La promessa di Marini: «Non spaccherò il centrosinistra»

Marini a doppio taglio. Contatti avviati con tutto il mondo centrista che oggi sta con la destra. Si candida a sindaco? "Non spaccherò il centrosinistra”. Si sente utilizzato. "Mi cercano solo quando gli servono i voti per le Comunali: non sono un bancomat elettorale”. E pure abbandonato: "Mai coinvolto in nessuna scelta”

«Si è vero, mi sono sentito con Fabio Tagliaferri di Fratelli d’Italia e con lui ho parlato anche di elezioni. Ma ho fatto la stessa cosa pure con Gianfranco Pizzutelli del Polo Civico, con Carlo Gagliardi che sostiene l’attuale maggioranza: sono tutti amici con i quali avevo e mantengo un buon rapporto. Se volete saperla tutta ho sentito anche altri, ex esponenti della Democrazia Cristiana che hanno sostenuto Nicola Ottaviani: sono stato Segretario provinciale della Margherita»: Michele Marini non gioca a nascondino. L’ex sindaco di Frosinone sa che in un modo o nell’altro giocherà la partita delle prossime elezioni comunali: o come candidato sindaco o come grande catalizzatore dei voti. E si sta muovendo.

La spina nel fianco del Pd

Michele Marini e Domenico Marzi (Foto: Giornalisti Indipendenti / Ciociaria Oggi)

Michele Marini è la spina nel fianco del Partito Democratico. Vice del sindaco Domenico Marzi, Michele Marini ne ha raccolto l’eredità. Al momento di candidarsi per il bis però si è visto accendere il semaforo rosso: il Partito si è spaccato. Cosa gli rimproveravano? Nulla nella sostanza: solo indiscrezioni che arrivavano dal palazzo di Giustizia secondo le quali subito dopo le elezioni comunali di dieci anni fa Marini sarebbe stato arrestato per la sua gestione dell’appalto con cui mettere in sicurezza la via Monti Lepini.

Mezzo Partito ha fatto quadrato su Marini, mezzo ha sostenuto Marzi tornato in campo con una lista civica. È finita con Marini al ballottaggio contro Nicola Ottaviani, una cavalcata incredibile verso il secondo turno, il raddoppio dei voti, la rielezione mancata per un soffio. E le manette? Non ci sono mai state, l’inchiesta non ha individuato un solo centesimo che sarebbe stato dato al sindaco Marini per manovrare quello o altri appalti. Il processo è ancora aperto.

Nel Pd qualcuno ha chiesto scusa a Michele Marini? Nessuno. Alle elezioni di 5 anni fa Marini non si è impegnato a favore del candidato sindaco Fabrizio Cristofari, uno di quelli he giudica responsabili del suo bis mancato. E questa volta sta pensando di scendere in campo: per rompere le uova nel paniere Dem.

Le telefonate di Michele

Michele Marini

Dicono che abbia già mobilitato la sua collaudatissima rete di sostenitori: quella che è nata negli anni di politica fatta porta a porta, di pressione misurata agli anziani casa per casa. E che abbia iniziato a sondare gli scontenti del centrodestra ma che vengono da una cultura di Centro. «È vero, li sento: sono amici» conferma Marini.

Allora si candida? Se qualcuno pensa che Marini farà la mina impazzita nel campo del centrosinistra deve rivedere i conti. «Non spaccherò il centrosinistra, la cosa più importante è la sua tenuta politica. Candidarmi o sostenere un altro candidato deve essere parte di una visione concordata con tutto il Centrosinistra, del quale io sono una pedina».

Ma nessuno creda che ha dimenticato il passato. Brucia maledettamente quel bis mancato. E più ancora il fatto che nessuno abbia cercato di ricucire quella lacerazione.

«Si ricordano che esisto solo pochi mesi prima delle elezioni comunali di Frosinone, quando bisogna spostare i voti. Ma io non sono un bancomat elettorale».

Dopo quel Ko di dieci anni fa si è sentito mollato: dal Partito, dai suoi leader. «Non mi hanno mai consultato, mai nemmeno una telefonata, su nessuno dei temi chiave di questa città e di questa Provincia. Eppure sanno bene che non andavo in cerca di strapuntini o di presidenze. Proprio per questo avrebbero potuto serenamente chiedermi cosa ne pensavo di Enti Locali, di Servizi Sociali dei quali sono stato presidente del Distretto, di enti intermedi e delle strategie per governarli. Invece nulla. Si ricordano di me solo quando c’è bisogno dei voti».

Ma le Primarie no

Mauro Vicano è il nome che da mesi circola per la candidatura del centrosinistra. E vuole passare attraverso le Primarie. (Leggi qui E Vicano disse “Se mi candido lo decidono le Primarie”).

E Marini? È sempre stato contrario alle Primarie, sostenendo che una classe dirigente degna di questo nome deve essere capace di fare delle scelte. Ora però aggiunge un concetto: «La tenuta del centrosinistra è decisiva».

Potrebbe pensarci. Dipende tutto da come glielo diranno.