La provocazione di Cioffi: “Valeria sindaco”. Ma non tutti hanno compreso

Foto: © Imagoeconomica, Paolo Cerroni

La provocazione dell'esponente politico sorano. Candidare a sindaco la showgirl Valeria Altobelli. Per mettere a nudo le autocandidature fatte in questi giorni. E ricordare che oltre alla presenza Sora ha bisogno di sostanza

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Si chiama Provocazione: anticamente significava «invito alla lotta, sfida al combattimento o a un duello»; nel Diritto Penale è un’attenuante per chi ha «reagito in stato d’ira determinato da un fatto ingiusto altrui»; nei luoghi comuni è un atteggiamento con cui eccitare sessualmente l’interlocutore per indurlo a proposte erotiche. In politica invece la Provocazione è una tattica con cui suscitare una reazione, aprire un dibattito, spesso mettendo tutti gli interlocutori di fronte ad un paradosso. Sta tutto qui il senso del post pubblicato dall’avvocato Mario Cioffi, esponente di un centrodestra deluso ed in cerca di una dimensione nuova. Sulla sua bacheca Facebook ha lanciato la proposta di candidare sindaco di Sora Valeria Altobelli: una delle showgirl più conosciute e apprezzate della tv italiana, simpatica e ironica, “mai banale grazie ad una laurea ed un master conquistati con lo studio, una di quelle che il successo lo ha conquistato con umiltà e senza scorciatoie” (cit. Alessio Porcu). Insomma una Provocazione. Perché?

Il post di Mario Cioffi è servito per spezzare l’inutile dibattito autoreferenziale innescatosi in questi giorni. Nel quale tutti, al primo profumo di elezioni in lontananza, hanno iniziato ad elencare doti e profili che il prossimo candidato deve avere. In realtà pensando a sé stessi.

La Provocazione di Cioffi sta qui: tutti cercate un personaggio ‘nuovo’ da candidare, poco affine alla politica in modo che una volta eletto sia ‘gestibile’ dall’esperienza dei vecchi. E deve anche essere simpatico, saper parlare dal placo, essere di Sora, una persona di successo e con i riflettori conquistati in maniera limpida. Cioffi ha voluto ricordare ai suoi interlocutori che la politica è anche e soprattutto competenza. Se invece deve essere presenza allora nessuna è meglio di Valeria Altobelli.

A.A.A. Candidata a sindaco alternativa cercasi.  

Nasce così quel post, nel clima da campagna elettorale che si respira a Sora dove, nonostante si voti fra circa 22 mesi, ormai da tempo sono in corso pranzi, cene e riunioni incrociate su più fronti. Per non parlare dei rumors sui rimpasti di Giunta. L’avvocato Mario Cioffi ha trovato una soluzione che certamente metterebbe d’accordo tante persone, soprattutto tante diverse “anime”: candidare a sindaco Valeria Altobelli. Trattandosi di una provocazione, lo ha fatto ovviamente a totale insaputa della diretta interessata. Che, stando al gioco, non ha esitato a commentare e ad apprezzare  per la fiducia riposta in lei. 

La notizia invece avrebbe addirittura già creato qualche “mal di pancia” in chi, pur muovendosi dietro le quinte e facendo finta di non essere per nulla interessato, in realtà vorrebbe “farsi proporre” per l’ennesima volta.  

 “Giovane (quasi 35), tanto talentuosa, sportiva, colta e beneducata, equilibrata, sensibile e mostruosamente intelligente, umile e spiritosa, laureata in Giurisprudenza, specializzata in relazioni internazionali e formazione diplomatica, non nuova alla politica (quella sana). Oltre al dialetto Sorano antico, parla italiano, inglese, francese, spagnolo e portoghese. Nasce e risiede (volentieri e appena può) in zona  “La Selva” (non ė poco, a Sora, in termini di geografia politica e di giusta rappresentanza)”.

Questo il primo post dell’avvocato Cioffi, in cui aggiunge: “Non vogliamo mica penalizzarla solo perché non ė alta, castana, bella (mai volgare) e con due occhioni scuri che ti catturano? Simbolo di autentica voglia di rinascere e con la giusta energia per farcela...”

