La Regione silura gli Egato, Buschini in bilico

La Regione Lazio ha avviato l'annullamento del documento sulla base del quale sono poi nati gli Egato. In bilico la presidenza di Mauro Buschini. Maura: "Metteremo mano al Piano Rifiuti e lì decideremo se questi enti servono davvero”

La grande caccia agli Egato è cominciata. Il siluro verso la linea di galleggiamento del presidente Mauro Buschini è stato lanciato. Il centrodestra regionale ha deciso di affondare i nuovi enti che dovevano occuparsi della raccolta dei rifiuti, sostituendosi ai Comuni.

La Legge regionale prevedeva la costituzione di un Egato per ogni provincia, più uno per Roma città. L’unica ad avere riunito l’assemblea dei sindaci ed avere varato l’ente era stata Frosinone. Eleggendo Mauro Buschini: che per questo si era dimesso da consigliere regionale ed aveva rinunciato a proporre la sua ricandidatura.

C’era un accordo politico a dicembre. Che coinvolgeva il centrodestra regionale. Poi tutto era saltato. E congelato in attesa delle elezioni regionali di febbraio. Che ha vinto il centrodestra. (Leggi qui: Egato: tutto rinviato ma Frosinone resta valida).

Cambio di rotta

Il governo regionale di Francesco Rocca ha deciso di cambiare rotta. Rimetterà mano al Piano Regionale dei Rifiuti che era stato approvato da Nicola Zingaretti. Era stato uno dei suoi ultimi atti da presidente prima di andare a Montecitorio.

«Nella rivisitazione del Piano Regionale dei Rifiuti verificheremo se gli Egato siano davvero necessari o se siano inutili» spiega il consigliere regionale Daniele Maura (FdI). «Noi abbiamo sempre espresso le nostre perplessità sul metodo con cui si è arrivati a costituire l’ente in provincia di Frosinone. Troppo sotto le elezioni, troppo in fretta».

Gli Egato sono previsti da una norma nazionale. In pratica: centralizzano la raccolta dei rifiuti, sostituendosi ai Comuni. «Se le evidenze dovessero dimostrarci che gli Egato sono davvero necessari, nella prospettiva di una nuova legge elettorale per le Province potremmo prevedere di affidare l’Egato al Presidente della Provincia», spiega Maura.

Il siluro verso Buschini

L’arma con cui affondare l’Egato della provincia di Frosinone ed il suo presidente Mauro Buschini sta in una Pec inviata al Segretario generale dell’amministrazione provinciale Franco Loi. È la comunicazione che la Regione Lazio ha avviato l’iter per l’annullamento ‘in autotutela‘ della Deliberazione Regionale 16 novembre 2022.

In pratica? Con quella Deliberazione, la Regione ripartiva la proprietà dell’Egato tra i 91 Comuni ciociari. Non a tutti in parti uguali (com’è invece per la Saf): ma con un peso diverso in base alla popolazione e quindi alla quantità di rifiuti prodotta. Il principio è stato: più sei grande, più immondizia fai, più conti nella società che progetterà la gestione della raccolta.

Ma quella ripartizione, stando alla regione è avvenuta in maniera sbagliata. Annullando quell’atto viene a cadere la validità dell’assemblea riunita a dicembre a Frosinone. E con lei cade anche la validità della votazione con cui è stato eletto Mauro Buschini.

Che si tratti di una decisione politica lo si desume da due elementi. A firmare l’autotutela è la stessa dirigente che aveva dato il via libera allo Statuto Egato di Frosinone. A firmare è la stessa che aveva rettificato la delibera di cui oggi chiede l’annullamento. Chiaro che ci sia una diversa impostazione.

Il presidente dell’Egato di Frosinone non commenta. La prospettiva è quella di un commissariamento dell’ente: da decidere a stretto giro.

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