La ribellione di Luca: “Abbiamo detto No a certi signori della politica”

Sora è stata per 5 anni la bandiera dell'antipolitica. Ora c'è il reflusso ed il ritorno ai Partiti. La via di mezzo proposta da Luca Di Stefano: con il suo progetto Made in Sora

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

La città che per cinque anni è stata governata da una Piattaforma Civica oggi guarda alla politica: il centrodestra ha issato i suoi simboli di Partito, il Pd ha scelto un candidato di area, il Movimento 5 Stelle ha rivendicato una candidatura identitaria. A proporre un progetto civico sono in due. Il capogruppo di opposizione Luca Di Stefano lo ha creato lasciandosi alle spalle una lunga esperienza politica.

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Oltre le linee avversarie si discute ancora di candidature a sindaco: lei rischia di essere noioso in una campagna così tormentata. (Leggi qui Il centrodestra sbatte i pugni. E salva la candidatura di Ruggeri).

Non mi interesso di quello che accade negli altri schieramenti. Leggo che da più parti stanno ancora scegliendo chi candidare come sindaco. O addirittura di ripensamenti. È cosa che a noi non riguarda: la nostra linea l’abbiamo decisa un anno fa quando abbiamo compiuto un passo fondamentale, creando Made In Sora. Non volevamo essere bloccati in una spirale che poi abbiamo visto materializzarsi. Se è vero quello che stiamo leggendo in questi giorni è l’ulteriore conferma che stiamo facendo bene e che abbiamo fatto la scelta giusta”.

La candidatura di Luca Di Stefano nasce da una ribellione alla politica, nei fatti è una proposta civica ed è l’unica rimasta: i suoi avversari dicono che la Piattaforma Civica ha isolato Sora per 5 anni.

Non sono un ribelle. Sono un amministratore con una visione concreta della politica. Ho capito che per amministrare bisogna partire dalle persone e dalle loro idee. Ho scelto di non accettare i condizionamenti di alcuni esponenti della politica. Noi vogliamo un’amministrazione che nasca a Sora, che sviluppi le idee a Sora e lo faccia per i Sorani”

Cosa significa?

Pensate che le scelte fatte in questi ultimi cinque anni dai Partiti siano state fatte per Sora? Le scelte dell’Asi e del Cosilam dove sono? Le scelte in materia di politica industriale per sviluppare il nostro distretto dove sono? Le candidature per non darci una rappresentanza in Provincia chi le ha scelte? Nel CdA della Saf noi non ci siamo, nei centrio decisionali siamo assenti, le politiche universitarie ci hanno isolato sempre di più. Chi ha scelto tutto questo?

Un pezzo importante di Lega sta con lei, rimpianti per essere andato via?

Ho scelto la coerenza e la mia città, lo farei altre cento volte. La Lega sta con noi? Non mi sembra. Allo stesso tempo non posso negare di avere sentito alcuni autorevoli parlamentari della Lega esprimersi a favore della mia candidatura e del mio schieramento. Li ringrazio: ma oggi parliamo di Made in Sora.

Fausto Baratta vice sindaco uscente
Come pensa di coniugare il rinnovamento del suo progetto con la presenza nella sua squadra di quasi metà dell’Amministrazione uscente?

Chi ha aderito al nostro progetto non era organico alla Piattaforma Civica

Che vuol dire: che erano a loro insaputa con De Donatis?

Capiamoci: sono consiglieri delusi da quel progetto. Che auspicavano nella Piattaforma Civica un rinnovamento che di fatto non c’è stato. Io sono stato all’opposizione per cinque anni e da lì li ho visti ad uno ad uno, scelta per scelta. Loro si sono spesso distinti su molti aspetti importanti dell’azione amministrativa, prendendo le distanze da varie scelte dell’amministrazione De Donatis: con coraggio, rischiando in prima persona. Si veda per esempio la vicenda della farmacia comunale. Solo per citarne uno”.

C’è ancora spazio per una sintesi politica e semplificare il quadro dei candidati con nuove alleanze?

In politica tutto è possibile, noi stiamo andando avanti per la nostra strada, convinti che per amministrare la città occorra un cambio di passo. Chi mi conosce apprezza il fatto che sono una persona seria sempre disponibile e aperta al dialogo, purché non si snaturi la proposta che abbiamo elaborato fin qui”.

Dal dibattito di questi giorni cosa emerge, per Luca Di Stefano?
Luca Di Stefano

Molta ordinaria amministrazione. Io vorrei sentire finalmente un ragionamento organico per Sora, inserita in una direttrice di sviluppo. A Cassino sta per arrivare la Gigafactory di Fincantieri, noi perché non ragioniamo sulla possibilità di agganciare lo sviluppo con l’idrogeno che si sta studiandio e sperimentando a due passi da noi?

Ad Anagni si parla di Economia Circolare: qui perché non valutiamo la possibilità di partecipare allo sviluppo green attraverso le piuantagioni eco sostenibili di fitodepurazione? Questi sono i progetti concreti dei quali vorrei che si parlasse, accanto alle cose ordinarie. Che purtroppo non sono state fatte in questi anni e così sono diventate cose straordinarie”.