Poi gli hashtag: “#nostroconsoleinmissionedipace✈ #ioalzolamanopervaleria e voi?”. Quindi tante persone “taggate”, tutte molto attive e spesso protagoniste nella vita politica cittadina: Maria Paola D’Orazio, Valeria Di Folco, Roberto De Donatis, Valter Tersigni, Filippo Porretta, Maria Grazia Gulia, Maurizio Patrizi Uno, Annamaria Facchini, Antonella Evangelista, Augusto Vinciguerra, Antonio Vitale, Aristide Conte, Luca Di Stefano, Roberto Di Ruscio, Serena Petricca, Martina Sperduti,  Fiorella Marcantoni, Alessandro Barone, Pierangela Paolucci, Armando Alonzi, Manuela Moncelli, Tiziana Alonzi, Gilberto Farina, Salvatore Meglio, Riccardo Greco, Ivo Baldassini, Salvatore Lombardi, Nicoletta Paniccia, Bruno La Pietra, Roberta Buccilli, Andrea Petricca, Maria Gabriella Paolacci, Alberto La Rocca, Gino Giannetti, Manila Bellisario, Umberto Geremia (dulcis in fundo).

Poi l’appello di Cioffi a formare una squadra per Valeria: “Ha bisogno, se miracolosamente dovesse accettare (temo di no, ma spero in cuor mio di si), di uomini e di donne, di una squadra al suo fianco, molto robusta, che la incoraggi, la sostenga e che, soprattutto, la accompagni, unita, nella sfida più difficile che ci possa essere oggi, per chiunque: governare bene la nostra città e contribuire decisamente alla crescita di questa Terra, volando alto, molto alto …. Post scriptum: per sua fortuna ha già un padre molto robusto. Egidio convincila tu…✌”.

Per chi non avesse capito

C’è chi non comprende la provocazione. E pensa sia una proposta operativa. Così segue dopo qualche ora un altro post in cui l’avvocato Cioffi si diletta a ironizzare sul passato e a chiedere spazio per il cambiamento. 

“De Donatis al primo round e Di Stefano al secondo round venivano (ab)battuti nell’anno 2011 da Tersigni che, nell’anno 2016, ė stato poi (ab)battuto insieme a Di Stefano da De Donatis, che verrà probabilmente (ab)battuto, da Tersigni e/o da Di Stefano nell’anno 2021. Il problema, però, ė che a vincere ė sempre lo stesso esercito (mai domo).

I tre se lo scambiano, ogni volta, come la maglietta sudata alla fine della partita di calcio. Solo i “generali” sudano e mutano.

Dopo la prima gioia del Tricolore a spalla, vengono subito disarmati, al buio, dai loro prodi “marescialli”, per essere poi, a fine  mandato, trafitti mortalmente al cuore.

Credo sia il caso di interrompere, una volta per tutte,  questa giostra che nulla di esaltante oramai regala alla città e, meno che mai, ai tre generali di brigata”.

“Questi ultimi a dire il vero, tutti molto capaci e di esperienza bene farebbero, questa volta, a chiedere dimora alla regina, per un grande “scacco matto al re”, da infliggere, finalmente, ai loro affilati e mai fidati marescialli di vascello… #buonrisvegliosorani”.  

Chiarissimo dunque il messaggio di Cioffi ai “vecchi” della politica: farsi da parte per fare spazio a qualcun altro. Rappresentato in questio caso da Valeria Altobelli e anzi fare squadra attorno alla “regina” per dare un futuro diverso alla città. 

Valeria, una regina

Il commento di Valeria Altobelli: “Ma come fai a non amare la tua città? Soprattutto come fai a non amare i tuoi concittadini? Sono lusingata dalle vostre splendide parole e, soprattutto, dall’attestato di grande stima, reciproca, di Mario Cioffi”.

Ovviamente nessuna presa di posizione per ora. Ma nulla vieta all’avvocato Cioffi di continuare a sperare mentre su più fronti si continuano a intavolare strategie. Tra apparenza e sostanza.