La profezia di Bettini e le nuove praterie del Pd

Foto © Imagoeconomica

Il cardinale Richelieu del Partito Democratico aveva capito in anticipo quali potevano essere gli unici spazi percorrbili. Adesso che il risultato delle urne è stato ampiamente positivo, ci sono degli spazi che Zingaretti può percorrere alle sue condizioni.

Ci sono alcune dichiarazioni di leader politici che vanno rilette “dopo”. Goffredo Bettini, cardinale Richelieu del Pd e primo consigliere politico di Nicola Zingaretti, è uno che vede lontanissimo.

Bettini dixit

Esattamente una settimana fa aveva detto: “Come Pd siamo usciti dall’isolamento, siamo tornati al centro della scena politica, abbiamo accettato la sfida del governo e credo abbiamo fatto molto bene. Come Paese abbiamo recuperato dignità internazionale con riconoscimenti dall’estero, affrontando con efficacia l’emergenza sanitaria e la trattativa sul Recovery Fund. Inoltre abbiamo dato ai provvedimenti economici da noi assunti una curvatura sociale a sostegno dei più deboli e delle forze del lavoro e produttive”.

Nicola Zingaretti e Goffredo Bettini © Benvegnu’ Guaitoli / Imagoeconomica

Aggiungendo: “Ora questa fase è finita, si apre la fase della ricostruzione. Per questo serve attorno a Conte un’alleanza più unita. Costituita non da forze che competono aspramente tra loro ma al contrario capaci di elaborare una visione comune sul futuro del Paese. Conte è colui che ha interpretato meglio una politica equilibrata e incisiva. Considero pericoloso e avventuroso metterlo in discussione”. (Leggi qui Bettini indica i nemici, per blindare Conte e Zingaretti).

Quello che non succederà

Una settimana fa. Rileggendo oggi queste dichiarazioni, allora si capisce anche quello che non potrà più succedere: all’interno del Pd i vari Stefano Bonaccini, Giorgio Gori, Matteo Orfini e tanti altri dovranno “rassegnarsi” al fatto che il segretario è Nicola Zingaretti, con il quale il partito è tornato a vincere. Devono farsene una ragione, oppure seguire l’esempio di Matteo Renzi e Carlo Calenda. Consapevoli però che non ci sono grandi spazi per chi esce dal Pd. E se anche lo facessero, sull’uscio della porta non troverebbero un Renzi ad accelerare il commiato bensì uno Zingaretti che farebbe di tutto per trattenerli.

Nicola Zingaretti e Stefano Bonaccini

Bettini aveva capito in anticipo che non c’è un’alternativa alla maggioranza Pd-Cinque Stelle e che però si tratta di metterla in pratica. Blindando la posizione di Giuseppe Conte.

E Nicola Zingaretti ieri ha avuto questa come prime reazione: “Se i nostri alleati dei Governo ci avessero dato retta, avremmo vinto praticamente tutte le regioni italiane”. Il percorso è quello: alleanza strabile tra Pd e Cinque Stelle. Ma adesso alle condizioni di Zingaretti. E di Bettini.

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