d’oro dei giallazzurri. In Ciociaria ha trovato anche l’amore sposando una ragazza di Ceccano. Il 16 giugno di 4 anni fa era in campo con la maglia giallazzurra. Chiusa la parentesi frusinate è passato allo Spezia e nel gennaio del 2019 è tornato nella sua Palermo dove ha contribuito alla risalita dei rosanero dalla Serie D alla B.

Il difensore Szyminski in campo col Palermo nella finale del 2018

Il difensore polacco Szyminski ha militato nel Palermo dal 2017 al 2019 (48 partite e 1 gol) e nella finale playoff è entrato dopo 8’ al posto di Dawidowicz. Al Frosinone da 3 anni, è uno dei pilastri della retroguardia (vanta 81 gare e 2 reti). Il terzo reduce è Andrea Accardi, anche lui palermitano, difensore, dal 2015 in rosanero (75 presenze). Nella finale playoff era in panchina.

Stirpe e lo sceicco Mansour

Il presidente Maurizio Stirpe

Se il Frosinone è da 20 anni nelle mani del presidente Maurizio Stirpe, il Palermo in questi 4 anni ha vissuto diverse vicissitudini e quindi tanti cambiamenti. Nel 2019 la società siciliana è stata radiata dalla Serie B ed è dovuta ripartire dalla D con un club nuovo guidato dagli imprenditori Dario Mirri ed Antonino Di Piazza.

La scorsa stagione il Palermo è stato promosso in Serie B ed a luglio la società è stata acquistata per 13 milioni di euro dal City Group che fa capo allo sceicco Mansour. Ed è entrata a far parte di una galassia di 11 squadre tra le quali il Manchester City. Ad onor del vero anche nel Frosinone ci sono stati cambiamenti nell’assetto societario. Dall’ottobre del 2020 l’area tecnica è guidata dall’esperto direttore Guido Angelozzi tra l’altro siciliano di Catania.

Ex in panchina

Fabio Grosso, tecnico del Frosinone

Frosinone-Palermo vivrà inoltre sulla sfida tra gli allenatori Fabio Grosso ed Eugenio Corini, ex di turno e pure compagni di squadra nello stesso Palermo dal 2004 al 2006. Un bell’incrocio di destini allo “Stirpe”.

Il tecnico del Frosinone ha giocato nella squadra rosanero dal 2004 al 2006 collezionando 90 partite e 2 gol. Una parentesi intensa con la promozione in Serie A e la qualificazione alla Coppa Uefa a fianco appunto di Corini. L’avventura al Palermo è stata fondamentale per Grosso: gli ha consentito di conquistare la Nazionale e poi i Mondiali di Berlino.

Eugenio Corini invece ha allenato il Frosinone in Serie C nel 2011-2012 quando ha preso il posto di Carlo Sabatini. Un’annata tutto sommato positiva conclusa a centro classifica.

Moro-Brunori: continua la sfida tra bomber

Moro a segno col Brescia

A suon di gol sono stati protagonisti dello scorso campionato di Serie C. Moro ha segnato 21 reti fino a quando il Catania non è stato estromesso dal torneo. Brunori invece ha firmato 25 gol diventando capocannoniere del girone e poi festeggiando la promozione. Sabato si rinnoverà il duello già anticipato quest’estate a livello dialettico.

“La sfida l’anno scorso l’ha vinta lui, ma quest’anno voglio vincere io. Devo solo essere convinto. E’ uno dei miei obiettivi personali”, ha detto Moro il giorno della sua presentazione in casa Frosinone. A stretto giro di posta è arrivata la replica di Brunori. “Questa sfida mi dà anche qualche motivazione in più. Lui è un giocatore importante, giovane. Gli faccio un grande in bocca a lupo, ci vediamo in campo”, ha sottolineato il bomber del Palermo.

Matteo Brunori (Foto: Palermo calcio)

Brunori è partito meglio del suo rivale: ha segnato 3 reti in 5 gare, confermandosi bomber di razza anche in Serie B. Un attaccante forse arrivato tardi (ha 27 anni) al calcio che conta ma ora vuole recuperare il tempo perduto. Moro, classe 2001, arrivato a Frosinone in prestito dal Sassuolo, ha messo a segno 1 gol in 4 partite. Un attaccante di grande prospettiva che comunque sta incontrando qualche difficoltà e deve conquistare la fiducia di Grosso. Senza parlare della concorrenza di attaccanti giovani e promettenti come Mulattieri e Borrelli.

Frosinone vuole il riscatto, Palermo cerca conferme

E poi c’è l’aspetto più importante. Il campo. La partita che farà dimenticare il passato. Tre punti pesanti in palio in un campionato mozzafiato. Stati d’animo diversi.

Il centrocampista Kone dovrebbe recuperare

Il Frosinone arriva dopo la sconfitta beffa di Cittadella e punterà a rialzarsi. I giallazzurri hanno 9 punti frutto di 3 vittorie e 2 sconfitte con 7 gol segnati e 3 subiti. Grosso dovrebbe recuperare il centrocampista ivoriano Kone tra i migliori di questo primo scorcio di campionato. Non ce la faranno invece Oyono e Rohden ma in compenso Sampirisi, Mazzitelli, Ravanelli e Frabotta avranno una condizione fisica migliore.

Dal canto suo il Palermo sbarcherà a Frosinone dopo la bella vittoria interna contro il Genoa firmata proprio da Brunori. I rosanero hanno riscattato il doppio ko con Ascoli e Reggina ed ora non vogliono fermarsi per scalare una classifica che li vede fermi a quota 7 (2 successi, altrettanti ko ed 1 pari; 6 reti all’attivo e 7 incassate). Corini non avrà troppi problemi di formazione e dovrebbe confermare l’undici che ha battuto il Genoa. Tornerà dalla squalifica Bettella.

Calma e gesso, la partita infinita è finita.