La Regione Lazio dà i numeri sulla Ciociaria

Il report Lazio in Numeri 2022 traccia il profilo della regione e delle sue province tenendo conto di 17 indicatori. Individuando eccellenze e criticità. Ecco il quadro

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Si intitola Lazio in Numeri 2022 ed è il secondo volume appena pubblicato all’interno del progetto editoriale avviato dalla Regione nel 2020. L’obiettivo è quello di raccontare la regione attraverso dati, grafici e tavole. Lo fa attraverso quasi quasi 400 pagine piene di informazioni statistiche su tutte le province del Lazio.

Numeri sviluppati con rigore scientifico. Analizzati tenendo conto di 17 parametri, che rappresentano una fotografia del Lazio e delle sue cinque province nel biennio 2020-2021.

Il report sulla provincia di Frosinone

Foto: Fernando Potenti

Come stiamo messi in provincia di Frosinone? Bene per raccolta differenziata, sicurezza, occupazione industriale, mobilità sostenibile, export. Ma al tempo stesso stiamo male per dispersione idrica, qualità dell’aria, turismo, dissesto idrogeologico, screening oncologici

Quella che emerge per la Ciociaria è una situazione in chiaro scuro. I dati della pubblicazione certificano una provincia in difficoltà, solo in parte dovuta al Covid. Le criticità partono da lontano ma l’analisi conclude che è ancora conveniente investire: in termini di progettualità, infrastrutture, nuovi insediamenti industriali, ricerca. A patto e condizione però che si risolvano alcune ataviche emergenze del territorio, ormai diventate strutturali.

 Su tutte, quella ambientale. Un problema che incide in modo pesante. Non solo sulla qualità dell’aria e la salute delle persone: ma anche sulla qualità dei progetti che si potranno sviluppare e sulla salute dei potenziali investimenti, da parte di qualunque imprenditore. Sempre frenati (o addirittura bloccati) da tutti i problemi che derivano dall’Ambiente sul piano delle autorizzazioni.

Un esempio vale per tutti: la Valle del Sacco fino ad oggi ha perso tutte le occasioni di investimento. Il più clamoroso sono i 100 milioni che Catalent ha spostato da Anagni all’Oxfordshire. Ma si possono segnare anche i 30 milioni ai quali ha rinunciato Sanofi e le decine di progetti che in quell’area non hanno più preso piede.

I passaggi cruciali

Il neo Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, una volta varata la nuova Giunta regionale, non potrà fare a meno di partire dalle criticità e dalle eccellenze emerse in quel report.

Ecco i passaggi cruciali, per alcuni  indicatori, riportati da Lazio in numeri 2022 che riguardano la provincia di Frosinone.

DISPERSIONE IDRICA
Tubazione in ghisa

Nel Lazio la percentuale di perdite idriche è in aumento in tutte le province esclusa Roma, dove diminuisce di due punti. I livelli si mantengono altissimi nelle province di Latina (74%)Frosinone (80%) e crescono di sei punti rispetto al 2015 sia a Viterbo che a Rieti.

QUALITA’ DELL’ARIA

I dati della qualità dell’aria che vanno dal 2013 al 2021 indicano un miglioramento, seppure con qualche eccezione, nei livelli di particolato inferiore a 10 micron e a 2.5 micron. Le concentrazioni più alte di benzene si registrano attorno alla Capitale (senza peraltro superare i limiti di legge) e nella Valle del Sacco. In particolare, la soglia limite di 5 microgrammi di polveri per metro cubo d’aria viene oltrepassata per la prima volta dal 2013 nei Comuni di Cassino, Frosinone, Sora e Anagni.

DISSESTO IDROGEOLOGICO

All’interno del territorio laziale la maggiore presenza di aree a rischio si registra nella provincia di Frosinone. Qui c’è il 14,8% di aree a pericolosità da frana elevata sulla superficie totale. Per fare un paragone e capire la serietà della situazione è sufficiente guardare le percentuali negli altri territori. Si registra solo il 5,2% di Latina, il 3,5% di Viterbo, il 2,7% di Roma ed il 2,6% di Rieti.

RIFIUTI

Nello stesso periodo la percentuale di raccolta differenziata sul totale della produzione di rifiuti urbani è in lenta e costante crescita nel periodo considerato. Registra un calo di circa un punto percentuale nelle province di Rieti e Roma. 

