La regia di Renzi dietro gli attacchi degli ex renziani: il sospetto di Zingaretti

Foto © Carlo Lannutti / Imagoeconomica

Giorgio Gori torna a mettere in discussione la leadership del segretario del Pd, insorgono Andrea Orlando e Goffredo Bettini. Mentre Zingaretti si concentra sul Governo e chiude tutti gli spazi per un congresso

Ormai tra i fedelissimi di Nicola Zingaretti è più che una convinzione: potrebbe esserci la regia dell’ex segretario Matteo Renzi nelle prese di posizioni che chiedono un congresso per mettere in discussione la leadership.

Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, lo ha fatto in un’intervista a La Repubblica. Tornando alla carica con due parole: “Leadership in discussione”. Gori fa riferimento a Base Riformista di Luca Lotti e Lorenzo Guerini, i quali naturalmente non hanno rilanciato. Ma al Nazareno la convinzione sul fatto che siano in corso tentativi di accerchiamento è forte.

ANDREA ORLANDO

E infatti sono arrivate le reazioni. Il vicesegretario nazionale del partito Andrea Orlando ha twittato: “È scritto nei manuali. Se dopo una pandemia (forse non ancora conclusa) nel pieno di una crisi economica e dopo due scissioni un partito riesce quasi a raggiungere la principale forza avversaria, la cosa migliore da fare è una discussione su un congresso che non c’è. Astuzia”. Chiara e sferzante l’ironia.

 Goffredo Bettini ha parlato di “favore ai sovranisti in difficoltà” da parte di Gori. Ha detto: “All’improvviso ha posto la questione assai destabilizzante di una presunta insufficienza di Zingaretti. Tutto legittimo. Ma c’è un’evidente ingenuità rispetto ai tempi che ha scelto”.

Quanto a Nicola Zingaretti, su facebook si è concentrato sugli Stati generali, quindi sul Governo. Ha scritto: “Nessun Governo ha mostrato la stessa volontà di coinvolgimento e di ascolto messa in campo dal nostro Esecutivo. Dagli Stati Generali esce un lavoro utile per costruire la nuova agenda di Governo e soprattutto per essere pronti alle sfide per la rinascita. Ora è il tempo delle scelte e della concretezza. In tanti chiacchierano. Noi, invece, con l’Europa andiamo avanti uniti per costruire un’Italia semplice, della conoscenza, digitale, green, delle opportunità e della solidarietà, come abbiamo fatto in questi mesi».

NICOLA ZINGARETTI

«È la sfida più difficile, ma questo ci chiede l’Italia: ricostruire la fiducia attraverso un nuovo sviluppo, la crescita, la creazione di lavoro. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza una seria svolta europeista del Paese, che ha recuperato rapporti logorati all’inizio della legislatura. Di questa svolta compiuta senza soggezioni e che corrisponde all’interesse nazionale, il Pd è stato ed è il fulcro. È la nostra missione e lo dobbiamo fare soprattutto per le ragazze e i ragazzi italiani. Il Pd è la principale forza della rinascita italiana”.

Messaggio chiarissimo: il Pd è la principale forza della rinascita italiana e rappresenta il fulcro della maggioranza di Governo. Dunque, niente congresso. Perlomeno non sulla leadership. Al massimo sul programma.