La polpetta avvelenata per Di Stefano innesca Zicchieri

Francesco Zicchieri ricompone il mosaico. A Sora incontra Luca Di Stefano. E ricostruisce i complotti e le trappole con le quali pilotare la candidatura a sindaco. L'offerta della carica da vice coordinatore. Con cui bloccare Di Stefano. La video chat per chiederne la testa. E poi...

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Una feluca da ambasciatore offerta su un vassoio d’argento. È la carica di vice coordinatore provinciale della Lega proposta al consigliere comunale di Sora Luca Di Stefano. Che l’ha valutata una trappola politica. E per questo ha rifiutato, Togliendo ai suoi avversari interni il pretesto per allontanarlo dalla dirigenza cittadina del Partito. E dalla candidatura a sindaco. Un caso sul quale sta facendo chiarezza e riportando ordine da oggi Francesco Zicchieri, il coordinatore regionale che dallo scorso fine settimana ha ripreso ad interim il controllo del Carroccio in provincia di Frosinone.

Stamattina alla Caffetteria di Frosinone c’è stato l’incontro fra Di Stefano e Zicchieri che ha rimesso la vicenda a fuoco.

Come tutto era cominciato…

Luca Di Stefano

All’inizio della scorsa settimana la ormai ex coordinatrice provinciale della Lega Francesca Gerardi, aveva offerto a Luca Di Stefano il ruolo politico di vice coordinatore provinciale. Al quale avrebbe aggiunto la delega per l’area sud della provincia di Frosinone. Un ruolo che gli avrebbe consentito di gestire a livello politico la situazione di Comuni importantissimi.

Del resto, proprio in un’intervista ad Alessioporcu.it la stessa leader provinciale del Carroccio aveva annunciato una cosa. Che molto presto Di Stefano avrebbe avuto un importante incarico sovra comunale. (leggi qui Lega – Fdi, l’accordo per Sora c’è ed è blindato).

La puzza di bruciato era evidente: il ruolo di vice coordinatore ha un peso poco più che onorifico in un Partito che ha cambiato coordinatori provinciali con la stessa frequenza con cui ci si cambia la biancheria. In pochi mesi sono saltati calibri come Kristalia Papaevangeliu, Fabio Forte, Carmelo Palombo e ora Francesca Gerardi.

E poi la delega al Sud della provincia equivale ad accomodarsi su una polveriera politica fumando un sigaro Toscano: c’è il caso Cassino con il consigliere Michelina Bevilacqua che firma i documenti politici con il centrosinistra di Renzi e non con il suo capogruppo. C’è il caso Pontecorvo dove alle prossime Comunali il centrodestra non andrà unito per via di un veto imposto dalla Gerardi.

Con garbo, Luca Di Stefano ha detto no grazie. Dicendosi lusingato ma di non poter accettare per “i tanti incarichi e impegni politici e amministrativi” che già ricopre.

Videochat per chiedere una testa

Francesca Gerardi © Imagoeconomica, Valerio Portelli

Fin qui tutto apparentemente nella norma. Se non fosse che un paio di sere dopo quel no è entrato in scena il dirigente politico Francesco Abbate. I rumors dicono che Francesca Gerardi avesse individuato lui come candidato sindaco della Lega a Sora in accordo con Fratelli d’Italia che, in base a quel patto, avrebbe espresso il vice sindaco. (leggi qui Lega – FdI, intesa sul nome per Sora: è Francesco Abbate).

Con una videochiamata Abbate aveva riunito praticamente il direttivo cittadino della Lega: avevano risposto all’appello Gianni Iacobelli e Filippo Porretta. Elisa Castellucci non era della partita, assente pure Luca Di Stefano che, sostengono i maligni, non era stato contattato.

