La profezia di Stefano Di Scanno è a pagina 11 del suo giornale, L’Inchiesta Quotidiano. Il suo vaticinio è che i tre futuri collaboratori destinati ad entrare nello Staff del sindaco di Cassino Carlo Maria D’Alessandro saranno Mirko Tong, Christian Aletto, Vincenzo Marrone .
Il direttore de L’Inchiesta è tra i più esperti ed autorevoli giornalisti che la provincia di Frosinone possa esprimere; nel suo curriculum ha esperienza di rilievo compiute in varie parti d’Italia; possiede un’integrità ed un’affidabilità sulle quali non c’è sospetto. Ma tutti questi elementi non gli possono avere permesso di spulciare, verificare, approfondire, esaminare (tutto in poche ore) le decine e decine di curriculum che sono state protocollate in questi giorni da aspiranti membri dello staff del sindaco.
Come ha fatto, allora, a vaticinare la terzina vincente, sulla quale sono già state messe in palio cosce di prosciutto attraverso Facebook?
La realtà dei fatti è che non ci sarà nessuna selezione. Non siamo in presenza di un concorso pubblico né per titoli e figuriamoci per esami. Come è previsto dalle norme e come è legittimo che sia, il sindaco si prende nello staff chi ritiene che sia più adatto: senza dover rendere conto a nessuno. E’ la stessa norma che ha consentito ai rigorosissimi deputati del Movimento Cinque Stelle di assumere, come collaboratori o portaborse: fidanzati, fidanzati delle figlie, parenti stretti.
Ma allora perché far piovere quest’ondata di curriculum, creando aspettative e moltiplicando le delusioni?
Resta ancora un mistero il senso della selezione e se il sindaco ha aperto almeno per un attimo i cv arrivati in Comune in modo da poter dare un senso a questa iniziativa. Il primo cittadino poteva inoltre risparmiarsi l’imbarazzo della richiesta di raccomandazione pubblica pervenuta su Facebook e le immancabili critiche che arriveranno a seguito di questa deriva finto-meritocratica. |