Le altre province invece mostrano un aumento della quota di Raccolta Differenziata particolarmente evidente a Frosinone che passa dal 54% al 60%. Una percentuale che tiene conto dell’aumento nella quota totale di rifiuti prodotti.

Oltre l’ambiente

Sul piano dell’Import / Export le province che nel Lazio registrano le quote maggiori di scambi commerciali con l’estero sono quelle di Roma, Latina e Frosinone.

Sul piano della sicurezza il maggior tasso di delitti denunciati alle autorità di polizia si registra a Roma dove ci sono 4.241,3 reati per 100.000 abitanti nel 2020. Segue Latina (3.073,2 per 100.000 abitanti) e poi Viterbo (2.589,5 per 100.000). Le province più sicure nel 2020 sono Frosinone e Rieti. Qui ci sono rispettivamente 2.233,9 e 2.417,8 delitti denunciati per 100.000 abitanti.

La distribuzione degli occupati, nelle provincie è differente a seconda del settore prevalente che caratterizza il territorio. Ma in tutte le provincie la quota più alta di occupati è nel settore dei servizi. Tuttavia è la provincia di Roma a detenere il primato degli occupati in questo settore (69,5%), seguita da Rieti e Viterbo. Frosinone invece è ancora terra di industria. Mentre a Latina il maggior numero di occupati è nel campo agricolo. 

Foto © Can Stock Photo / Chris Tera

Facciamo pochi bambini. Con l’eccezione della provincia di Latina (grazie alle comunità di immigrati) il saldo demografico 2021-2022 è sempre negativo: cioè sono più i morti che i neonati. La perdita maggiore si registra in provincia di Frosinone: -0,87%, pari a 4.121 abitanti in meno rispetto all’anno precedente. La diminuzione delle nascite si osserva nelle province di Rieti (- 5,90%), Latina (-3,70%) e Roma (-3,69%) e nel Comune di Roma (-1,25%), praticamente stabile Viterbo (+0,27%) e in aumento a Frosinone (1,05%).

Salute e mobilità

Per quanto riguarda lo screening del tumore alla mammella (nel 2019 aveva coperture molto elevate) lo standard minimo non viene raggiunto solo da tre Asl: le due che coprono le zone centrali del comune di Roma e la Asl di Frosinone.

Nel 2021 sono arrivati nel Lazio 1.636.675 turisti stranieri, un numero in leggera ripresa rispetto al 2020 (1.162.210) ma molto lontano dagli 8.166.261 del 2019. Di mezzo c’è la pandemia a squilibrare quei numeri e ponderare la lettura.

Nella provincia di Roma i turisti stranieri hanno rappresentato nel 2020 il 40% degli arrivi totali, contro il 70% del 2019. La quota più bassa di turisti stranieri si è osservata nella provincia di Latina (6%) seguita da Frosinone (9% contro il 41% del 2019) Rieti (10%) e Viterbo (14%).

Foto: Carlo Dani

Esaminando le provincie, l’andamento degli arrivi in quella di Roma è del tutto sovrapponibile a quanto visto in media per la regione, raccogliendo Roma la maggior parte degli arrivi e delle presenze totali; Frosinone è la seconda provincia per calo di presenze turistiche. Ma si deve tenere conto del fatto che il 2020 è l’anno della pandemia, del lockdown, del blocco totale dei voli. La Ciociaria è terra di emigranti e questo genera un flusso turistico dall’estero notevole. Ma è andato letteralmente distrutto nel 2020. La diminuzione negli arrivi rispetto all’anno precedente è complessivamente del 62% e dell’87% per i soli turisti stranieri. Era praticamente tutto fermo.

Stiamo cambiando il nostro modo dis postarci. Gli indicatori riferiti alla mobilità sostenibile migliorano gradualmente in tutti i capoluoghi del Lazio durante il periodo 2015-2020. A Roma il numero di biciclette in bike-sharing cresce da 1.200 nel 2017 a 5.000 nel 2020. Nel 2020 la distribuzione dei km di piste ciclabili, vede Frosinone in testa con 25,6 km per 100 km2, segue Roma con 22,1 km, Rieti con 12,6 km, Latina con 10,8 km e Viterbo con soli 0,2 km. (Leggi anche Qualità della vita, Frosinone e Latina ultime nel Lazio).