Il motivo della chiamata? Proporre ai due dirigenti di chiedere a Francesca Gerardi la testa di Luca Di Stefano. Reo, a suo dire, di aver incontrato in segreto la delegazione di Fratelli d’Italia, formata dal coordinatore provinciale Paolo Pulciani e dal consigliere Simona Castagna. Quando? Qualche minuto dopo la riunione dei vertici di FdI, convocati d’urgenza a seguito della revoca delle deleghe al consigliere Massimiliano Bruni decisa dal sindaco Roberto De Donatis (leggi qui Deleghe? No grazie Robè, il cerino acceso resta a te).

Dove? Nell’agenzia di assicurazioni gestita da Vittorio Di Carlo commissario cittadino di Forza Italia.

In realtà non c’è stato alcun incontro carbonaro. Luca Di Stefano era da Vittorio Di Carlo per fare il punto sulla situazione nel centrodestra che sta all’opposizione. Insieme stavano commentando in maniera positiva la decisione appena presa da Fratelli d’Italia. Quale? Quella di non far cadere l’amministrazione comunale civica sostenuta da FdI nonostante il sindaco avesse revocato la delega ai Lavori Pubblici a Massimiliano Bruni console del Partito a Sora.

Giudizio positivo: perché non è questo il momento amministrativo per aprire una crisi. Giudizio sospeso invece sulla decisione di restare dentro la maggioranza e non passare invece all’appoggio esterno. Per Di Stefano e Di Carlo sarebbe stato più opportuno riconsegnare anche le altre deleghe.

In quel momento è entrata Simona Castagna con il suo coordinatore provinciale: erano passati per salutare il referente di Forza Italia. Non sapevano che Luca Di Stefano fosse lì.

Porretta e il “pugnale rifiutato”

Francesco Abbate

Tornando invece alla videochiamata, Filippo Porretta e Gianni Iacobelli ascoltano l’analisi politica di Francesco Abbate. Ma gli rispondono picche.

È la risposta più normale. Del resto erano stati proprio loro a non condividere il nome di Francesco Abbate per la candidatura a sindaco di Sora. Porretta inoltre aveva rimarcato a chiare note che il candidato a sindaco per la Lega è Luca Di Stefano. Qualora per qualsiasi motivo ciò non accadesse più, allora come da accordi la stessa candidatura toccherebbe allo stesso Porretta. (Leggi qui Gomitate sul Carroccio a Sora: salta Abbate. Il round va a Ciacciarelli).

Porretta e Iacobelli avrebbero sostanzialmente risposto in maniera chiara. “Assolutamente no! Noi puntiamo su Luca e crediamo nel suo operato”. Una linea coerente: sono stati loro a sceglierlo come coordinatore cittadino della Lega.

Abbate prende atto: non ha la maggioranza nel Direttivo, non ha il gradimento del gruppo dirigente di fronte a un’eventuale conta interna sul suo nome come candidato sindaco. La videochiamata svela anche quanto sia stata giusta la scelta fatta da Luca Di Stefano di rifiutare quell’incarico di vice coordinatore: sarebbe stata usata come pretesto per negargli la candidatura.

Perché Luca ha fatto bene a dire no

Massimiliano Bruni

Soprattutto sarebbe stato un pretesto nelle mani di Abbate per chiedere legittimamente una ridefinizione degli incarichi interni alla Lega di Sora. Abbate avrebbe potuto prendere lo spunto proprio da quella scelta per rimettere in discussione la carica cittadina del Partito e puntare al controllo del direttivo di Sora. Lo stesso direttivo che poi sceglierà il candidato sindaco.

Infatti sempre Abbate avrebbe anche tentato di inserire nel gruppo dirigente due suoi riferimenti. Si tratta di Lory Altobelli e Mario Cioffi. Quest’ultimo ha già fatto da tramite per l’accordo di centrodestra. Lo aveva rivelato Alessioporcu.it. Lui stesso lo aveva confermato commentando la cosa su Facebook.

