La potenza in ogni ‘Non abbiate paura’

Da dove nasce il 'Non abbiate paura' di Giovanni Paolo II. Deriva da Isaia e nasconde un pessaggio potentissimo. Che possiamo applicare ogni giorno

Pietro Alviti

Insegnante e Giornalista

Dite agli smarriti di cuore: Coraggio, non temete! (Is 35,4)

Una buona parola… quante volte può essere stata decisiva nella nostra vita. Magari l’abbiamo anche disprezzata, ma, in tante occasioni può essere stata  l’ancora di salvataggio per la nostra esistenza: il complimento di un prof, la pacca sulle spalle di un amico, l’abbraccio di un parente.

Sembrano gesti banali, sciocchi, abitudinari fors’anche, ma a volte possono decidere di una vita, possono cambiare una decisione importante, possono riavviare una relazione che sembrava ormai interrotta, possono spingere a ritentare una prova andata male.

Ognuno di noi è capace di questi gesti, ognuno può aiutare uno smarrito di cuore, ognuno è in grado di rincuorare chi ha timore.

Quella grande occasione di fare il bene

Che grande possibilità di far del bene abbiamo. Spesso di fronte alle morti improvvise, o a quella di un giovane, quasi per abitudine diciamo: non ci sono parole. E invece bisogna trovarle le parole, bisogna aiutare le persone che si trovano in queste situazioni a rintracciare le motivazioni per volgere al bene anche le disgrazie più spaventose.

Non si tratta di accettare un destino che non c’è: si tratta di comprendere che tutte le circostanze che la vita ci pone davanti possono essere affrontate in una dimensione di speranza o di disperazione.

L’invito di Isaia ad incoraggiare gli smarriti di cuore si basa sulla consapevolezza della presenza provvidente di Dio che è capace di trasformare qualcosa che non vale niente in un grande tesoro di virtù, di capacità di cambiare il mondo, per renderlo sempre più accogliente per l’uomo: è la creta che diventa uomo, è il cieco che vede, lo zoppo che cammina, il sordo che ode, sono gli apostoli impauriti che diventano coraggiosi fino alla morte.

E così, nel momento in cui consoliamo gli smarriti di cuore esercitiamo il ruolo paterno di Dio e quando veniamo incoraggiati sperimentiamo il nostro essere figli bisognosi del padre.