La Provincia accetta la sfida del Polo della Formazione

La creazione del Polo della Formazione. Da occasione mancata a sfida che ora viene raccolta dalla Provincia. L'assessore Enrico Pittiglio: "I nuovi piani di dimensionamento scolastico devono andare nella direzione del Polo provinciale della Formazione. Facendo sinergia”

«Sono convinto che il percorso formativo e i nuovi piani di dimensionamento scolastico debbano andare nella direzione che porterà a creare un grande Polo provinciale della Cultura e della Formazione. Facendo sinergia con l’Università di Cassino, l’Accademia di Belle Arti ed il Conservatorio di Frosinone»: a rivelarlo è Enrico Pittiglio, consigliere Provinciale di Frosinone con delega alla Pubblica istruzione.

La Provincia non ha competenza su quelle tre eccellenze. Si occupa delle scuole Superiori. Mentre ai Comuni competono le Medie e le Elementari che hanno sui loro territori. Ma l’Amministrazione Provinciale ha il compito di razionalizzare la rete scolastica: disegnare la mappa delle scuole sul territorio. È su quella mappa che ha intenzione di agire ora l’amministrazione del presidente Luca Di Stefano e dell’assessore Enrico Pittiglio. (Leggi qui: L’occasione mancata del Polo della Formazione).

Razionalizzare non è tagliare

Foto: Vince Paolo Gerace © Imagoeconomica

«Razionalizzare non vuol dire tagliare» spiega Enrico Pittiglio. «Può significare dare percorsi formativi di eccellenza, strutture qualificate ed adeguate. Significa immettere nel mondo del lavoro personale altamente qualificato e nel mondo accademico idem».

È una sfida che si aggancia ad una piattaforma che già esiste ed è tanto ampia quanto solida. L’università di Cassino viene scelta ogni anno da centinaia di studenti che arrivano dall’Est Europeo, dall’Asia, dall’Africa: grazie ai suoi corsi interamente in lingua inglese; ad attirarli è il suo polo d ricerca nel campo dell’energia elettrica. Lo stesso elemento che ha catturato l’attenzione di Fincantieri convincendola a realizzare una sua Gigafactory proprio a Cassino attraverso la joint venture Power 4 Future con E-lectra uno spin off dell’università.

Dall’estero arrivano molti degli allievi del Conservatorio Licinio Refice: a Frosinone c’è uno dei primi corsi di composizione Jazz con tanto di orchestra jazz. Molto nutrita la presenza di allievi orientali all’Accademia di Belle Arti: studiano il buon gusto italiano ed il suo stile.

«Tantissime, nella nostra provincia sono già le scuole che hanno fatto una scelta di qualità. Ma troppi doppioni abbiamo sul nostro territorio. Il coraggio di investire nel polo culturale dovrà avere alle basi il coraggio di creare poli scolastici tecnici, professionali, artistici e liceali a seconda delle peculiarità del territorio e delle caratteristiche dello stesso».

Basta Neet

Foto: Alphaspirit / Canstockphoto

Scuola di qualità significa anche corsi che siano interessanti per i ragazzi. Capaci di invogliarli. Combattendo così il fenomeno dell’abbandono. E più ancora quello dei Neet: la generazione che non studia, non lavora, non si cerca un impiego.

«Sul tema della formazione e della dispersione scolastica – analizza Enrico Pittigliosi giocherà un pezzo fondamentale del futuro della nostra provincia. Abbiamo il dovere di far restare i nostri ragazzi e le nostre ragazze nel nostro territorio. Credo che possiamo farlo, coinvolgendo gli attori principali, le istituzioni, i sindacati, le associazioni di categoria, i dirigenti scolastici e gli studenti avviando un percorso di discussione e condivisione, di strategia».

Il Polo della Formazione

Il Polo della Cultura e delle eccellenze formative presenti nel capoluogo è una delle grandi occasioni di sviluppo mancate. (Leggi qui: L’occasione mancata del Polo della Formazione).

«La possibilità di fare azione sinergica ed investire sia sulla questione didattica che strutturale dovrà essere uno dei pilastri fondanti delle azioni amministrative, tutte, nell’immediato futuro» analizza ora l’assessore Enrico Pittiglio.

È preoccupato da un fenomeno in particolare. «In questi pochi mesi da delegato alla pubblica istruzione della Amministrazione Provinciale ho visto tantissime eccellenze sparse sul territorio, che non chiedono la luna ma dignità e riconoscimento. Sono strutture funzionanti e concettualmente innovative.
Abbiamo la necessità di dare a quel Polo della Cultura e all’università studenti formati. Come abbiamo la necessità di dare alle imprese e al territorio ragazzi e ragazze specializzati».

La sfida ora sta nel ridisegnare una mappa della Scuola. Tracciandone una razionale, funzionale, utile, soprattutto capace di rispondere alle esigenze di qualità e di formazione «Non sarà sicuramente un percorso semplice perché si andranno a toccare esigenze particolari ma questa é la sfida vera della politica».