C’è poi un ulteriore e importantissimo retroscena. Sono fatti emersi sempre nella famosa videochiamata a tre. Porretta aveva detto ad Abbate che lo stesso Massimiliano Bruni di Fratelli d’Italia non era d’accordo con la sua candidatura a sindaco.

Bruni e Porretta si erano incontrati il giovedì dopo la chiamta. Era presente anche Andrea Di Marco, il presidente dei giovani della Lega di Sora. “Secondo te candidiamo a sindaco Francesco Abbate? Qui a Sora non lo vuole nessuno” avrebbe detto Bruni. Non c’è alcun problema la replica che viene attribuita ad Abbateperché ho il benestare dei Partiti a Roma.

Tutti a parlare con quelli di FdI

Porretta aveva incalzato Abbate. “Mi contesti di parlare con Lino Caschera e tu stamattina hai incontrato Massimiliano Bruni e Marco Mollicone.

Quest’ultimo è il candidato sindaco che Fratelli d’Italia esprimerà al tavolo unitario del centrodestra. Anche se di impronta civica. Si erano visti nello studio di Marco Mollicone in piazza Indipendenza, a quattro passi dalla cattedrale di Sora. Poi, nel pomeriggio, Abbate si era recato da Porretta, accompagnato da Di Stefano e Iacobelli.

Cosa si siano detti non è dato sapere. Come non è dato sapere se, sempre giovedì 14, Abbate abbia incontrato anche Francesca Gerardi a Cassino. Fatto sta che il lunedì successivo sarebbe arrivata l’offerta dell’incarico provinciale e, dopo il rifiuto, a seguire, sarebbe arrivato il tentativo di Abbate di scalzare Luca Di Stefano. Finora non riuscito.

Ispettore Zicchieri, il caso è suo

Francesca Gerardi e Francesco Zicchieri

Intanto oggi a Frosinone c’è stato l’incontro del coordinatore di Sora Luca Di Stefano. Con chi? Con l’ormai coordinatore provinciale ad interim Francesco Zicchieri. Al centro della conversazione che si è tenuta di prima mattina alla Caffetteria di Frosinone ci sarebbe stata la delicata situazione di Sora.

Avrebbero parlato, per circa mezz’ora, dei progetti per l’immediato futuro. Soprattutto nel caso in cui vada avanti il progetto della coalizione di centrodestra. Una questione, questa, che potrebbe avere delle rivisitazioni, visto che la trattativa era stata portata avanti da Gerardi. E che ora il timone della trattativa è nelle mani del coordinatore regionale Zicchieri.

Quel comunicato poi smentito

I vertici della Lega a Sora

Di una cosa hanno parlato con certezza. Della vicenda del direttivo riunito via chat e delle aspirazioni di candidatura a sindaco di Francesco Abbate. Sotto accusa sarebbe finita Francesca Gerardi.

Perché? Dalla ricostruzione fatta da Luca Di Stefano a Francesco Zicchieri emergerebbe la teoria secondo la quale la deputata e ormai ex coordinatrice provinciale si era mossa subito. All’indomani dell’articolo di Alessioporcu.it che aveva rivelato tutto il contenuto della riunione telematica del direttivo. (leggi qui Lega – FdI, intesa sul nome per Sora: è Francesco Abbate).

Come? Aveva avallato la diffusione di un comunicato stampa in cui sostanzialmente si smentiva tutto (Leggi qui Gomitate sul Carroccio a Sora: salta Abbate. Il round va a Ciacciarelli). Salvo poi rilasciare un’intervista con cui smentire il comunicato e confermare le iniziali indiscrezioni. (leggi qui Lega – Fdi, l’accordo per Sora c’è ed è blindato). Insomma, un gioco portato avanti contemporaneamente su due tavoli.

Una circostanza sulla quale Luca Di Stefano ha chiesto chiarezza alla Lega: o dentro o fuori. Se non lo vogliono candidato sindaco, che lo dicano.