La remuntada del Pd passa da Zingaretti

Non possono prescindere dalla Regione Lazio, non possono prescindere dalla conferma di Nicola Zingaretti.

Matteo Renzi e gli altri leader del Partito Democratico sanno bene come sia strategica la postazione della Pisana: la vittoria di Francesco Storace costò la poltrona di presidente del consiglio a Massimo D’Alema.

Nicola Zingaretti fa parte dell’area di Andrea Orlando, ma Renzi per primo vuole un Pd unito e il Governatore del Lazio andrà sostenuto in modo unitario e “incazzato”.

Alle regionali c’è un sistema a turno unico e l’offensiva del Movimento Cinque Stelle sarà fortissima. A guidare l’assalto potrebbe essere Paola Taverna, sbaragliando in un colpo solo la concorrenza di Valentina Corrado e Davide Barillari. Il centrodestra non sta a guardare e potrebbe mettere in campo Giorgia Meloni, di Fratelli d’Italia.

Il Partito Democratico non può permettersi di perdere la Regione, dove fra l’altro Zingaretti guida una coalizione di centrosinistra “immaginata” come carta vincente anche a livello nazionale. In un’intervista a Giovanni Floris, Romano Prodi ha detto chiaramente che se il centrosinistra vuole tornare a vincere non c’è alternativa ad un accordo tra Matteo Renzi e Giuliano Pisapia.

La piattaforma è quella. Nicola Zingaretti l’ha già applicata ed è l’unico in grado di favorirne la concretizzazione per le politiche.

Si respira aria di elezioni anticipate. Per il Parlamento sicuramente e a quel punto si potrebbero accelerare i tempi anche per le regionali.

La manovra “lacrime e sangue” chiesta dall’Unione Europea (20 miliardi di euro) ha bisogno di un Governo legittimato dal voto popolare. Se la facesse l’esecutivo Gentiloni gli effetti sul Pd di Renzi sarebbero nefasti: la rabbia della gente stenderebbe i tappeti rossi a Beppe Grillo e Matteo Salvini. Ipotesi che non piace né a Matteo Renzi né a Silvio Berlusconi.

In ogni caso però la centralità della Regione Lazio è fuori discussione, specialmente dopo la vittoria dei pentastellati a Roma meno di un anno fa.

Il Pd non può prescindere dalla conferma di una vittoria a via della Pisana. Nicola Zingaretti lo sa.

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