La politica incorreggibile che non impara mai la lezione

Solito scannatoio sulla data delle elezioni “sospese”. Ma il punto vero è che nessuno si preoccupa di avere dal comitato scientifico una proiezione vera sulla curva epidemiologica in autunno.

Molti Governatori stanno premendo affinché si voti a luglio. È il caso di Luca Zaia (Lega) per il Veneto ma anche di Michele Emiliano (Pd) per la Puglia. Preferirebbero le urne a luglio anche Vincenzo De Luca (Pd) per la Campania e Giovanni Toti (Cambiamo) per la Liguria. Tutti convinti di aver gestito benissimo l’emergenza legata al Coronavirus e quindi di poter capitalizzare subito politicamente questo discorso. Mentre infuria lo scontro sulla possibile data dell’election day. (leggi qui Elezioni, verso l’Election day: o metà o fine settembre).

Il governatore del Veneto Luca Zaia © Canio Romaniello / Imagoeconomica

Il Governo infatti ha ipotizzato il 13 e 14 settembre (due giorni per evitare l’affollamento): tornata unica per Regionali, Comunali e Referendum sul taglio dei parlamentari, da non fare slittare più in là, a causa di una possibile recrudescenza autunnale dell’epidemia. Il centrodestra si è messo di traverso: «Non possiamo fare campagna elettorale ad agosto».

I governatori delle sei Regioni al voto sono sul piede di guerra e vorrebbero anticipare, come detto, a luglio. Malumori dei renziani e di +Europa. E i comitati per il No al referendum non ci stanno all’accorpamento nell’election day e minacciano una valanga di ricorsi. Insomma, la solita Italia nella quale tutti sono contro tutti. Con un Governo che tutto fa meno che decidere su quelle che sono delle competenze proprie. Ma poi, è possibile almeno sapere se l’ipotesi di una seconda ondata del virus è verosimile oppure no sulla base di fatti scientifici? Oppure si vuole continuare a non dire le cose, a centellinarle, a farle esplodere quando è già troppo tardi? Come successo a febbraio del resto. La lezione non è ancora servita.

Vincenzo De Luca

In questi mesi la politica ha azzerato tutto: dal referendum sul taglio dei parlamentari alla nuova legge elettorale, dalle Regionali e le Comunali ai congressi dei Partiti. Tutto. L’intera democrazia in quarantena. L’unità nazionale in realtà non c’è stata mai, i Partiti hanno continuano a litigare fra loro. Giuseppe Conte, soprattutto nella Fase 1, ha guadagnato in popolarità. Alla fine però non è cambiato nulla.

L’obiezione è che non si può fare campagna elettorale in agosto. Ma come, come tutto quello che è successo? Con il campionato che si concluderà ad agosto e sarà giocato a porte chiuse? Con la spina dorsale produttiva del Paese in ginocchio? Soprattutto, con una crisi economica mai conosciuta prima? In questi mesi la politica si è adattata ai Comitati scientifici per l’emergenza sanitaria. Lo faccia anche per le elezioni, facendosi elaborare un minimo di previsione epidemiologica.

I Partiti non troveranno mai un accordo.

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